Last Hour effect: miti e realtà (2 lettori)

Imar

Forumer attivo
Proporrei di iniziare un thread a parte su questo interessante fenomeno.


Il LHE è un fenomeno che nasce dall'esperienza sul campo, cioè dall'osservazione di come si comportano i mercati, UNITA dalla presenza di RAGIONI LOGICHE che spiegano tali comportamento (siano essere detrrministiche o comportamentali, definiteli voi, secondo me PAT non si è capito con PGiulia su questo più per questioni SEMANTICHE :D che di vera sostanza).

Riguardo alle ragioni logiche, innanzi tutto cominciamo a sfatare un luogo comune: gli scalper non c'entrano nulla ..... dato che operano su time frame decisamente inferiori.

Piuttosto, una delle ragioni LOGICHE del sistema, è di trarre profitto dalla platea dei traders intraday (cioè quelli che non vanno overnight, ma che operano su timeframe tipo 30m oppure 60m) che rimangono intrappolati con posizioni controtrend su titoli con trend molto persistente e prima di sera debbono chiudere.
A maggior ragione se operano a margine.

Ma essa non è nè l'unica, nè la ragione più importante.

... continua (tempo permettendo)...
 

Imar

Forumer attivo
Proseguo col "pistolotto introduttivo": la seconda ragione di tipo logico-deduttivo del LHE è la tendenza, presente nella stragrande maggioranza degli asset finanziari, a concentrare il massimo-minimo della giornata in due momenti ben precisi: l'Open ed il Close.

La cosa è risaputa e non meriterebbe grande importanza, non fosse che serve a ricordare a tutti, per esempio, che se cerco tendenze rimarcabili in altri orari es tra le 15:30 e le 16:30.... beh delle due l'una:

- o trovo una spiegazione plausibile (es la diffusione di dati macro);

- oppure sto facendo data mining, nel senso più deteriore.
Affidando alla forza bruta della statistica la ricerca di relazioni che non si sa spiegare, e che dunque potrebbero risultare "robustissime" ad un test di significatività.... e non di meno essere frutto del caso (il solito esempio dell'effetto superbowl sulla performance di Wall Stret).
Niente di male a fare data mining (io ne ho fatto in quantità industriale), solo bisogna esserne consci, e non pensare di avere qualche arma segreta in più.... che io nella mia cameretta ho messo a punto, mentre a Goldman....ancira se la sognano :D:D

Questa relazione tra tempi della seduta di trading e massimi/minimi è illustrata in questo paper dell'anno di grazia 1996, ma per chi non avesse voglia di leggere tutto, il succo è nella figura che posto qui sotto.

Gli autori hanno esaminato 3 anni di dati sul FTSE100 future, ed hanno evidenziato che in più del 50% dei casi (circa 1/3 in Open e circa 1/5 in Close) i masimi ed i minimi della giornata si formano nella prima e nell'ultima barra della scansione temporale.


PS secondo gli autori, solo la "frequenza" dell'Open è significativamente diversa da una distribuzione random, mentre quella del Close è compatibile con una ipotesi di RW, ma questo è un dettaglio "da econometrici" :-o su cui al momento possiamo soprassedere.
 

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Imar

Forumer attivo
Questo fenomeno si riscontra in maniera abbastanza uniforme su tutti i principali strumenti finanziari.

Dal 1996.... ai giorni nostri: la figura allegata di seguito espone le statistiche - tratte da un contributore di un noto sito web di trading - relative agli ultimi 3 anni del future MINI S&P 500 (Chicago Time) nell'orario di apertura del Nyse.

Questo non sembra dunque un fenomeno di "forza bruta computazionale" quanto piuttosto una rappresentazione di un fenomeno reale, caratterizzante gli attuali mercati finanziari.

.... continua (però, dopo Natale)......
 

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GiuliaP

The Dark Side
Se chiudi il discorso avrai qualche problemino con PAT. Che è uno che non dimentica :D

Non ti sei fatto già abbastanza nemici? :D
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Sono ben 2 anni e mezzo che il LHE mostra un' equity piatta (vedi grafico in calce). Se non riparte il motore sottostante che si chiama acf (1) possiamo oggi dichiarare definitivamente defunto il pattern, nonostante il paio di occasioni che abbiamo avuto a dicembre.

I mercati sono cambiati, definitivamente.
 

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Jolly

Forumer attivo
Questo fenomeno si riscontra in maniera abbastanza uniforme su tutti i principali strumenti finanziari.

Dal 1996.... ai giorni nostri: la figura allegata di seguito espone le statistiche - tratte da un contributore di un noto sito web di trading - relative agli ultimi 3 anni del future MINI S&P 500 (Chicago Time) nell'orario di apertura del Nyse.

Questo non sembra dunque un fenomeno di "forza bruta computazionale" quanto piuttosto una rappresentazione di un fenomeno reale, caratterizzante gli attuali mercati finanziari.

.... continua (però, dopo Natale)......


Sul mercato Usa mi pare che il LHE sia abbastanza evidente, soprattutto in riferimento al future sullo S&P500, in quanto ETF a leva e fondi comuni sembra possano influenzare pesantemente volatilità e volumi dell’ultima ora di contrattazione con un effetto a cascata, particolarmente evidente nei giorni in cui il mercato mette a segno sostanziosi rialzi o ribassi. Questi fondi infatti spesso aspettano l’ultima ora di trading per aggiornare la loro esposizione all’indice o calibrare l’effetto leva, inoltre, nel caso siano fortemente rialzisti o ribassisti, non possono certo piazzare i loro ordini il giorno successivo in apertura, soprattutto dato l’ambiente attuale, dove forti movimenti direzionali avvengono spesso overnight.
Infine esistono programmi computerizzati che “spiano” l’attività di questi istituzionali per trarne vantaggio, il che aumenta ulteriormente volumi e volatilità. C’è poi la massa dei piccoli traders che tentano di chiudere le loro operazioni, dato che in una giornata caratterizzata da forti trend ed alta volatilità, movimenti di prezzo veloci ed improvvisi forzano questi operatori a coprirsi in prossimità della chiusura.
Insomma questo LHE è talmente riconosciuto e studiato che esiste un indicatore apposito, il "Last Hour Indicator” che mette in relazione la variazione di prezzo dell’ultima ora con quella della prima ora di contrattazione: quando l’ultima ora di contrattazione è significativamente più forte della prima ora di contrattazione questo è ritenuto indice di accumulazione da parte delle mani forti, di distribuzione il contrario.
Come si potrebbe sfruttare questo effetto?
Un’idea potrebbe essere quella di sfruttare un nuovo massimo della giornata che si verifichi nell’ultima ora per acquistare un contratto future SP500 da vendere in prossimità delle ore 22 (il contrario naturalmente in caso di nuovo minimo).
Altra ipotesi di lavoro quella di entrare in acquisto (vendita) alle ore 21 italiane in caso di rialzo (ribasso) dell’indice superiore ad una certa soglia, poniamo p.es. l’uno per cento, restando fuori dal mercato se il movimento dell’indice è inferiore all’uno per cento.
Tutte ipotesi da verificare sul campo, naturalmente, solo idee di trading, tenendo presente la regola aurea del mio Maestro:
DO NOT TRADE THE LAST HOUR OF THE DAY IN THE S&P 500 FUTURES MARKET.
 
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Jolly

Forumer attivo
Facendo una ricerca su GOOGLE al riguardo, mi sono imbattuto in un post datato 12/08/2010 pubblicato da PAT su altro forum finanziario, che non avevo letto in precedenza e che recita, testualmente: "...il trading system trend following LHE nella versione ortodossa LVI del 2001 non ha prodotto performance di rilievo nell'ultimo periodo. Nella sua formulazione originale, datata una decina di anni fa al momento della sua apparizione su FOL, il trading system prevedeva che si considerasse l'andamento open-->16:30 e per l'ultima ora (Last Hour Effect, appunto) si prendesse posizione conforme al trend considerando un'intervallo di rendimento open-->16:30 che spaziasse da +/-1,25% a +/-1,75% come la "lama" (sono in una sezione di AT e mi esprimo con codesto linguaggio allegorico, scusatemi in anticipo) migliore. In realta', seguendo l'autore, la strategia LHE andrebbe applicata sempre per trend maggiori di +/-1,25% con chiusura alle 17:30 ..."
Mi scuso naturalmente con PAT e LVI per non averli citati :bow:
Comunque la mia osservazione riguardava l'indice S&P500: mediamente il 50% delle volte l'indice chiude sui minimi o sui massimi di giornata; eliminando le giornate in cui il guadagno o la perdita dell'indice sono inferiori ad un certo livello (p.es. avevo ipotizzato l'1%) questa percentuale aumenta discretamente. Mi chiedevo pertanto se questa sia un'"anomalia" e se si possa sfruttarla nella pratica nell'ultima ora di trattazione dell'e-mini SP500.
:)
 

Jolly

Forumer attivo
Bene, siamo alla vigilia di un "volatility breakout" sullo S&P 500, pertanto domani avremo quasi sicuramente una giornata dalla forte direzionalità...:)
L'analisi del LHE sui mercati USA mi interessa in modo particolare, soprattutto perchè è l'unico momento della giornata in cui posso operare direttamente, evadendo dalla consueta e "noiosa" operatività EOD.
Mi sposto altrove, in altro 3d, magari in Trading School (dove naturalmente sarò lo scolaro:reading:, non certo il professore), in attesa di essere spostato sull'isola dei forumers per demeriti accademici.
:bye:
 
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