Il primo febbraio era l'anniversario della scomparsa di una poetessa
Wisława Szymborska - Wikipedia
La cipolla
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.
Wisława Szymborska
Esiste anche l'opportuna canzone:
"Wisława Szymborska" (2013) di Roberto Vecchioni
E quando canti sento
l'inconsistenza amica,
la sorpresa del mondo
come una perla antica.
E quando canti chiedo
ma chi le ha dato il cuore,
la legge del sospiro,
per scrivere parole?
E quando canti il mondo
mi svela il suo motivo
casuale ed inspiegabile
magia d'essere vivo.
E quando canti, canti
e sfilano i sorrisi
fra i denti di Wislawa bella
ad occhi semichiusi.
E quando canti vedo
le strade di Cracovia,
l'innamorato amato
come veleggiando l'aria.
E quando canti aspetto
che il verso sia finito
e la gioia di vivere
mi prenda all'infinito.
E quando canti imparo
che siamo nella storia
come un'anomalia
costretti alla memoria.
E quando canti, canti,
si snuvola la sera
davanti a quel miracolo
che siamo e che non c'era.
E quando canti, canti
le maglie del destino
l'assurdità del tempo
fra le corde di un violino.
E quando canti, canti
e il giorno mi si perde,
ha un senso anche il dolore
in questo sterminato verde.
E quando canti, canti,
e lo diresti amore,
e " senti come batte forte
dentro me il tuo cuore".