Le candidature più assurde della storia antica e moderna.

Berlusconi, macchietta sì.... ma ci sta dentro fino al collo...


Berlusconi ha una volta smentito le indiscrezioni giornalistiche che lo volevano titolare, tramite società di comodo, di un piccolo giacimento a Zhaikmunai, nelle lande kazake; ma non può smentire il suo costante supporto alle iniziative russe per penetrare i mercati europei del gas. Qui si arriva al piano delle aziende di Stato. E qui si staglia il ruolo di Paolo Scaroni, il manager che il governo Berlusconi nel 2005 volle a capo dell'Eni al posto del più coriaceo Vittorio Mincato. Proprio a Scaroni, che oggi presiede il Milan (ed è vicepresidente della banca d'affari Rothschild), Berlusconi affidò una delle iniziative più care a Mosca, nonché al suo amico di famiglia Bruno Mentasti: sottrarre 3 miliardi di metri cubi di gas russo all'Eni e venderlo in Italia tramite una società ad hoc, dove accanto a Mentasti si parava una pletora di scatole site in paradisi fiscali. Un family & friends italo-russo che saltò a un passo dal traguardo, per i rilievi formali del cda dell'Eni e dell'Antitrust. Sempre Scaroni fu il cantore della nascita del gasdotto South Stream, tubo da 15 miliardi con cui i russi volevano aggirare le infide rotte ucraine fin dal 2007. Ma anche questo progetto naufragò, sul traguardo, per le pressioni politiche degli Usa sulla Bulgaria. Era il 2014, la Russia aveva appena invaso la Crimea.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto