L'angolo della poesia (1 Viewer)

veilfast

Forumer storico
il silenzio

Ci si chiede
chi sei

bocca muta
catturati
da risposte non date

il velo
abbaglia la pasienza
ubriaca
di un niente intrigante.

Ci si chiede
chi sei

tante volte
risponde lo spettro
della gente

ride
se ne frega
perchè è la moda del momento.

Ci si chiede
chi sei

tante volte
la vita non risponde.

Ci si chiede
chi sei

tante volte
una sola risponde
il silenzio.
 

nonmollare

Moderator
Gibran- the prophet

Siete nati insieme,
e insieme sarete per sempre.
Insieme quando le ali bianche della morte
disperderanno i vostri sogni.
Insieme in silenzio presenti alla mente di Dio.
Ma si aprano spazi
e lasciate che danzino i venti dei cieli
tra l'uno e l'altro.
Amatevi, ma non fate dell'amore una rete:
ci sia piuttosto un mare inarrestabile
tra le rive delle vostre anime.
 

veilfast

Forumer storico
Kahlil Gibran – "Sull'amicizia"

E un adolescente disse:
Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore,
Ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.​
 

veilfast

Forumer storico
Kahlil Gibran – "Sul dare"

Allora un uomo ricco disse:
Parlaci del Dare.
E lui rispose:
Date poca cosa se date le vostre ricchezze.
È quando date voi stessi che date veramente.
Che cosa sono le vostre ricchezze
se non ciò che custodite e nascondete nel timore del domani?
E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che sotterra l'osso nella sabbia senza traccia,
mentre segue i pellegrini alla città santa?
E che cos'è la paura del bisogno se non bisogno esso stesso?
Non è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è colmo?
Vi sono quelli che danno poco del molto che possiedono,
e per avere riconoscimento,
e questo segreto desiderio contamina il loro dono.
E vi sono quelli che danno tutto il poco che hanno.
Essi hanno fede nella vita e nella sua munificenza,
e la loro borsa non è mai vuota.
Vi sono quelli che danno con gioia e questa è la loro ricompensa.
Vi sono quelli che danno con rimpianto e questo rimpianto è il loro sacramento.
E vi sono quelli che danno senza rimpianto né gioia e senza curarsi del merito.
Essi sono come il mirto che laggiù nella valle effonde nell'aria la sua fragranza.
Attraverso le loro mani Dio parla,
e attraverso i loro occhi sorride alla terra.
È bene dare quando ci chiedono,
ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto.
Per chi è generoso, cercare il povero è gioia più grande che dare.
E quale ricchezza vorreste serbare?
Tutto quanto possedete un giorno sarà dato.
Perciò date adesso,
affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi.
Spesso dite: "Vorrei dare ma solo ai meritevoli".
Le piante del vostro frutteto non si esprimono così né le greggi del vostro pascolo.
Esse danno per vivere, perché serbare è perire.
Chi è degno di ricevere i giorni e le notti,
è certo degno di ricevere ogni cosa da voi.
Chi merita di bere all'oceano della vita,
può riempire la sua coppa al vostro piccolo ruscello.
E quale merito sarà grande quanto la fiducia,
il coraggio, anzi la carità che sta nel ricevere?
E chi siete voi perché gli uomini vi mostrino il cuore,
e tolgano il velo al proprio orgoglio così che possiate vedere il loro nudo valore
e la loro imperturbata fierezza?
Siate prima voi stessi degni di essere colui che da
e allo stesso tempo uno strumento del dare.
Poiché in verità è la vita che da alla vita,
mentre voi, che vi stimate donatori,
non siete che testimoni.
E voi che ricevete – e tutti ricevete –
non permettete che il peso della gratitudine imponga un giogo a voi e a chi vi ha dato.
Piuttosto i suoi doni siano le ali su cui volerete insieme.
Poiché preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità
che ha come madre la terra feconda,
e Dio come padre.​
 

veilfast

Forumer storico
Kahlil Gibran – Sulla preghiera

Parlaci della Preghiera.

