FTSE Mib ma con il capital al 22%....

se hai una plusvalenza di 1000 euro col fib ne spendi 400 di commissioni e tasse?

non è troppo?

(comunque se ti rimane in tasca il 60% la maggior parte non finisce in tobin tax,capital gain,commissioni e altre tassucce)

Parlo di quando andremo sopra i 20000 pt. di Fib (vedi tabella Tobin Tax)
Poi i conti sono semplici dal momento che se non hai minusvalenze lo stato ti prenderà subito un 22% (parlo di un futuro nemmeno tanto lontano).
Comunque sono tutte supposizioni e calcoli approssimativi quando entreranno in vigore gli aumenti.
 
Scusatemi, so che tocco un tasto delicato, ma ......

se pago il 23% sul reddito (ed anche lì non detraggo la benzina, l'auto, e la bicicletta ed il computer e pinco palla)

posso pagare anche il 22% su una rendita finanziaria.
 
Scusatemi, so che tocco un tasto delicato, ma ......

se pago il 23% sul reddito (ed anche lì non detraggo la benzina, l'auto, e la bicicletta ed il computer e pinco palla)

posso pagare anche il 22% su una rendita finanziaria.



il problema è che i miei risparmi provengono da reddito e ci ho già pagato più del 23%....
 
Scusatemi, so che tocco un tasto delicato, ma ......

se pago il 23% sul reddito (ed anche lì non detraggo la benzina, l'auto, e la bicicletta ed il computer e pinco palla)

posso pagare anche il 22% su una rendita finanziaria.

col qazzo :wall:
col lavoro non si rischia niente, se lavori (vabbè, se sei dipendente :rolleyes:) devi guadagnare

se tradi, spesso e volentieri ti prendi belle legnate nei denti
e lo stato non ti rimborsa mica il 20%... :down:
 
Ok........e allora secondo te perchè è nato un putiferio una volta sentita nominare la Tobin Tax ?
Te lo dico io..............per il semplice motivo che si presumono esuberi pari a 60000 unità.
Io ad esempio prima muovevo circa 400 Fib all'anno e circa 3000 mini.......ora calcolo di scendere a 20 e 100.
E se moltiplichi quello che muovo io con tutto il resto di Italia nonchè di Europa ecc...ecc.....fatti due conti capirai quanto incidono sui posti di lavoro .

Pienamente d'accordo con te
Qui stiamo parlando di lavoro, ed è una tragedia l'introduzione della tobin in questo modo

Il senso dei miei interventi è quello di dire che purtroppo a volte si guarda la pagliuzza, quando ci sono cose ben più gravi come le accise sui petroli o aliquote Iva fuori dalla grazia di dio che deprimono i consumi e il lavoro, e sono balzelli che cmq ci troviamo a pagare su redditi che hanno già scontato tassazione.
 
Inferiore a cosa fai bene i conti se tradare e' il tuo lavoro paghi il 22% poi paghi i bolli poi paghi la tobin tax i programmi che compri non li puoi scaricare la luce la linea adsl i pc i gruppi di continuita' che compri per lavorare non li scarichi i pezzi di ricambio quando si rompe qualcosa non li scarichi per avere tutti i dati a fine giornata paghi una bella cifra e non li scarichi se hai qualche abbonamento non lo scarichi poi tutte le commissioni che paghi alla sim se riesci a guadagnare paghi le tasse allo stato e non hai diritto ad un ***** di pensione non so se ho dimenticato qualcosa ma ora fai i conti e poi dimmi che cifra di tassazione viene fuori.

Mah…
Supponiamo che tu sia un professionista bravino ed alla fine dell’anno ti trovi con € 50.000 come imponibile. Supponiamo, per semplicità, che non ci siano altri redditi. Con 50k di imponibile un trader al 22% paga 11.000 euro di imposte. Un professionista paga 15.450. E’ il 40% in più. E poi, visto che parliamo di un professionista bravino, si suppone che abbia uno studio, probabilmente diviso con altri, ma con la stessa segretaria. E allora c’è anche l’IRAP che è un ulteriore 3.9% sul valore della produzione netta, ovvero il reddito di cui sopra aumentato delle spese per lavoro dipendente (la segretaria…), la quota interessi dei canoni di leasing (la stampante da 5.000 euro mica la vorrai comprare) e anche le perdite su crediti (giustamente il cliente non ti paga e tu oltre a non incassare ci paghi sopra l’IRAP). Ma poniamo che imponibile IRPEF e valore della produzione netta siano uguali: sono altri 1.950 Euro. Siamo a 17.400 (sottostimati) contro 11.000. E se alziamo il reddito, essendo progressiva l’imposta, il divario si allarga. A 70K di imponibile siamo a 26.100 contro 15.400.
E poi… E’ vero che le spese se le deduce, ma è altresì vero che ha da pagare: l’affitto dello studio, ulteriori contratti per gas, luce, acqua e telefono (e per partite IVA, quindi cari arrabbiati), un conto corrente per partite iva che ha costi elevati e commissioni su praticamente ogni cosa, le pulizie dello studio, il commercialista e – se li ha – i dipendenti. Tutti costi che non hai facendo il trader a casa. O mi vuoi dire che se tu non facessi trading non terresti l’adsl e la luce? Oltre ad alcuni costi parzialmente indeducibili o del tutto indeducibili (tipo il vestiario… Poi lascia perdere che molti portano al commercialista anche le fatture di corneliani: non potrebbero)
E’ anche vero, inoltre, che le commissioni, oltre alle minus, sono deducibili dalle plusvalenze. E se uno fa il trader di lavoro si suppone che le commissioni incidano parecchio sui costi.

