Fineco, concorrenza Btp costringe banche specializzate a strapagare depositi a termine - AD
Oggi 15:40 - RSF
ROMA, 9 maggio (Reuters) -
Il crescente interesse dei risparmiatori per i titoli di Stato italiani rappresenta un problema soprattutto per gli istituti di credito specializzati che si basano sui depositi per erogare prestiti.
Lo ha detto l'amministratore delegato di FinecoBank (FBK.MI) Alessandro Foti.
Parlando agli analisti, Foti ha detto che le proiezioni fatte da Fineco sui suoi depositi incorporano già la potenziale concorrenza dei titoli di Stato.
Aiutato dall'aumento dei tassi d'interesse, il governo sta cercando di aumentare la quota di debito pubblico nelle mani degli investitori nazionali retail.
Foti ha detto agli analisti che il problema principale riguarda gli istituti di credito specializzati che utilizzano i depositi a termine per raccogliere fondi.
"L'appetito per i depositi a termine è basso (...) e stiamo assistendo a un numero crescente di banche che stanno pagando in modo eccessivo i depositi a termine", ha dichiarato.
(Versione italiana Stefano Bernabei, editing Claudia Cristoferi)
ANALISI-
Strategia Tesoro su retail minaccia per utili banche
Oggi 16:55 - RSF
*Roma lancia nuovo 'Btp Valore' la prossima settimana
*Raccolta vista oltre 5 mld, secondo fonti mercato
*Banche alle prese con rimborsi fondi Tltro a giugno
di Valentina Za e Sara Rossi
MILANO, 30 maggio (Reuters) - La prossima settimana il Tesoro lancerà il primo Btp Valore, il nuovo strumento dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori, mirando alla liquidità nei conti correnti nel tentativo di compensare il progressivo disimpegno della Banca Centrale Europea.
Secondo fonti di mercato, la raccolta del primo Btp Valore, un titolo a quattro anni, potrebbe superare i 5 miliardi di euro.
La serrata concorrenza del Tesoro sul fronte dei depositi dei risparmiatori complica ulteriormente la sfida della liquidità per le banche italiane, costrette a fare i conti con un aumento dei costi di finanziamento e con i nuovi rimborsi dei fondi Tltro della Bce già il mese prossimo.
"C'è una concorrenza spietata per la liquidità, un tempo abbondante e ora ancora disponibile, ma si va a caccia ai rendimenti migliori", spiega Stefano Gatti, docente di finanza dell'Università Bocconi.
Gli italiani detengono circa 2.000 miliardi di euro nei propri depositi. Secondo Abi, in aprile sono stati remunerati in media con lo 0,29% per i propri conti correnti, da confrontare con il rendimento lordo del 3,6% circa offerto da un Btp a quattro anni.
Ciò ha contribuito a creare un divario di 317 punti base tra il costo dei fondi raccolti dalle banche presso famiglie e imprese e il tasso medio applicato ai prestiti.
Sebbene il mese scorso il credito fornito dalle banche alle famiglie e alle imprese abbia subito una battuta d'arresto a causa dell'inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti,
margini di profitto così elevati sui prestiti hanno aiutato le banche a registrare utili record negli ultimi trimestri.
A giugno, tuttavia, gli istituti dovranno rimborsare quasi la metà dei 318 miliardi di euro di fondi Tltro che scadranno definitivamente a metà dell'anno prossimo.
Poiché le loro riserve in eccesso non bastano a coprire i rimborsi dovuti, la Banca d'Italia ha avvertito che le banche dovranno ricorrere al mercato o a prestiti di altra natura e più costosi presso la Bce o dovranno ridurre i loro attivi.
Questo significa che
l'appeal dei titoli di Stato tra gli investitori retail rappresenta una sfida per gli asset manager e per le assicurazioni ma è un problema ancor maggiore per le banche.
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C'è un'enorme quantità di depositi che offrono una remunerazione molto bassa o nulla", ha detto la scorsa settimana il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Il governo è "ovviamente in competizione" con le banche quando si tratta di remunerare la liquidità, ha aggiunto.
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Mi sembra cosa ovvia e doverosa puntare sul mercato retail per i titoli di Stato", ha concluso il ministro.
SUCCESSO
Secondo i calcoli di Intesa Sanpaolo, la Bce non reinvestirà 16 miliardi in titoli di Stato italiani acquistati nell'ambito dei suoi programmi di acquisto quando giungeranno a scadenza nel secondo semestre.
Da qui lo sforzo di Roma di ampliare la presenza dei risparmiatori retail.
Questo tipo di clientela ha offerto al Tesoro un salvagente durante la crisi del debito del 2011-2012, quando c'era bisogno di compensare la fuga degli investitori esteri.
Con l'obiettivo di ampliare la gamma di prodotti destinati ai piccoli risparmiatori, la prossima settimana il Tesoro lancerà il Btp Valore, con cedole step-up e un premio fedeltà dello 0,5% per chi lo tiene fino alla scadenza.
"Non è difficile prevedere il successo del collocamento del primo Btp Valore per una serie di ragioni che includono, oltre ai tassi di rendimento molto più alti che in passato, il comportamento storico dei risparmiatori, la durata ideale, in questo contesto, per un Btp e il premio finale", spiega Roberto Rossignoli, portfolio manager di Moneyfarm.
Il Tesoro comunicherà i livelli delle cedole giovedì.
Fino all'inizio degli anni Novanta i risparmiatori italiani detenevano un quinto dei titoli di Stato nazionali. Questa quota nel 2021 è scesa al 6,4%, un trend decrescente, causato da tassi di interesse bassi, che ha iniziato a invertirsi lo scorso anno.
Tra luglio 2022, quando la Bce ha iniziato ad alzare i tassi, e febbraio, gli italiani hanno aumentato di circa 54 miliardi di euro la loro presenza sui titoli di Stato.
Nello stesso periodo i depositi dei residenti presso le banche italiane sono diminuiti di oltre 70 miliardi di euro.
Finora solo gli istituti di credito che non hanno filiali si sono attivati per spingere i ritorni sulla liquidità come la banca digitale illimity (ILTY.MI) che offre, ad esempio, un tasso del 2,5% sui conti correnti.
Al contrario, la banca online
Fineco (FBK.MI), che si concentra sull'intermediazione e sugli investimenti piuttosto che sui prestiti, mantiene la sua politica di remunerazione pari a zero sui depositi, ma ha perso 1,4 miliardi di euro tra gennaio e aprile a causa dell'acquisto di titoli di Stato da parte di clienti facoltosi.
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Un anno fa i piccoli risparmiatori a caccia di rendimenti decorosi non avevano alternative a prodotti con alti costi di ingresso e di gestione", spiega Gatti.
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Oggi un Btp a cinque anni rende il 3,2%-3,3% netto. È facile: alla faccia della diversificazione del rischio. È improbabile che l'Italia fallisca tra tre o cinque anni", osserva.
(editing Gianluca Semeraro)