LE SOFFERENZE... DICONO...MiGLIORANO L'UOMO. VISTI I RISULTATI, PROVEREI CON

La Finlandia ad esempio dal 2003 emette regolarmente ogni anno monete da collezione da 5 euro, ma così fa anche la Slovenia con monete da 3 euro, il Portogallo con monete 2,5 - 5 - 7,5 - 10 euro, e la vicina Austria con monete da 10 euro in rame.
Abbiamo chiesto alla Banca Centrale Finlandese chiarimenti sulle loro monete da 5 euro, in particolare se rientrano nella somma totale fissata dalla BCE per ogni paese, se hanno corso legale in Finlandia e se possono essere depositate presso le banche commerciali finlandesi.
La risposta della Banca Centrale Finlandese è stata :
"5€ special commemorative coins are Finnish collector coins and Mint of Finland can decide itself how much they will mint coins. The European Central Bank (ECB) approves the amount of coins put into circulation in euro area member states. Euro coins issued in Finland are minted by Mint of Finland. These special coins are legal tender just in Finland and commercial banks in Finland accept them as a legal tender also."
tradotto in italiano
"Le monete commemorative da 5 € speciali, sono monete da collezione finlandesi e la Zecca di Finlandia può decidere quante ne saranno coniate. La Banca centrale europea (BCE) approva la quantità di monete messe in circolazione negli Stati membri dell'area dell'euro. Le monete in euro emesse in Finlandia, sono coniate dalla Zecca di Finlandia. Queste monete speciali hanno corso legale solo in Finlandia e le banche commerciali in Finlandia le accettano anche come moneta a corso legale."
 
Questa conferma sconvolgente, chiarisce inequivocabilmente che gli Stati nazionali hanno ancora la propria sovranità monetaria, ma non la esercitano appieno.

Infatti le monete metalliche sono l'unica moneta legale a "credito", perché la loro emissione da parte dello Stato, non comporta aumento del Debito Pubblico e non richiede un pagamento di un interesse, anzi costituiscono denaro utilizzabile senza alcun costo, se non quello di realizzazione.

Le banconote, invece, sono una moneta legale a "debito", perché emesse dalla Banca Centrale Europea e prestate, ad interesse quasi nullo, solo al sistema bancario; lo Stato, se ha bisogno di denaro, è costretto ad emettere Titoli di Debito sui mercati finanziari, sui quali deve pagare continuamente un interesse che genera un Debito Pubblico inestinguibile.
 
Lo Stato però, per finanziarsi, non utilizza la moneta a "credito", visto che è solamente lo 0,3% del totale, ma si finanzia principalmente con la moneta a "debito", cioè banconote e moneta bancaria, che corrispondono al 99,7% del totale.
Questa scelta sciagurata, comporta l'aumento continuo del proprio Debito Pubblico e costringe lo Stato al pagamento di interessi per ben 75 mld di euro in un anno (dati per il 2014 ricavati dal DEF 2015), che corrispondono al 4,6% del nostro PIL.
I dati reali, infatti, confermano che il Debito Pubblico dal 1980 al 2014 è aumentato di 2.000 mld di euro, passando da 114 mld a 2.135 mld di euro, nonostante le cospicue privatizzazioni e svendite del patrimonio pubblico, oltre all'aumento delle tasse e la riduzione dei servizi. Questo è avvenuto perché, nonostante si siano realizzati nello stesso lasso di tempo Avanzi Primari di bilancio superiori ai 640 miliardi di euro, gli interessi passivi pagati sul Debito Pubblico sono stati pari a 3.447 mld di euro.
Lo Stato, come abbiamo verificato, può ancora emettere moneta a "credito", senza limiti di valore e di quantità, con la quale immettere denaro direttamente nell'economia reale, evitando le privatizzazioni e riducendo le imposte ed il taglio dei servizi.
Ma per far questo è necessario che i cittadini e la classe politica, acquisiscano la consapevolezza di quali siano le reali cause della crisi economica, al fine di realizzare finalmente politiche che abbiano come obiettivo principale il raggiungimento del benessere collettivo e della piena occupazione.

 
Bettino Craxi fu cacciato a furor di popolo, i media diedero ampio risalto ed enfasi alla vicenda, e le forze politiche si mobilitarono contro di lui.
Le immagini dell'ex premier bersagliato dalle monetine lanciate da decine di cittadini quando usciva dall'Hotel Raphael sono rimaste nella storia.

A quei tempi quasi nessuno (almeno tra i cittadini oscuri a certe dinamiche) aveva capito che c'era una regia dietro alla sua estromissione dalla scena politica, per reati che non era certo stato l'unico a commettere.

Per lunghi anni è stato utilizzato quale "simbolo" della politica corrotta, nell'immaginario di molti cittadini.
 
Oggi, a distanza di un ventennio, ripercorrere e rivalutare alcune sue gesta, lascia molto su cui pensare. Intendiamoci: non era certo un modello di politico, ma certamente ci sentiamo di affermare che era "meno genuflesso" ai poteri forti di quanto lo sia la classe politica attuale.

