tontolina
Forumer storico
Il regime transitorio dei Trattati di adesione
DA IERI i cittadini romeni e bulgari hanno libero accesso a molti settori del mercato del lavoro in Italia, in particolare quello delle colf e delle badanti: è quanto ha previsto il Consiglio dei Ministri che mercoledì scorso ha fissato le regole per i lavoratori di due Paesi neocomunitari, Bulgaria e Romania, facendo ricorso al regime transitorio previsto dai Trattati di adesione prima di liberalizzare completamente la circolazione dei lavoratori subordinati provenienti dai due Paesi.
L'apertura immediata per romeni e bulgari vale per i settori del lavoro dirigenziale e altamente qualificato, di quello agricolo e turistico-alberghiero, del lavoro domestico e di assistenza alla persona, edilizio e metalmeccanico. È ugualmente prevista l'apertura immediata per il settore del lavoro stagionale. Il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha spiegato che in realtà si tratta essenzialmente di colf e badanti, «molti già presenti nel nostro territorio». «Quasi tutti i Paesi europei - ha spiegato il responsabile del dicastero - hanno introdotto misure restrittive sul versante del lavoro, noi invece abbiamo deciso di lasciare norme restrittive solo per alcune categorie, e di rendere completamente libera la circolazione, e quindi i rapporti di lavoro, per quanto riguarda le assistenti domiciliari, cioè le cosiddette badanti, e i lavoratori dell'edilizia, i lavoratori stagionali in genere, i lavoratori dei settori agricolo e turismo, i metalmeccanici». Il provvedimento del governo secondo Ferrero riguarda «larga parte dei lavoratori romeni - i bulgari sono pochi - che al primo gennaio 2007 non avranno più bisogno di passare per le procedure dello sportello unico perchè saranno equiparati ai lavoratori italiani». Secondo le stime del ministro della Solidarietà Sociale, calcolando che in Italia ci sono attualmente circa 200-300 mila lavoratori romeni, il provvedimento potrà riguardare circa 150 mila persone. «Il grosso - ha detto Paolo Ferrero - sono lavoratori già presenti in Italia, infatti gran parte dell'utilità di questo decreto è per le tante persone che hanno fatto la domanda con il decreto flussi. Tantissime famiglie, che hanno in casa le cosiddette badanti, in questo modo potranno assumerle regolarmente senza le lungaggini burocratiche che conosciamo». Il governo ha previsto, comunque, che l'ingresso dei lavoratori autonomi è comunque libero, come pure la circolazione per motivi diversi dal lavoro. Per le altre categorie, per le quali le restrizioni restano in vigore per un altro anno, ci sarà, ha detto Ferrero, una «procedura semplificata, e quindi si andrà verso una normalità di gestione».
DA IERI i cittadini romeni e bulgari hanno libero accesso a molti settori del mercato del lavoro in Italia, in particolare quello delle colf e delle badanti: è quanto ha previsto il Consiglio dei Ministri che mercoledì scorso ha fissato le regole per i lavoratori di due Paesi neocomunitari, Bulgaria e Romania, facendo ricorso al regime transitorio previsto dai Trattati di adesione prima di liberalizzare completamente la circolazione dei lavoratori subordinati provenienti dai due Paesi.
L'apertura immediata per romeni e bulgari vale per i settori del lavoro dirigenziale e altamente qualificato, di quello agricolo e turistico-alberghiero, del lavoro domestico e di assistenza alla persona, edilizio e metalmeccanico. È ugualmente prevista l'apertura immediata per il settore del lavoro stagionale. Il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha spiegato che in realtà si tratta essenzialmente di colf e badanti, «molti già presenti nel nostro territorio». «Quasi tutti i Paesi europei - ha spiegato il responsabile del dicastero - hanno introdotto misure restrittive sul versante del lavoro, noi invece abbiamo deciso di lasciare norme restrittive solo per alcune categorie, e di rendere completamente libera la circolazione, e quindi i rapporti di lavoro, per quanto riguarda le assistenti domiciliari, cioè le cosiddette badanti, e i lavoratori dell'edilizia, i lavoratori stagionali in genere, i lavoratori dei settori agricolo e turismo, i metalmeccanici». Il provvedimento del governo secondo Ferrero riguarda «larga parte dei lavoratori romeni - i bulgari sono pochi - che al primo gennaio 2007 non avranno più bisogno di passare per le procedure dello sportello unico perchè saranno equiparati ai lavoratori italiani». Secondo le stime del ministro della Solidarietà Sociale, calcolando che in Italia ci sono attualmente circa 200-300 mila lavoratori romeni, il provvedimento potrà riguardare circa 150 mila persone. «Il grosso - ha detto Paolo Ferrero - sono lavoratori già presenti in Italia, infatti gran parte dell'utilità di questo decreto è per le tante persone che hanno fatto la domanda con il decreto flussi. Tantissime famiglie, che hanno in casa le cosiddette badanti, in questo modo potranno assumerle regolarmente senza le lungaggini burocratiche che conosciamo». Il governo ha previsto, comunque, che l'ingresso dei lavoratori autonomi è comunque libero, come pure la circolazione per motivi diversi dal lavoro. Per le altre categorie, per le quali le restrizioni restano in vigore per un altro anno, ci sarà, ha detto Ferrero, una «procedura semplificata, e quindi si andrà verso una normalità di gestione».