L'angolo della poesia

Non hai idea
di quanto sia stato difficile
trovare un dono
da portarTi.
Nulla sembrava la cosa giusta.
Che senso ha portare oro
ad una miniera d’oro,
oppure acqua all’Oceano.
Ogni cosa che trovavo,
era come portare spezie
in Oriente.
Non Ti posso donare
il mio cuore
e la mia anima,
perché sono già Tue.
Così, Ti ho portato
uno specchio.
GuardaTi
e ricordami.

(Jalāl al-Dīn Rūmī)

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Noi ci tocchiamo.
Con che cosa?
Con dei battiti d’ali.
Con le lontananze stesse ci tocchiamo.

(Rainer Maria Rilke)

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Noi abbiamo delle piccole utilità:
per esempio io amo te e vorrei che tu mi guardassi negli occhi,
e metto gli occhiali scuri affinché tu non possa vedere i miei occhi
perché entreresti con le tue mani nella mia anima
e sentiresti che il mio cuore pulsa in una sola direzione,
per questo faccio finta di non vedere niente.
E difatti io non osservo ciò che mi circonda
ma osservo ciò che accade dentro di me,
e per sentirlo non occorrono gli occhi,
per sentirlo non occorrono le labbra,
per sentire ciò che accade dentro di me ho bisogno soltanto
di una tua manifestazione di carne,
di vederti per un secondo
per parlare di te
attraverso i secoli.

Alda Merini
 
Se più non sentissi….
nella mia oceanica mente,
quest’onda che nasce,
che correndo cresce,
cozzando col fondo dell’anima,
raccoglie forza, si nutre e fluisce,
avanza impetuosa, trascina, trasporta..
s’increspa, si rotola, rigira le acque…
arriva
sulla riva del mio cuore
scema
si posa
Se più non sentissi….
sarebbe calmo il mio mare.

Almina Madau
 
Poesia d'amore

Le grandi notti d’estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’anima.
E baci perdutamente
sino a che l’arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’esisti è vero.
Da quanto t’ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.
E il bacio che cerco è l’anima.

Alfonso Gatto
 
Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre.

Odisseas Elitis
 
La mia lingua smorza la tua voce roca,
luna sul mare notturno
immobile
su te lenta segnerà d’argento onde e schiuma.
La mia lingua suona te
e tu sussurri lievi note.
Vento che forma la tua acqua
io divento Venezia: un pesce nella tua laguna,
tu d’acqua e schiuma argentee diventi gabbiano:
volami sopra, volami dentro,
ancora la mia lingua su te
e insieme creiamo i canti del vento.

da "Nata farfalla" di Serena Piccoli
 
Quanto ti ho amato...
tu non lo saprai mai:
molto più dell'ape
che punge il suo fiore;
molto più della pioggia
che bagna il pineto.
Ti ho amato forse,
se mi è lecito dirlo,
più di quanto Dio
ami l'uomo.
E per amarti meglio
avrei voluto essere bella
come il silenzio
o come una sfera di stelle.
Ma le mie proprietà
erano miserevoli
e tremavo,
tremavo di passione
senza potertelo dire.

Alda Merini
 
Conosciamo noi stessi solo fin dove
siamo stati messi alla prova.
Ve lo dico
dal mio cuore sconosciuto.

(Wislawa Szymborska)

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