News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 1 agosto 2003

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Tokyo in lieve rialzo (+0,51%) aspettando nuovi dati
(8/1/2003 8:22:46 AM)

I titoli giapponesi si sono mossi a velocità multipla intorno alla metà del pomeriggio di venerdì, in generale però ritracciando dai massimi registrati in scia all'ottimistico dato sul Pil Usa, in attesa di dati ancora più cruciali che attestassero l'effettivo benessere dell'economia.
Inoltre, gli investitori hanno rallentato gli acquisti anche per colpa dei deludenti risultati presentati da alcune società come ad esempio Pioneer. Il titolo Pioneer ha lasciato sul terreno il 5,99%, a 2.670 yen, dopo che i conti trimestrali sono stati inferiori al consensus di mercato.
La Borsa di Tokyo ha quindi chiuso in positivo, con l'indice Nikkei in rialzo dello 0,51% a 9.611,67 punti e il Topix in progresso dello 0,32% a 942,41 punti.
 
Cirio: liquidazione, verso amministrazione straord.

Cirio:Liquidazione, Verso Amministrazione Straordinaria

(ANSA) - ROMA, 31 LUG - La Cirio è in liquidazione. Dopo nove mesi di sforzi, un piano di ristrutturazione del debito bocciato dai creditori e due proposte di salvataggio in extremis, le speranze di una azienda portante del settore alimentare italiano e dei suoi dipendenti, creditori e azionisti si sono oggi scontrate con la realtà delle cifre: "la crisi finanziaria della società - per dirla con le parole di un partecipante all'assemblea degli azionisti - è veramente molto profonda".
Le speranze della Cirio, dopo la messa in liquidazione da parte dell'assemblea dei soci, sono ora appese al filo dell'eventuale amministrazione straordinaria in base alla legge Prodi, e a quello del segnale di apertura del sistema bancario: in una nota pubblicata in tarda serata, dopo la messa in liquidazione della Cirio, Banca Intesa, Capitalia, San Paolo-Imi e Unicredito hanno detto di essere sempre pronte "a prendere in considerazione forme di intervento, aperte anche ad altre banche, sul versante del recupero dell'impresa" ma soltanto "qualora nella vicenda Cirio emerga un valido progetto imprenditoriale meritevole di essere sostenuto".
A sancire il naufragio degli affannosi tentativi di recupero all'ultimo minuto - con la dichiarazione all'unanimità da parte dell'assemblea dei soci della liquidazione - è stata infatti la constatazione che anche il rilancio avanzato da Carlo Ronchi non aveva una sufficiente base finanziaria.
'Questa sera dobbiamo limitare l'ordine del giorno a quei punti che non avremmo mai voluto prendere in esame: la messa in liquidazione della società", ha detto il presidente della società Gianni Fontana, constatando che "i nostri tentativi e il nostro impegno per trovare iniziative innovative non hanno sortito un risultato positivo".
L'avvocato alla guida del gruppo, pur dicendosi ottimista ("Questa non è la fine. Le procedure daranno la possibilità al marchio Cirio di svolgere ancora un ruolo importantissimo", ha detto), non ha mancato di esprimere il proprio rammarico per "non essere riuscito a trovare nel mondo bancario e industriale quella disponibilità che avrebbe permesso di risolvere ora la vicenda".
Un messaggio agli istituti di credito che ha trovato eco nei commenti del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, secondo cui la decisione di salvare la Cirio "naturalmente non competeva al ministero in quanto tale, ma alle banche interessate" e ancor più nella proposta del Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Bruno Tabacci: il sistema bancario - ha detto - "si ricompri" i titoli obbligazionari Cirio ad un prezzo "comprensivo di perdite ragionevoli liberando parzialmente i risparmiatori", i quali sono stati "raggirati".
Gli istituti di credito, dal canto loro, nei giorni scorsi avevano chiesto di vedere gli affidavit bancari che dimostrassero la validità del piano Ronchi. E, in assenza di tutele precise, hanno chiuso il rubinetto dei soldi: non hanno creduto nella possibilità che Ronchi, un imprenditore alimentare, avesse la liquidità necessaria per offrire agli obbligazionisti un miglioramento delle condizioni di rimborso dei bond dichiarati in 'default' tali da convincere gli obbligazionisti a dire sì al piano di salvataggio firmato Livolsi e Rothschild.
Fin dal loro arrivo all'albergo "Villa Pamphili" - dove si sono svolti cda e assemblea - vertici, azionisti e advisor avevano facce scure e l'assemblea non ha potuto che prendere atto di un bilancio 2002 in rosso per 549.919.702 euro e un patrimonio netto negativo per 182.205.055 euro.
L'avvocato Fabrizio Arossa, rappresentante della Cirio holding, socio di maggioranza ancora in mano a Sergio Cragnotti, ha rinunciato a fare osservazioni su alcune svalutazioni operate dal management "in considerazione della particolare delicatezza del momento" e, in forza dell'oltre 60% della sua quota, ha scelto i liquidatori Emanuele D'Innella, Vittorio Silvestri e Stefano Saponaro, bocciando i nomi proposti dal management.
L'amarezza dei vertici traspira anche dal comunicato emesso dopo le riunioni, in cui si dice che "l'adesione manifestata dalla maggioranza dei creditori, pur se non sufficiente per l'approvazione in base alle disposizioni dei regolamenti dei bond, testimonia la sostanziale fondatezza della proposta" e che il consiglio "nella formulazione del Piano ha dovuto necessariamente tener conto dell'assenza di apporti di mezzi di terzi".
Dopo la liquidazione - che fra l'altro fa saltare gli accordi finanziari sui rimborsi dei debiti tra la Lazio e il gruppo Cirio - a meno di colpi di scena come un nuovo accordo con le banche la strada maestra rimane dunque quella dell'amministrazione straordinaria, visto che Sviluppo Italia, attraverso l'amministratore delegato Massimo Caputi, ha ribadito che un eventuale intervenuto non potrebbe che riguardare la situazione industriale e occupazionale, e non la parte finanziaria del gruppo. Una strada - quella dell'amministrazione straordinaria, che potrà essere battuta soltanto se la società attualmente presenta attualmente delle concrete prospettive di recupero e che tutela gli obbligazionisti solo in second'ordine.(ANSA).
 
