Per chi investe in titoli di stati sovrani è molto importante, soprattutto in questa fase storica così fluida, verificare il grado di flessibilità (del cambio nominale e reale, della struttura politica e sociale) dei vari paesi. Se rimaniamo strategicamente molto ottimisti sull’Europa orientale (Balcani e Ucraina inclusi) anche se il 2010 sarà un altro anno impegnativo, è perché sotto la superfice apparentemente stagnante la ristrutturazione procede veloce grazie alla flessibilità di quei sistemi.
L’alleggerimento delle paure sulla Grecia e l’abbandono completo di quelle tentazioni populiste cui l’Amministrazione Obama era sembrata per un momento disposta a cedere tolgono ai mercati due delle tre ragioni che hanno prodotto la correzione tra metà gennaio e metà febbraio. La terza, l’ipercomprato di breve, si è rapidamente trasformata in un significativo ipervenduto. La linea di minore resistenza è ora verso l’alto.