le balle della TV e dei giornali italiani

il mainstream è diventato per molti cittadini un capitolo chiuso, una storia finita, che ogni tanto ronza intorno fastidiosamente, ma che ormai rappresenta il passato.

GIORNALISTI MAINSTREAM APPOSTATI SOTTO LA REDAZIONE DI BYOBLU. COSA HANNO IN MENTE?
9 Settembre 2021
Michele Crudelini
I MEDIA MAINSTREAM DANNO LA CACCIA ALLA CONTROINFORMAZIONE: BYOBLU NEL MIRINO

Cosa succede quando un sistema di potere si sente minacciato e sotto attacco? Scattano dei meccanismi di difesa che hanno l’obiettivo di screditare l’avversario fino a distruggerlo.
In questo senso può essere interpretato il comportamento dei media mainstream di queste ultime settimane.
Come il mainstream ha snobbato le proteste
L’allargamento del green pass ha sicuramente segnato un bivio, un confine che ha fatto scattare una molla motivazionale in centinaia di migliaia di cittadini, anche vaccinati, che hanno deciso di protestare contro quello che viene descritto da molti come un sopruso senza basi scientifiche.
E così attaccati da più parti i media generalisti hanno lanciato la macchina del fango contro le manifestazioni. Derubricate a folkloristici ritrovi Novax senza nessun valore per poi invocare addirittura spari e bombe contro questa folla.
Le proteste però hanno lasciato il segno e il sistema di potere sembra così aver iniziato a vacillare, trovandosi quasi costretto a dover dare voce a chi dissente dalla strategia del Governo. Uno spazio dato con i soliti trucchetti del mestiere: talk show in dieci contro uno, servizi montati ad arte per screditare il dissenso e insulti.
Il fuoco incrociato contro Barbero e i critici del green pass
Emblematico in questo senso quanto successo a seguito della firma di Alessandro Barbero apposta alla lettera dei docenti contro il green pass. In questo caso media generalisti hanno tirato fuori l’artiglieria pesante. Contro Barbero si è scomodato Gramellini sul Corriere della Sera che ha definito quella dei docenti una piccola corporazione e il ragionamento dello storico “una forma di sottile ipocrisia”.
Poi è stato il turno de Il Foglio e infine ci si è messa anche Selvaggia Lucarelli. E in rete, dove tutto sembra forse più obiettivo. circola già una frase satirica secondo cui mettere la Lucarelli contro Barbero sarebbe come mettere i Teletubbies contro Godzilla.
Fuoco incrociato che si è scatenato anche contro Francesca Donato, eurodeputata della Lega, ospite a Di Martedì e che ha dovuto confrontarsi non con una, né con due, ma con ben tre voci dissenzienti. Pierpaolo Sileri, Allessandro Sallusti e Ilaria D’Amico. E anche in questo caso il solito trucco: si evita di rispondere perché si ritiene l’interlocutore non all’altezza. Nello specifico, i dati forniti dall’onorevole Donato, su cui Sileri non ha voluto rispondere, sulle reazioni avverse da vaccinazione erano corretti.
Il caso Bechis e la voce Fuori dal Coro
Si sono poi verificati casi paradossali in cui ospiti di trasmissioni, invitati per legittimare la narrazione governativa, si sono poi trovati invece a contraddire il tutto, sconvolgendo in maniera evidente i piani degli autori.
Come il recente caso che visto coinvolto Franco Bechis, invitato per raccontare il lutto familiare che ha vissuto dovuto al Covid, ma poi interrotto con ben due pubblicità ravvicinatissime nel momento in cui ha fatto una previsione sui futuri ricoveri che potrebbero colpire anche i vaccinati.
In mezzo a questo coro quasi unanime c’è stato però chi è uscito dal canto, Fuori dal coro, come dice lo stesso titolo del programma condotto da Mario Giordano. Un programma in prima serata che in qualche modo ha dato credito a quanto viene espresso dalle piazze in questi giorni, senza condannare, senza giudicare, ma ascoltando il dissenso e le voci critiche arrivate anche da personaggi autorevoli, snobbati troppo facilmente dal mainstream. Si tratta però di una goccia all’interno di un mare.
Byoblu nel mirino del mainstream
E in questa goffa strategia di difesa sta finendo nel mirino anche Byoblu. E anche in questo caso si può notare come i media generalisti si comportino esattamente allo stesso modo e parlino tutti delle stesse cose. Improvvisamente è stato scoperto il libro Eresia, scritto da Massimo Citro ed edito da Byoblu.
Ne ha parlato Repubblica, Open, Rolling Stone, Il Foglio e ne hanno fatto persino un servizio su Rete 4. Tutti con lo stesso tono, tutti perfettamente sovrapponibili , come se fossero stati scritti dalla stessa penna.
E l’attenzione nei confronti di Byoblu e della controinformazione ha assunto contorni quasi maniacali.
Prima era stato Massimo Mazzucco a raccontare come fosse stato contattato da un noto programma televisivo per un’intervista. E alla richiesta di Mazzucco di andare in diretta oppure di poter almeno verificare il montato finale il giornalista ha detto di no.
E poi è stato il nostro turno. Siamo infatti stati recentemente contattati sia da Mediaset che da Rai News per rilasciare un’intervista. Alla nostra richiesta di maggiori informazioni sul tipo di progetto che le due emittenti avevano in mente non ci è stata data risposta, di contro ci siamo ritrovati braccati da una troupe che ripetutamente si è presentata sotto la nostra sede, senza nessun tipo di appuntamento, come un amante tradito che fa gli agguati sotto casa della ex a storia ormai finita.
E in effetti il mainstream è diventato per molti cittadini proprio così, un capitolo chiuso, una storia finita, che ogni tanto ronza intorno fastidiosamente, ma che ormai rappresenta il passato.
LA TV DEI CITTADINI NON FA UNA PAUSA. AIUTACI
 
Con questo titolo del Corriere speriamo scatti la denuncia degli interessati

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