SocGen: trimestrale in linea, +84,8% l'utile a 695 mln
(8/1/2003 8:38:12 AM)

Trimestrale in linea con le attese per Société Générale. La banca transalpina ha chiuso il secondo trimestre con un margine di intermediazione incrementato del 6,6% a 4,11 miliardi mentre l'utile è cresciuto dell'84,8% a 695 milioni di euro, al di sopra delle attese di mercato.
I costi operativi sono calati del 2,5% a 2,65 miliardi.
Da ricordare che SocGen ha venduto la quota nel Credit Lyonnais.
 
British Airways torna in rosso
(8/1/2003 8:35:03 AM)

Nuovo scivolone per Bretish Airways, che è tornata in rosso dopo che una ristrutturazione aveva faticosamente riportato la società in utile l’anno scorso. Ma la guerra in Irak e la Sars hanno rimesso in ginocchio la società, che ha perso nel trimestre aprile giugno la cifra record di 45 milioni di sterline, peggior risultato della storia.
 
Cirio Finanziaria: titoli sospesi "sine die"

Cirio Finanziaria: titoli sospesi "sine die"
(8/1/2003 10:01:02 AM)

Dopo che il cda di Cirio Finanziaria ha gettalo la spugna e ha dichiarato la mesa in liquidazione della società, Borsa Italiana ha comunicato che il titolo sarùà sospeso a tempo indeterminato, in attesa di conoscere eventuali sviluppi nella vicenda.
 
