superb@ffone
Forumer storico
Gli studiosi linguisti, filologi e biblisti accademici (sia ebrei che cristiani, sia credenti che laici) sono in larga misura critici verso le affermazioni di **Mauro Biglino**, che propone una traduzione iper-letterale dell'Antico Testamento per sostenere che termini come "Elohim" indichino una pluralità di entità fisiche (spesso interpretate in chiave paleoastronautica), e che la Bibbia non parli di un Dio trascendente ma di esseri materiali.
### Principali critiche linguistici e filologiche
- **Iper-letteralismo selettivo e ignoranza del contesto grammaticale**: Biglino insiste sul plurale di "Elohim" per argomentare una pluralità di "dèi" o entità aliene, ma ignora che in ebraico biblico "Elohim" è spesso un **plurale maiestatico** (o di intensificazione) con verbi e aggettivi al singolare, riferito a un unico Dio. Questo è un fenomeno comune nelle lingue semitiche antiche (accadico, ugaritico), attestato in grammatiche standard e dizionari come il Brown-Driver-Briggs. Filologi come Giovanni Marcotullio e altri biblisti sottolineano che questa regola si insegna nei corsi base di ebraico biblico.
- **Selezione arbitraria di fonti**: Biglino cita dizionari in modo parziale (metodo dei "dizionari rotanti"), scegliendo definizioni che supportano la sua tesi e ignorandone altre. Ad esempio, per termini come "ruach" (spesso tradotto "spirito" ma da lui reso come "vento" o veicolo), "kavod" ("gloria" vs. "pesantezza" per indicare un oggetto volante) o "olam" (non "eternità" ma "tempo indefinito"), ignora il contesto culturale e storico dell'Antico Vicino Oriente.
- **Errori specifici segnalati**: Critici (tra cui rabbini, teologi e professori universitari) hanno evidenziato traduzioni errate, come nel caso del volto di Mosè (qaran = "irradiare", non "ustionato" da radiazioni) o interpretazioni forzate di passi per adattarli a teorie ufologiche. Anche traduzioni antiche (come la Settanta greca) rendono "Elohim" con "theos" al singolare per Dio unico.
- **Mancanza di rigore accademico**: Biglino non ha titoli accademici in filologia semitica o biblistica (è un traduttore autodidatta, ex collaboratore di Edizioni San Paolo per interlineari). Le sue tesi sono considerate pseudostoria o fantascienza da studiosi come Stefano Bigliardi (che le ha analizzate in contesti accademici su UFO religions) e da forum ebraici specializzati (es. Consulenza Ebraica), che le smontano punto per punto. Anche Sigmund Freud, ebreo ateo e conoscitore di ebraico, non forza la grammatica per tesi simili.
### Posizione generale del mondo accademico
Nel panorama universitario e filologico (biblisti, semitisti, esegeti), Biglino è ignorato o considerato fringe, influenzato da teorici come Zecharia Sitchin (già debunked per errori su sumero e accadico). Non ci sono endorsement significativi da linguisti accreditati; al contrario, siti apologetici cattolici/ebrei e articoli su Academia.edu lo confutano dettagliatamente.
Biglino ha un vasto seguito popolare (libri bestseller, conferenze), ma questo deriva più dall'interesse per teorie alternative che da validazione scientifica. Alcuni apprezzano il suo invito a una lettura "senza filtri teologici", ma la consensus accademica è che le sue traduzioni distorcano il testo per adattarlo a un'ipotesi preconcetta.
In sintesi, gli studiosi linguisti ritengono le sue affermazioni non fondate su una filologia rigorosa, ma su un approccio selettivo e decontestualizzato.
### Principali critiche linguistici e filologiche
- **Iper-letteralismo selettivo e ignoranza del contesto grammaticale**: Biglino insiste sul plurale di "Elohim" per argomentare una pluralità di "dèi" o entità aliene, ma ignora che in ebraico biblico "Elohim" è spesso un **plurale maiestatico** (o di intensificazione) con verbi e aggettivi al singolare, riferito a un unico Dio. Questo è un fenomeno comune nelle lingue semitiche antiche (accadico, ugaritico), attestato in grammatiche standard e dizionari come il Brown-Driver-Briggs. Filologi come Giovanni Marcotullio e altri biblisti sottolineano che questa regola si insegna nei corsi base di ebraico biblico.
- **Selezione arbitraria di fonti**: Biglino cita dizionari in modo parziale (metodo dei "dizionari rotanti"), scegliendo definizioni che supportano la sua tesi e ignorandone altre. Ad esempio, per termini come "ruach" (spesso tradotto "spirito" ma da lui reso come "vento" o veicolo), "kavod" ("gloria" vs. "pesantezza" per indicare un oggetto volante) o "olam" (non "eternità" ma "tempo indefinito"), ignora il contesto culturale e storico dell'Antico Vicino Oriente.
- **Errori specifici segnalati**: Critici (tra cui rabbini, teologi e professori universitari) hanno evidenziato traduzioni errate, come nel caso del volto di Mosè (qaran = "irradiare", non "ustionato" da radiazioni) o interpretazioni forzate di passi per adattarli a teorie ufologiche. Anche traduzioni antiche (come la Settanta greca) rendono "Elohim" con "theos" al singolare per Dio unico.
- **Mancanza di rigore accademico**: Biglino non ha titoli accademici in filologia semitica o biblistica (è un traduttore autodidatta, ex collaboratore di Edizioni San Paolo per interlineari). Le sue tesi sono considerate pseudostoria o fantascienza da studiosi come Stefano Bigliardi (che le ha analizzate in contesti accademici su UFO religions) e da forum ebraici specializzati (es. Consulenza Ebraica), che le smontano punto per punto. Anche Sigmund Freud, ebreo ateo e conoscitore di ebraico, non forza la grammatica per tesi simili.
### Posizione generale del mondo accademico
Nel panorama universitario e filologico (biblisti, semitisti, esegeti), Biglino è ignorato o considerato fringe, influenzato da teorici come Zecharia Sitchin (già debunked per errori su sumero e accadico). Non ci sono endorsement significativi da linguisti accreditati; al contrario, siti apologetici cattolici/ebrei e articoli su Academia.edu lo confutano dettagliatamente.
Biglino ha un vasto seguito popolare (libri bestseller, conferenze), ma questo deriva più dall'interesse per teorie alternative che da validazione scientifica. Alcuni apprezzano il suo invito a una lettura "senza filtri teologici", ma la consensus accademica è che le sue traduzioni distorcano il testo per adattarlo a un'ipotesi preconcetta.
In sintesi, gli studiosi linguisti ritengono le sue affermazioni non fondate su una filologia rigorosa, ma su un approccio selettivo e decontestualizzato.