O meglio, Craxi era legato ai "poteri forti nazionali", amicizie influenti come quella di Berlusconi e altri imprenditori, ma non aveva legami con il mondo dell'alta finanza, delle banche d'affari (Goldman Sachs e altre) oppure con i gruppi paramassonico-elitari tipo Bilderberg, Trilaterale.

E lo ha dimostrato in più occasioni. Le sue parole rivelatrici nei confronti dell'Europa e dell'Euro:

"Dipingono l'Europa come il paradiso. Ma per l'Italia nel migliore dei casi sarà un purgatorio, e nel peggiore sarà un inferno." ... ci aveva visto giusto... eccome!
 
Craxi è stato un politico come gli altri. Come il 99% di loro ha rubato....ma apparteneva a quella razza, oggi estinta, di politici che oltre a rubare faceva qualcosa per il Paese a cui aveva giurato fedeltà. È stato scientemente punito, solo lui, perché pur facendo parte del sistema si era opposto alla svendita del suo Paese.Gli altri invece sono stati salvati o premiati perché oltre a rubare HANNO SVENDUTO il loro Paese. I politici di oggi rubano più di prima ma non hanno nemmeno un centesimo del coraggio e dell'amore per il Paese che aveva Craxi. Mi sento terribilmente in colpa per aver capito questa cosa molti anni dopo la sua morte. Ho protestato con veemenza quando volevano dedicargli una piazza di Milano e sono PENTITO di averlo fatto. Era il minimo che questo Paese (di mxxxxa e vigliacco) avrebbe dovuto fare.
Magari fra qualche anno vedremo piazza D'Alema o piazza Prodi o piazza Monti o piazza Napolitano. Spero di non dover assistere ad un tale infame scempio perché questi ultimi meritano di cadere nell'oblio e sparire per sempre dai nostri ricordi.
 
Presi soprattutto dalle vicende greche e preoccupati dalla recrudescenza del terrorismo di matrice islamica, quanti di noi hanno dato un significato alla data del 1 luglio?
Ci mettiamo un attimo a riflettere e la nostra mente non può non pensare a El Alamein, 106 chilometri a ovest di Alessandria d’Egitto, uno dei luoghi più cari alla Patria.

Su El Alamein vale quanto disse l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (sì, proprio lui) in occasione della sua visita al Sacrario nell’ottobre del 2008: “Le nuove generazioni devono rispetto e riconoscenza, sempre ai caduti di El Alamein. In questo solenne scenario, che evoca vicende terribili di guerra e di morte, sentiamo profondamente come italiani e come europei il dovere della riconoscenza, della memoria e della riflessione. La sconfitta dell’Italia del 1942 non avrebbe gettato alcuna ombra sui valori di lealtà e di eroismo dei combattenti italiani o tedeschi......."

Non ricordare El Alamein significa non avere rispetto anche della partecipazione dei nostri soldati alle missioni internazionali di gestioni delle crisi, perché quella lontana battaglia ha tramandato quella carica di lealtà, di coraggio e di umanità che da sempre contraddistingue tutti i nostri Corpi e reparti dell’Esercito. Nella torre-Sacrario, eretta nel 1959 e alta 31 metri, sono custodite le spoglie di 4.643 soldati italiani, quasi la metà di loro rimasti ignoti, cui si aggiungono 232 soldati libici che nei lunghi mesi dal 30 giugno al novembre 1942 combatterono al fianco degli italiani ma che per motivi religiosi sono stati sepolti da un’altra parte. Sono inoltre migliaia i soldati e i marinai italiani mai restituiti dal mare e dal deserto. Prima di lasciare il sacrario Napolitano aveva anche firmato il libro d’oro con una sentita dedica: “Colpito e commosso in questo luogo di memorie sempre vive rendo profondo omaggio allo spirito di sacrificio e all’eroismo dei combattenti italiani di El Alamein”.

“Fra sabbie non più deserte sono qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi, caduti per un’idea senza rimpianti, onorati dal ricordo dello stesso nemico, essi additano agli italiani nella buona e nell’avversa fortuna il cammino dell’onore e della gloria. Viandante arrestati e riverisci. Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’angolo del cielo che riserbi ai martiri e agli eroi”.
 
Oggi per modificare il tempo meteorologico basta un telecomando bellico, vale a dire un riscaldatore ionosferico. Fantascienza? Macché: è una macchina brevettata negli Stati Uniti d’America, ormai da anni. Il termometro è sempre più incandescente?
Una cosa è certa: la Natura non c’entra, piuttosto i disumani in divisa e doppiopetto hanno fatto impazzire il clima con esperimenti segreti di ogni genere. Il cielo d'Europa è una camera a gas.

