FORTEBRACCIO
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[center:dcfeefaa99]Le nuove promesse di Berlusconi[/center:dcfeefaa99]
Tolti i veli dal programma elettorale del Popolo della Libertà, il nuovo movimento politico sorto a destra dall’unione di Forza Italia ed Alleanza nazionale e a cui si sono subito aggregati alcuni cespugli della ex Casa delle Libertà.
Programma molto ristretto; se il suo rivale Veltroni lo aveva articolato in 30 pagine, Silvio Berlusconi ha condensato il tutto in poco più di 11 pagine che seguono il solco già tracciato durante la XIV legislatura pur con alcuni piccoli aggiustamenti ed aggiornamenti.
Ampio spazio ai temi presenti nel programma azzurro già dal 1994 come ad esempio il sempre verde meno tasse per tutti, accompagnato dal bonus bebè e promesse sulle grandi opere come il ponte sullo Stretto e la Tav;
costante richiamo alla sicurezza; accenni alla bioetica; introduzione del piano casa e agevolazioni per l’imprenditoria giovanile. In tutto sette missioni per risollevare l’Italia dopo due anni, scarsi, di governo Prodi.
Più nel dettaglio queste fatidiche sette fatiche che il centrodestra si candida a sostenere sono: rilanciare lo sviluppo; sostenere la famiglia e dare ai giovani un futuro;
più sicurezza, più giustizia; i servizi ai cittadini: sanità, scuola, università, ricerca, cultura e ambiente; il sud; il federalismo; un piano straordinario di finanza pubblica.
Da ricordare che nel fine settimana gli elettori di questo movimento potranno recarsi nelle piazze italiane e scegliere le loro priorità attraverso le primarie.
Sul fronte delle politiche sociali e familiari, il cavallo di battaglia sempre il ‘meno tasse per tutti’, obiettivo da raggiungere tramite l’eliminazione dell’Ici - già prospettata nella
campagna elettorale del 2006 - l’introduzione del quoziente familiare, cancellazione di quanto fatto dall’Unione durante la propria parentesi, ovvero nuova abolizione della tassa di successone e sulle donazioni, graduale diminuzione della pressione fiscale, lotta all’evasione - tema che l’Unione e Visco hanno usato in modo molto propagandistico - ed infine progressiva tassazione separata dei redditi da locazione.
Dopo meno tasse per tutti, il fondatore di Mediaset promette “una casa per tutti”, impegno da mantenere grazie ad un piano che prevede la costruzione di alloggi e la riduzione dei mutui.
Riproposto il bonus per i neonati, misura questa accompagnata da una riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, interventi a favore della scuola, anche se non viene specificato se solo ed esclusivamente per quella pubblica o anche per quella privata;
come nel 2001 promesso un nuovo aumento alle pensioni più basse.
Sempre in ambito di politiche familiari e sociali da segnalare l’impegno a non varare leggi che possano in alcun modo favorire l’eutanasia. Per conquistare i voti dei giù giovani il Pdl ha poi anche iniziato a pensare ad un periodo di esenzione dalle imposte per le nuove iniziative di imprenditoria giovanile oltre a garanzie pubbliche per il prestito d’onore ed un ‘bonus locazioni’.
Altro settore su cui Berlusconi ha insistito molto, nella speranza di convincere gli indecisi ad affidarsi alla sua parte politica, quello della sicurezza e della giustizia.
Anche su questo versante imponenti gli impegni che il centrodestra vuole assumersi.
Innanzitutto aumentare le risorse e la presenza delle forze dell’ordine, scagliandosi contro la sinistra che considera poliziotti e carabinieri “come traditori del proletariato che per soldi si sono venduti allo Stato borghese”.
Giro di vite contro i clandestini con la promessa di non proporre nuove sanatorie e di realizzare nuovi Cpt con la conseguente riaffermazione della Bossi-Fini in materia. Conferma poi della lotta dura contro il terrorismo interno ed internazionale con
maggiore tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari disobbedienti e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine, ovvero il classico ordine e disciplina caro alla destra in doppio petto di almirantiana memoria.
