20 giugno, 18:38
LUSSEMBURGO - L'emergenza Grecia continua a tenere banco al tavolo dei ministri finanziari della Ue che insistono nel pressing su Atene: deve mantenere gli impegni presi se vuole beneficiare della nuova tranche di prestiti da 12 miliardi di euro e di nuovi aiuti quantificabili tra i 90 e i 120 miliardi. Dopo la maratona dell'Eurogruppo - conclusasi a notte fonda con la decisione di rinviare il pagamento della quinta tranche - in mattinata a Lussemburgo i responsabili delle finanze di tutti e 27 gli Stati membri si sono riuniti nel formato Ecofin. All'ordine del giorno ci sono - tra gli altri punti - la riforma della governance economica e del Patto di stabilità e di crescita, e il via libera alle raccomandazioni della Commissione Ue sui piani di risanamento e di riforme strutturali dei vari Paesi. Ma la crisi greca resta in cima alle preoccupazioni dei ministri, vista anche l'apertura non positiva delle principali Borse europee.
"Stiamo mettendo pressione alla Grecia perché ci sono dei precedenti di promesse non mantenute e, prima di versare nuovi prestiti, bisogna essere certi che tutte le forze politiche vogliano l'attuazione del piano di austerity", ha spiegato il ministro delle finanze belga, Didier Reynders, aggiungendo: "Se ciò sarà fatto, allora a metà luglio saranno messi sul tavolo non solo i 12 miliardi della quinta tranche, ma anche una soluzione per i prossimi anni". Con il coinvolgimento nel salvataggio di Atene anche del settore privato, come concordato in nottata dall'Eurogruppo. Anche il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, è tornato a spronare Atene: "La Grecia - ha detto - deve prendere le decisioni necessarie, perché l'alternativa sarebbe la cosa peggiore", vale a dire il default. Per il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, prima di dare nuovi soldi alla Grecia "bisogna attendere il voto finale" sul nuovo piano di austerity messo a punto dal governo Papandreou con Ue, Bce ed Fmi, a partire dall'ambizioso programma di privatizzazioni che dovrebbe fruttare 50 miliardi di euro. I ministri ribadiscono dunque l'appello lanciato dall'Eurogruppo per l'unità nazionale in Grecia. "Le medicine efficaci a volte hanno un sapore amaro, ma proprio per questo, fanno effetto", ha detto il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, arrivando nel Granducato dove è in corso anche il vertice dei capi delle diplomazie europee.
JUNCKER, NESSUNA ALTERNATIVA AD AUSTERITY - "La sostenibilità del debito pubblico greco può essere garantita solo attuando il programma di risanamento dei conti e il piano di privatizzazioni": lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. "Non ci sono altre opzioni per la Grecia oltre al consolidamento delle finanze pubbliche", ha detto Juncker, sottolineando come questa strada sia molto dolorosa ma necessaria per il popolo greco. "E' chiaro - ha aggiunto Juncker - che dobbiamo anche prevedere una politica che assicuri la crescita".
Di fronte alla protesta popolare in Grecia, Juncker ha comunque sostenuto la necessità di "ascoltare la voce della strada", perché "i più poveri rischiano di pagare un prezzo sproporzionato". "E' chiaro - ha affermato il presidente dell'Eurogruppo - che il popolo greco per poter respirare ha bisogno di sperare. E noi dobbiamo contribuire a definire una politica di crescita che sia di aiuto alla Grecia e alle ambizioni personali dei cittadini greci". Juncker ha quindi sottolineato come "la Grecia non sarà abbandonata. E se dovesse essere abbandonata, sarò l'ultimo a lasciarla".