“INDICE RT”: I TRUCCHI DEL REGNO IMMAGINARIO
Maurizio Blondet 18 Aprile 2021
RT
Al giornale radio, dopo il consueto rapporto del Terrore sui “morti di oggi per Covid, e mentre i casi calano ma lo rt aumenta”, sento dire che “l’indice RT” diventa “RD”, e perché? “Per tener conto degli asintomatici”.
Come si dovrebbe aver capito,”asintomatici” significa “sani”. Dalll’indice RT Speranza e Draghi fanno dipendere le chiusure, la dichiarazione di “zona rossa” …
dunque non bastando il numero dei “malati”, si fanno entrare nel calcolo anche i sani? Altrimenti l’allarmismo diventa insostenibile?
MA cosa è l’indice RT? Prendo la spiegazione dal sito di Open ,quello di Mentana, l’anti-complottista per eccellenza al servizio della Versione Ufficiale. Ebbene: dalla stessa spiegazione di questi maggiordomi del Potere e Padroni del Diiscorso, emerge la natura fittizia, ipotetica – e truffaldina –
dell’indice sulla base del quale distruggono le economie regionali.
In questi mesi abbiamo sentito parlare di
Rt (che si legge
erre con T) e di
R0 (che si legge
erre con 0). Di cosa si tratta? Come vengono calcolati questi indici? Perché sono così importanti ai tempi del
Coronavirus e soprattutto
possiamo fidarci? Proviamo a fare chiarezza. i miei commenti sono fra parentesi quadre.
Esordisce Mentana:
Cos’è l’indice di contagio Rt?
L’
Rt ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo [ARBITRARIAMENTE SCELTO CON
ALTISSSIMA APPROSSIMAZIONE, NDR] in relazione, però, all’efficacia delle misure restrittive [EFFICACIA IMMAGINARIA] – come il
lockdown [CONTESTATO COME INUTILE PEhttps://www.ilmessaggero.it/salute/focus/lockdown_covid_studio-5873433.html] o, più recentemente,
le zone rosse, arancioni e gialle – volute dal governo per frenare [SIC] l’avanzata del virus.
Non è altro che un tasso di contagiosità [DEL TUTTO IPOTETICO E APPROSSIMATIVO] che ci spiega, in alte parole, quanto è contagioso il virus dopo l’applicazione delle
restrizioni [DATO IMMAGINARIO…].
Come funziona?
In concreto, se l’indice Rt è
2 vuol dire che ogni infetto, in un determinato periodo, può [PER IPOTESI ARBITRARIA] contagiare due persone e queste due persone ne possono contagiare altre due a testa nel periodo successivo [QUANTO SUCCESSIVO? COM’è LUNGO IL PERIODO?].
Per questo motivo è bene che l’indice Rt resti sotto quota
1. Se superiore, scattano nuovi divieti: significa, infatti, che ogni persona ne ha contagiata un’altra.
Come viene calcolato?
L’Rt, pur essendo molto affidabile, non può essere l’unico parametro da prendere in considerazione per assumere decisioni importanti, che impattano sulla vita di tutti. Il motivo? L’Rt viene calcolato solo sui sintomatici, ovvero sui pazienti che, trasferiti in ospedale o rimasti a casa, hanno avuto sintomi riconducibili al Covid [SINTOMI PARA-INFLUENZALI].
Per questo motivo è bene che l’indice Rt resti sotto quota
1. Se superiore, scattano nuovi divieti: significa, infatti, che ogni persona ne ha contagiata un’altra.
Come viene calcolato?
L’Rt, pur essendo molto affidabile, non può essere l’unico parametro da prendere in considerazione per assumere decisioni importanti, che impattano sulla vita di tutti. Il motivo? L’Rt viene calcolato solo sui sintomatici, ovvero sui pazienti che, trasferiti in ospedale o rimasti a casa, hanno avuto sintomi riconducibili al Covid [SINTOMI PARA-INFLUENZALI].
Non vengono presi in considerazione gli asintomatici [I SANI!] che, come sappiamo [DA CHI LO AVETE SAPUTO?] , costituiscono una grande fetta dei positivi [POSITIVI A COSA? A TAMPONI CHE DANNO IL 95% DI FALSI POSITIVI!] .
La scelta di non considerare gli asintomatici è saggia perché in questo modo l’indice Rt viene calcolato con criteri stabili nel tempo: la popolazione degli asintomatici [SANI CIOè] , invece, non può essere stimata con certezza[ PER FORZA, ESSENDO SANI…].
Il ruolo dei soggetti asintomatici [sani]
L’individuazione di soggetti asintomatici dipende molto dalla capacità di effettuare
screening [DALNUMERO DI TAMPONI FATTI TAPPETO] da pare dei dipartimenti di prevenzione e, dunque, cambia nel tempo [Più TAMPONI, Più TROVI SANI CHE SONO “POSITIVI” AL TAMPPONE FALSO NEL 95% DEI CASI] .
Se ci sono meno positivi e se, dunque, c’è meno pressione sul sistema sanitario, lo
screening funziona meglio, viceversa si rischia di perderne il controllo [DE CHE?].
Questo significa che un aumento o una diminuzione dei casi asintomatici non dipende tanto dalla trasmissibilità del virus nel nostro Paese ma dal numero di analisi che sono state effettuate [CONFERMA: PIU TAMPONI FANNO Più AUMENTA L’INDICE RD, CHE SOSTITUISCE LO RT
Va sottolineato, inoltre, che l’indice Rt, in alcune occasioni, ha creato allarmismo. Nel corso di questi mesi, abbiamo visto come un minimo rialzo di contagi sia stato in grado di causare un’impennata del valore dell’Rt proprio nelle regioni con un basso numero di casi (e, dunque, non in particolare sofferenza). Diversamente, nelle zone con un aumento importante di contagi, però stabile nel tempo, si è osservato come l’Rt sia rimasto sostanzialmente invariato.
Cos’è l’R0 e qual è la differenza con l’indice di contagio Rt?
L’
R0, diversamente da Rt, ci spiega quante persone può contagiare, in media [IMMAGINARIA], un soggetto positivo a [PRESUNTO] inizio epidemia, cioè al tempo 0 [FAVOLOSO], in una popolazione suscettibile [QUANDO UNA POPOLAZIONE E’ SUSCETTIBILE? A COSA?] e soprattutto in assenza di interventi di contenimento del virus [ASSENZA MAI AVVENUTA NEI 18 MESI DELLA PSEUDO, GRAZIE A SPERANZA]] . Dato che non tiene conto dell’evoluzione del virus. In termini più tecnici, si tratta della potenziale trasmissibilità della malattia infettiva non controllata nella sua fase iniziale. Concretamente, se R0 è pari a 1 significa che un malato può infettare una persona, se è a due ne può contagiare due e così via. Per calcolare questo indice è importante avere un valore a inizio epidemia da usare come riferimento [VALORE IRREALE, ASTRATTO E ARBITRARIO].
Se R0 viene calcolato solo [SIC!] nel periodo iniziale dell’epidemia [COME HA DA ESSERE “PER DEFINIZIONE”] , Rt viene calcolato nel tempo così da consentirci di monitorare l’efficacia degli interventi di contenimento nel corso dei mesi (o degli anni).
R0 e Rt, dunque, possono essere calcolati su base statistica a partire da una curva di incidenza [FIITTIZIA] di casi giornalieri (quindi il numero di nuovi [IPOTETICI] casi, giorno per giorno) [. In altre parole, Rt e R0 misurano lo stesso numero: a variare è il tempo in cui viene fatta la misura, quindi all’inizio [IMMAGINARIO] per R0 e durante l’epidemia per Rt (che viene continuamente rivisto [DA “LORO” A LORO ARBITRIO] e da cui dipendono le decisioni del governo).
Perché i casi aumentano e l’Rt no?
Semplicemente perché sono calcolati con dati diversi. Il conteggio dei casi –
come spiega l’Iss – si riferisce al numero complessivo di persone infettate ogni giorno sul territorio italiano (dunque per data di diagnosi) mentre l’Rt viene calcolato sui casi con sintomi non importati e riferito ai tempi in cui questi sintomi si sono sviluppati (quindi per data di inizio sintomi). Questo significa che il calcolo dell’Rt è relativo solo a una parte della curva e, più precisamente, a un periodo temporale che risulta essere
sfalsato di circa una settimana.
[CON L’INSERZIONE DEGLI ASINTOMATICI VERDRETE COME AUMENTARNNO SIA “I CASI” CHE LO RT… pardon, lo RD]
Se l’epidemia fosse reale, vedremmo i morti per le strade e i monatti portare via i cadaveri dalle case. Invece sappiamo che esiste dall’indice RT che diventa RD.