Italia: scie chimiche quotidiane rilasciate da velivoli militari Nato sotto mentite spoglie


In Veneto proprio di recente, ossia l'8 luglio 2015, si sono visti i traumatici effetti sul territorio e sulle persone, dal passaggio di un improvviso cataclisma sotto la regia della Nato, evidenziato da un bombardamento elettromagnetico. Se pensate che l'immagine ritratta nella foto seguente sia acqua di colonia, allora avete un destino segnato da cavie, perché oltretutto i lacché al servizio del potere vogliono farvi credere di non essere in grado di discernere la realtà.
Italia: scie chimiche rilasciate dalla Nato sui centri abitati
chemtrails.jpg
 
L'Italia, d'altronde, è stato il primo luogo al mondo dove la Nasa ed il Max Planck Institute nei primi anni ’60 hanno sparso il tossico bario nell'aria della Sardegna, tanto per vedere l’effetto che fa. E non certo a caso, il governo italiano aveva previsto e programmato tutto con la legge 5 gennaio 1994, numero 36, che all’articolo 2, comma 2 recita:
«… è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali del ciclo naturale dell’acqua».

Poi non vi lamentate se l'afa dà alla testa. In fondo, non vi ribellate, ma al massimo mugugnate. A proposito: la guerra del terzo millennio si combatterà per accaparrarsi l'oro blu, visto che quello nero è in fase di esaurimento avanzato
 
C’era una volta una regione remota, con sette reami e sette re, riuniti in una confederazione; esisteva anche il mago Drag che aveva raggiunto un accordo con tutti i re e forniva loro il denaro che gli serviva per i loro reami.
Funzionava così: lui gli stampava il denaro, e loro dovevano impegnarsi a restituirlo con un interesse. Ad esempio, se gli prestava 100 milioni di dragoni, loro dovevano restituirgliene 105.
E dove li trovavano gli altri 5?

Semplice, se ne facevano prestare altri, sempre dal mago Drag.
Ma questo non è tutto, il bello deve ancora venire.
Eh già, perchè al mago Drag alcuni re non stavano simpatici, e gli chiedeva un interesse più alto. Così, ad alcuni, che erano suoi amici, chiedeva un interesse più basso, anche soltanto l’uno per cento; ad altri molto più alto, fino al 15 e oltre.

Come funzionava in concreto?
Per avere i soldi, i re dovevano stampare dei pezzi di carta con scritto “pagherò“che diventavano dei titoli utli alla riscossione.

Ma se potevano stanmpare questi pezzi di carta con scritto “Pagherò”, tanto valeva che si stampassero il denaro direttamente, no? Così non avrebbero dovuto indebitarsi col Mago Drag!
Questa è una bella domanda. Ma non lo facevano, e nessuno sa il perchè.
Un mistero che si perde nella notte dei tempi. Ma il bello viene qui.
Il Re di Greconia, il paese che stava più antipatico al mago Drag (forse perchè lì si viveva bene, c’era il male, il sole, le isole, la gente non affannava troppo; non come in Tomania, dove il tempo era grigio, e la gente lavaorava sempre, e non si divertiva mai) doveva emettere questi pagherò con degli interessi altissimi, oltre al 15%; e sai chi li comprava?
Prorpio i cittadini di Tomania, che si facevano prestare i soldi a costi irrisori e guadagnavano moltissimo, praticamente senza fare nulla, solo dalla differenza dei tassi (si chiama spread, ma lasciamo stare).

Ma non avevi detto che i cittadini di Tomiania erano grandi lavoratori? E perchè volevano guadagnare facendo i finanzieri?
Anche questo, lo ignoro. Forse avevano trovato un modo per fare i soldi senza lavorare e, sotto sotto, non sarebbe dispiaciuto neanche a loro lavorare un po’ meno e godersi la vita un po’ di più. Ma insomma, quando il re di Greconia si rese conto che tutti i soldi che gli venivano prestati andavano nelle tasche dei cittadini di Tomania che incassavano la differenza di tassi (lo spread), e che, nonostante il loro debito aumentasse sempre di più la popolazione stava sempre peggio, cominciò a dichiarare di non poter pagare.
Apriti Cielo!!!
Il mago Drag andò su tutte le furie, dichiarò che non si poteva ammettere che il regno di Greconia uscisse dalla confederazione, e decise di prestare nuovi soldi, a condizione che gli abitanti di greconia diventassero più bravi, facessero meno vacanze e lavorassero di più.

Non capisco però una cosa, anzi due. La prima: perchè i cittadini di Greconia accettarono le condizioni? Non potevano rifiutarle ed uscire dalla cofederazione?
Sì, in effetti era quello che avevano deciso, con un referendum. Ma il re di Greconia pensò di infischiarsene del suo popolo, e di seguire gli ordini del mago Drag.

La seconda: perchè mago Drag, che odiava Greconia, fece tanto casino per tenerla nella confederazione?
Semplice: come avrebbe potuto, altrimenti, continuare il giochetto in cui, apparentemente, lui era buono perchè forniva prestiti, ma in realtà tutti i soldi che gli dava finivano nelle tasche dei suoi amici di Tomania?
In secondo luogo, in questo modo riusì ad imporre delle condizioni al popolo di Greconia che nessuno, neanche il re di Greconia stesso, avrebbe mai approvato.
Era in qualche modo il vero padrone di tutta la confederazione.

Ma questa favola non finosce con “e tutti vissero felici e contenti” !!!
Non è ancora finita, non è ancora fnita…
 
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