Sul fronte della giustizia ventilata la riforma dei codici con il completamento di quella relativa al codice di procedura civile e modifiche del giusto processo; certezza della pena ed inasprimento di quelle previste per i reati di violenza sui minori e sulle donne;
rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura e limitazione dell’uso delle intercettazioni al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione, punti su cui in Parlamento potrebbe convergere anche parte del centrosinistra.
Sempre in tema di giustizia il Cavaliere torna a proporre la riforma della responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati.
Capitolo stato sociale, o almeno quel poco che ancora ne rimane.
Nel campo della sanità il centrodestra promette la totale eliminazione delle liste d’attesa, obiettivo da raggiungere tramite il rinnovo tecnologico e l’ausilio di nuove strutture ospedaliere.
Sempre in campo sanitario proposta la completa attuazione della Fini-Giovanardi in tema di droghe.
Per quanto riguarda l’istruzione tornano in auge le tre I, informatica, inglese ed impresa, anche se finalmente si sono accorti della necessità di difendere la lingua e la cultura italiana; per una proposta positiva ne arriva però subito dopo una nefasta, ovvero la possibilità di trasformare le università in fondazioni incentivando la competizioni tra gli atenei.
Ancora una volta, per la quinta volta negli ultimi tre lustri, Berlusconi corre per la conquista di Palazzo Chigi, ed ancora una volta lo fa con un programma molto populista in cui tra la riduzione delle tasse ed il rilancio dell’occupazione torna a ventilare ipotesi nefaste come le tre I.
Positive le proposte avanzate per migliorare il mondo della giustizia e della magistratura anche se la storia recente ha insegnato che realizzare riforme che interessano le toghe è molto complicato.
Il programma ad ogni modo è molto ambizioso. Ora basterà attendere il 14 aprile per sapere se avrà convinto o meno gli italiani.
di Fabrizio Di Ernesto

[center:dcfeefaa99]Le nuove promesse di Berlusconi[/center:dcfeefaa99]
Tolti i veli dal programma elettorale del Popolo della Libertà, il nuovo movimento politico sorto a destra dall’unione di Forza Italia ed Alleanza nazionale e a cui si sono subito aggregati alcuni cespugli della ex Casa delle Libertà.
Programma molto ristretto; se il suo rivale Veltroni lo aveva articolato in 30 pagine, Silvio Berlusconi ha condensato il tutto in poco più di 11 pagine che seguono il solco già tracciato durante la XIV legislatura pur con alcuni piccoli aggiustamenti ed aggiornamenti.
Ampio spazio ai temi presenti nel programma azzurro già dal 1994 come ad esempio il sempre verde meno tasse per tutti, accompagnato dal bonus bebè e promesse sulle grandi opere come il ponte sullo Stretto e la Tav;
costante richiamo alla sicurezza; accenni alla bioetica; introduzione del piano casa e agevolazioni per l’imprenditoria giovanile. In tutto sette missioni per risollevare l’Italia dopo due anni, scarsi, di governo Prodi.
Più nel dettaglio queste fatidiche sette fatiche che il centrodestra si candida a sostenere sono: rilanciare lo sviluppo; sostenere la famiglia e dare ai giovani un futuro;
più sicurezza, più giustizia; i servizi ai cittadini: sanità, scuola, università, ricerca, cultura e ambiente; il sud; il federalismo; un piano straordinario di finanza pubblica.
Da ricordare che nel fine settimana gli elettori di questo movimento potranno recarsi nelle piazze italiane e scegliere le loro priorità attraverso le primarie.