EDIT: ho letto un intervento che dice che le commissioni sono indeducibili. Sicuramente lo sono quelle sul mini e sul fib.
 
Ultima modifica:
Mah…
Supponiamo che tu sia un professionista bravino ed alla fine dell’anno ti trovi con € 50.000 come imponibile. Supponiamo, per semplicità, che non ci siano altri redditi. Con 50k di imponibile un trader al 22% paga 11.000 euro di imposte. Un professionista paga 15.450. E’ il 40% in più. E poi, visto che parliamo di un professionista bravino, si suppone che abbia uno studio, probabilmente diviso con altri, ma con la stessa segretaria. E allora c’è anche l’IRAP che è un ulteriore 3.9% sul valore della produzione netta, ovvero il reddito di cui sopra aumentato delle spese per lavoro dipendente (la segretaria…), la quota interessi dei canoni di leasing (la stampante da 5.000 euro mica la vorrai comprare) e anche le perdite su crediti (giustamente il cliente non ti paga e tu oltre a non incassare ci paghi sopra l’IRAP). Ma poniamo che imponibile IRPEF e valore della produzione netta siano uguali: sono altri 1.950 Euro. Siamo a 17.400 (sottostimati) contro 11.000. E se alziamo il reddito, essendo progressiva l’imposta, il divario si allarga. A 70K di imponibile siamo a 26.100 contro 15.400.
E poi… E’ vero che le spese se le deduce, ma è altresì vero che ha da pagare: l’affitto dello studio, ulteriori contratti per gas, luce, acqua e telefono (e per partite IVA, quindi cari arrabbiati), un conto corrente per partite iva che ha costi elevati e commissioni su praticamente ogni cosa, le pulizie dello studio, il commercialista e – se li ha – i dipendenti. Tutti costi che non hai facendo il trader a casa. O mi vuoi dire che se tu non facessi trading non terresti l’adsl e la luce? Oltre ad alcuni costi parzialmente indeducibili o del tutto indeducibili (tipo il vestiario… Poi lascia perdere che molti portano al commercialista anche le fatture di corneliani: non potrebbero)
E’ anche vero, inoltre, che le commissioni, oltre alle minus, sono deducibili dalle plusvalenze. E se uno fa il trader di lavoro si suppone che le commissioni incidano parecchio sui costi.

EDIT: ho letto un intervento che dice che le commissioni sono indeducibili. Sicuramente lo sono quelle sul mini e sul fib.



Dato che l' intervento era mio, è mio dovere rettificare l' errore in cui sono incorso: hai ragione e anzi ti ringrazio per avermi corretto, il mio commercialista conferma...:)
mi permetto solo di integrare il concetto di incidenza delle commissioni sui costi, mettendo in rilievo due fattori: il primo è che l' incidenza dipende dal tipo di operatività, è senza dubbio significativa per un daytrader, molto molto meno per chi, ad es. è il mio caso, opera in ottica multiday; il secondo è che, in parte, dipende anche dal broker, con alcuni intermediari esteri che richiedono commissioni inferiori rispetto alla media di quelli nazionali.

Per il resto, sia detto con spirito costruttivo e assolutamente senza polemica, è difficile fare un confronto, a mio parere, poichè il trader è una figura ibrida, non riconosciuta nè quindi inserita in alcuna categoria professionale/imprenditoriale, cosa alla quale dovrebbe essere posto rimedio, in modo da permettergli, da un lato, l' accesso a diversi benefici che adesso gli sono preclusi e dall' altro istituendo magari un trattamento fiscale più mirato, progressivo ad es.

Ciò detto, dal mio punto di vista il fulcro della questione non è che il trader può e deve essere più vessato per adeguarsi ad altre figure professionali, ma che la pressione fiscale sui professionisti è insopportabilmente alta ed è da lì che dovrebbe partire il discorso...
:)
 

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