Cipe, esame tariffe autostradali a settembre

ROMA, 1 agosto (Reuters) - Il ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, ha confermato che l'esame delle tariffe autostradali non era all'ordine del giorno del Cipe di oggi aggiungendo che slitterà probabilmente a settembre.
"L'esame delle tariffe autostradali non era all'ordine del giorno, credo slitterà a settembre", ha detto Buttiglione interpellato dai giornalisti al termine della riunione del Cipe di questa mattina a palazzo Chigi.
Buttiglione ha detto inoltre che quella di oggi "sarà l'ultima riunione del Cipe prima della pausa estiva".
Da tempo si attende il via libera del Cipe all'intera convenzione firmata tra Autostrade e Anas che prevede investimenti aggiuntivi per 4,7 miliardi da finanziare con un incremento tariffario spalmato in 10 anni.
Il Cipe ha approvato negli ultimi giorni di dicembre solo l'aumento dell'1,52% dei pedaggi per il 2003.
 
Campari sugli scudi, piace l'acquisizione di Riccadonna

Campari sugli scudi, piace l'acquisizione di Riccadonna


In evidenza nel Midex il titolo Campari, che sale del 2,27%, portandosi a 35,08 euro. Come anticipato da SpyStocks, la società del beverage ha raggiunto un accordo per comprare da Bersano-Riccadonna spa il noto marchio Riccadonna, per 11,3 milioni di euro, di cui svilupperà la distribuzione in tutto il mondo, lasciando a Bersano il mercato italiano con un contratto annuale rinnovabile.
 
Auto: Mercato Francese In Calo Del 6% A Luglio

(ANSA) - PARIGI, 01 AGO - Il mercato dell'auto ha registrato un calo del 6% a luglio in Francia. Lo rende noto l'associazione dei costruttori francesi CCFA precisando che il mese scorso sono state immatricolate 187.342 vetture.
Le vendite del marchio Fiat sono scese dello 0,3% mentre quelle del gruppo torinese sono aumentate dello 0,6%.
Nei primi 7 mesi del 2003, il mercato francese ha accusato una flessione del 7,5% a 1,25 milioni di unità.
"Luglio non ha confermato la tendenza di leggera ripresa registrata a giugno (+2,1%) ma il mese scorso è stato assai migliore di aprile e maggio che avevano registrato un calo del 13%", sottolinea il CCFA.
A luglio il tasso di penetrazione delle marche francese è sceso di 1,1 punti rispetto al luglio 2002 a 57,4%.
Il gruppo Peugeot Citroen ha accusato un calo dell'8,2% a causa della flessione delle vendite di Peugeot del 12,7% mentre la Citroen ha limitato il calo all'1,3%. Le vendite della Renault sono scese del 7,1%.
Il gruppo Volkswagen ha registrato a luglio un calo del 15% che ha ridotto di 1 punto, al 10%, la sua quota di mercato.
La maggior parte dei costruttori ha accusato una flessione delle loro vendite ad eccezione della Toyota (+9,3%), Nissan (+27,3%) e di Hyundai (+49,1%).
 
USA: dati macro disoccupaz.-spese famiglie-redditi famiglie

14:32 Usa Market Movers: Spese delle famiglie - giugno +0.3%
14:32 Usa Market Movers: Var. lavoratori sett. Manifatturiero - luglio -71000
14:31 Usa Market Movers: Redditi delle famiglie - giugno +0.3%
14:31 Usa Market Movers: Ore settimanali lavorate - luglio 33.6
14:30 Usa Market Movers: Var. occupati non agricoli - luglio -44000
14:30 Usa Market Movers: Tasso di disoccupazione luglio +6.2%


STATI UNITI: Il tasso di disoccupazione in luglio si è attestato al 6,2%, contro il precedente 6,4% e l''atteso 6,3%.
Il numero di occupati non agricoli e` diminuito di 44.000 unita`, contro la precedente flessione di 30.000 unita` e l''atteso incremento di 5.000 unita`.
 

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