E lui rispose dicendo:
Voi pregate nell'angoscia e nel bisogno, ma dovreste pregare anche nella pienezza della gioia e nei giorni dell'abbondanza.
Perché non è forse la preghiera l'espansione di voi stessi nell'etere vivente?
Se riversare la vostra notte nello spazio vi conforta, è gioia anche esprimere l'alba del vostro cuore.
E se non potete fare a meno di piangere quando l'anima vi chiama alla preghiera, essa dovrebbe spingervi sempre e ancora al sorriso.
Pregando vi innalzate sino a incontrare nell'aria coloro che pregano nello stesso istante, e non potete incontrarli che nella preghiera.
Perciò la visita a questo tempio invisibile non sia altro che estasi e dolce comunione.
Giacché se entrate nel tempio soltanto per chiedere, voi non avrete.
E se entrate per umiliarvi, non sarete innalzati.
O se entrate a supplicare per il bene altrui, non sarete ascoltati.
Entrare nel tempio invisibile è sufficiente.
Con la parola io non posso insegnarvi a pregare.
Dio non ascolta le vostre parole, se non le pronuncia egli stesso attraverso le vostre labbra.
E io non posso insegnarvi la preghiera dei monti, dei mari e delle foreste.
Ma voi, nati dalle foreste, dai monti e dai mari, potete scoprire le loro preghiere nel vostro cuore,
E se solo tendete l'orecchio nella quiete della notte, udrete nel silenzio:
"Dio nostro, ala di noi stessi, noi vogliamo secondo la tua volontà.
Desideriamo secondo il tuo desiderio.
Il tuo impero trasforma le nostre notti, che sono le tue notti, in giorni che sono i tuoi giorni.
Nulla possiamo chiederti, perché tu conosci i nostri bisogni prima ancora che nascano in noi.
Tu sei il nostro bisogno, e nel donarci più di te stesso, tutto ci doni".​
 

veilfast

Forumer storico
una vita

Quanto ti costa
alzarti quando vuoi giacere
parlare quando vuoi tacere
insegnare quando vuoi imparare
un grande prezzo
stai pagando per
prenotare la libertà
per incontrare liberamente
il silenzio
per imparare di nuovo
a giocare
e giacere senza tempo
sulla riva del mare
in attesa di sciogliere
gli ormeggi del karma...
 

carrodano

Forumer storico
Quanto ti costa
alzarti quando vuoi giacere
parlare quando vuoi tacere
insegnare quando vuoi imparare
un grande prezzo
stai pagando per
prenotare la libertà
per incontrare liberamente
il silenzio
per imparare di nuovo
a giocare
e giacere senza tempo
sulla riva del mare
in attesa di sciogliere
gli ormeggi del karma...[/quote]

sembra gautama lo svegliato
 

veilfast

Forumer storico
Infinito

Se di infinito
conoscessi
il senso
potrei ritrovarlo
nei miei giorni.
E sono sicuro
sarebbe musica
che saprebbe arrivare
a te,
a quel cuore in cui
non posso
stare.
Avrei le mani cosi
grandi
da tenerti tutta
in quella linea
che racconta
la mia vita.
Se di infinito
ti sapessi
parlare
racconterei
del tempo.
Se di infinito
sapessi sognare
avrei un anima
cosi grande
da riuscire a stringere
quelle spalle
cosi lontane,
curve
su un desiderio
che tutto
quest'infinito
non sa
abbracciare
 

veilfast

Forumer storico
Kahlil Gibran – "Sulla parola"

Spiegaci la Parola.
E lui rispose dicendo:
Voi parlate quando avete perduto la pace con i vostri pensieri;
E quando non potete più sopportare la solitudine del cuore voi vivete sulle labbra,
e il suono vi è di svago e passatempo.
E molte delle vostre parole quasi uccidono il pensiero,
Poiché il pensiero è un uccello leggero
che in una gabbia di parole può spiegare le ali,
ma non prendere il volo.
Tra voi vi sono quelli che cercano uomini loquaci
per timore di restare soli.
Il silenzio della solitudine mette a nudo il loro essere,
ed essi vorrebbero fuggirlo.
E vi sono quelli che,
senza consapevolezza o prudenza parlano di verità che non comprendono.
E quelli invece che hanno dentro di sé la verità,
ma non la esprimono in parole.
Nel loro petto lo spirito dimora in armonico silenzio.
Quando per strada o sulla piazza del mercato incontrate un amico,
lasciate che lo spirito vi muova le labbra e vi guidi la lingua.
Lasciate che la voce della vostra voce parli all'orecchio del suo orecchio;
Poiché custodirà nell'anima la verità del vostro cuore come si ricorda il sapore del vino.
Quando il colore è dimenticato e la coppa è perduta.​
 

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