Sul fronte delle politiche sociali e familiari, il cavallo di battaglia sempre il ‘meno tasse per tutti’, obiettivo da raggiungere tramite l’eliminazione dell’Ici - già prospettata nella
campagna elettorale del 2006 - l’introduzione del quoziente familiare, cancellazione di quanto fatto dall’Unione durante la propria parentesi, ovvero nuova abolizione della tassa di successone e sulle donazioni, graduale diminuzione della pressione fiscale, lotta all’evasione - tema che l’Unione e Visco hanno usato in modo molto propagandistico - ed infine progressiva tassazione separata dei redditi da locazione.
Dopo meno tasse per tutti, il fondatore di Mediaset promette “una casa per tutti”, impegno da mantenere grazie ad un piano che prevede la costruzione di alloggi e la riduzione dei mutui.
Riproposto il bonus per i neonati, misura questa accompagnata da una riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, interventi a favore della scuola, anche se non viene specificato se solo ed esclusivamente per quella pubblica o anche per quella privata;
come nel 2001 promesso un nuovo aumento alle pensioni più basse.
Sempre in ambito di politiche familiari e sociali da segnalare l’impegno a non varare leggi che possano in alcun modo favorire l’eutanasia. Per conquistare i voti dei giù giovani il Pdl ha poi anche iniziato a pensare ad un periodo di esenzione dalle imposte per le nuove iniziative di imprenditoria giovanile oltre a garanzie pubbliche per il prestito d’onore ed un ‘bonus locazioni’.
Altro settore su cui Berlusconi ha insistito molto, nella speranza di convincere gli indecisi ad affidarsi alla sua parte politica, quello della sicurezza e della giustizia.
Anche su questo versante imponenti gli impegni che il centrodestra vuole assumersi.
Innanzitutto aumentare le risorse e la presenza delle forze dell’ordine, scagliandosi contro la sinistra che considera poliziotti e carabinieri “come traditori del proletariato che per soldi si sono venduti allo Stato borghese”.
Giro di vite contro i clandestini con la promessa di non proporre nuove sanatorie e di realizzare nuovi Cpt con la conseguente riaffermazione della Bossi-Fini in materia. Conferma poi della lotta dura contro il terrorismo interno ed internazionale con
maggiore tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari disobbedienti e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine, ovvero il classico ordine e disciplina caro alla destra in doppio petto di almirantiana memoria.
Sul fronte della giustizia ventilata la riforma dei codici con il completamento di quella relativa al codice di procedura civile e modifiche del giusto processo; certezza della pena ed inasprimento di quelle previste per i reati di violenza sui minori e sulle donne;
rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura e limitazione dell’uso delle intercettazioni al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione, punti su cui in Parlamento potrebbe convergere anche parte del centrosinistra.
Sempre in tema di giustizia il Cavaliere torna a proporre la riforma della responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati.
Capitolo stato sociale, o almeno quel poco che ancora ne rimane.
Nel campo della sanità il centrodestra promette la totale eliminazione delle liste d’attesa, obiettivo da raggiungere tramite il rinnovo tecnologico e l’ausilio di nuove strutture ospedaliere.
Sempre in campo sanitario proposta la completa attuazione della Fini-Giovanardi in tema di droghe.
Per quanto riguarda l’istruzione tornano in auge le tre I, informatica, inglese ed impresa, anche se finalmente si sono accorti della necessità di difendere la lingua e la cultura italiana; per una proposta positiva ne arriva però subito dopo una nefasta, ovvero la possibilità di trasformare le università in fondazioni incentivando la competizioni tra gli atenei.
Ancora una volta, per la quinta volta negli ultimi tre lustri, Berlusconi corre per la conquista di Palazzo Chigi, ed ancora una volta lo fa con un programma molto populista in cui tra la riduzione delle tasse ed il rilancio dell’occupazione torna a ventilare ipotesi nefaste come le tre I.
Positive le proposte avanzate per migliorare il mondo della giustizia e della magistratura anche se la storia recente ha insegnato che realizzare riforme che interessano le toghe è molto complicato.
Il programma ad ogni modo è molto ambizioso. Ora basterà attendere il 14 aprile per sapere se avrà convinto o meno gli italiani.
di Fabrizio Di Ernesto