Oggi ho fatto la prova col maestro.
Innanzitutto, è stata una fatica non da poco.
Mi aveva detto di portare tutti i libri in mio possesso e così ho cacciato una 30ina di libri e spartiti in una sporta e sono partita in autobus perché dovevo andare in centro e il bus era comodo. Peccato che, senza nessun avviso, il bus si è fermato e il conducente ci ha fatti scendere tutti prima della galleria Mazzini perché in fondo avevano chiuso la strada.
E me la sono fatta a piedi, con 31 gradi e tutti quei libri.
A dire la verità, ero molto intimidita.
Sono abituata ad essere sola, senza nessuno che giudica, ascolta.
Gli ho fatto vedere cosa avevo suonato, finito. Gli ho fatto sentire un brano e un esercizio che sto studiando. Ammetto di aver avuto molta paura di essere e mostrarmi ridicola.
Inaspettatamente, invece, è andata bene.
Molto bene.
Ha detto che sono miracolosa, molto dotata, che ho un enorme spirito di osservazione, di orecchio e che ho una inclinazione per lo strumento. Non devo rifare niente, non ho buchi da colmare. Ripartiamo da dove sono, mi coreggerà la posizione e mi darà gli strumenti per continuare bene.
"Chiara dei miracoli" - ha detto - prima e unica volta che ha visto un'autodidatta come me arrivare da sola a quel punto. Si aspettava decisamente meno.
Ha detto che sono già pronta per brani famosi e impegnativi, che devo solfeggiare almeno un po', che lui mi guiderà e che potrei rivelarmi ancora più sorprendente.
Io lo ascoltavo imbambolata.
Questo Hobbit di 40 anni, dalle mani eleganti che diceva queste cose e pensavo al mio nonno. Pensavo che stavo ricordando il nonno nel migliore dei modi.
A settembre, diventerò sua allieva.
Sono orgogliosa di me.