Ma GUaltieri e Conte sono dei veri traditori italiani? Sanno solo mentire?

Eurogruppo, c'è solo il Mes. E il ministro Gualtieri canta pure vittoria
10 Aprile 2020
Eurogruppo, c'è solo il Mes. E il ministro Gualtieri canta pure vittoria

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Roberto Gualtieri dopo l'Eurogruppo di ieri che ha affondato gli eurobond in favore del Mes canta pure una mezza vittoria. "Un ottimo primo tempo, ora dobbiamo vincere la partita in Consiglio europeo", ha detto il ministro dell'Economia a Unomattina. Anche se a vincere è stata la linea di Olanda e Germania.
Mentre il premier Giuseppe Conte twitta: "Io ho una sola parola, la mia posizione e quella del governo sul Mes non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro paese. A più tardi".


Per approfondire leggi anche: L'Ue ce l'ha Mes in quel posto



"È stato un ottimo primo tempo, naturalmente adesso dobbiamo vincere la partita al Consiglio europeo. Con questo documento che l’Eurogruppo ha approvato si è passati da un testo originario che avevamo respinto e a cui avevamo messo il veto, che conteneva un’unica proposta, il Mes con alcune condizioni. Grazie alla nostra battaglia siamo arrivati a un testo che propone 4 strumenti e per la prima volta mette sul tavolo la proposta di un fondo per la ripresa finanziato con l’emissione di titoli comuni, che è esattamente la proposta dell’Italia. Inoltre - ha detto Gualtieri - è stata proposta la costituzione di un fondo da 200 miliardi della Bei per sostenere il credito e la liquidità delle imprese, poi è stato proposto un meccanismo che con 100 miliardi alimenterà strumenti quali la cassa integrazione, infine sul Mes sono state eliminate ogni condizionalità. Si tratta di uno strumento facoltativo, l’Italia non ha deciso di accedere ma si mette a disposizione di chi lo vorrà un’altra linea di liquidità che può arrivare "persino" al 2% del Pil e che potrà essere attivata senza nessuna condizione".


Per approfondire leggi anche: La vera faccia dell'Unione europea

"Sul recovery plan naturalmente ci sarà la battaglia più dura perchè l’Italia, insieme a un folto gruppo di alleati, chiede che questo strumento sia messo in campo rapidamente e che abbia una dimensione grande attraverso l’emissione di euorobond. Ci sono alcuni paesi che si oppongono a questa proposta ma siamo riusciti a metterla sul tavolo. Noi ci batteremo, per noi questo pacchetto esiste solo se ci sono tutti e quattro gli elementi, al Consiglio Europeo saremo molto determinati", ha detto Gualtieri provando a minimizzare le perdite.
 
1. SE CONTE NON VUOLE TORNARE A SPICCIARE CASA, AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO CHE DEVE FIRMARE IL PATTO DELL’EUROGRUPPO, NON GLI RESTA CHE ALZARSI, DICHIARARE CHE L'ITALIA NON È D’ACCORDO E GIRARE I TACCHI. A QUEL PUNTO, L’EUROPA CHE FA?
2. IN CASO CONTRARIO, SE CONTE FIRMA QUESTO CAZZO DI PATTO, DOVE IL MES SENZA TROIKA VALE SOLO PER LE SPESE SANITARIE DI AGHI E MASCHERINE (SIC!) MENTRE LA BEI METTE A DISPOSIZIONE DI TUTTI I 27 STATI LA MISERIA DI 200 MILIARDI, È FINITO. NON SOLO I 5STELLE LO GETTANO NELL’OLIO BOLLENTE COME UN SOFFICINO, ABBANDONANDO IL GOVERNO, MA ANCHE ITALIA VIVA DI RENZI GLI TOGLIE LA FIDUCIA. MENTRE METÀ DEPUTATI DEL PD SONO ANCHE LORO CONTRARI AL “MES SANITARIO” - I RETROSCENA CHE HANNO PORTATO ALLA DEBACLE-ITALIA

se conte non vuole tornare a spicciare casa,non gli resta che alzarsi e girare i tacchi

DAGOREPORT

Ad essere ottimisti, molto ottimisti, l’esito dell’Eurogruppo è una dèbacle per l’Italia. La conferma arriva dai tweet ai suoi amici del vice ministro dell’Economia tedesca, il falco Kukies: “Abbiamo vinto, siamo a posto”. Amen.



Cosa è successo? Partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa Macron chiama il suo commissario europeo per l’economia Thierry Breton: per favore, convinci quel coglione di Paolo Gentiloni a chiedere l'istituzione di un fondo europeo per l'emergenza coronavirus. Una volta lanciato il Recovery Fund su Faz e Corriere, l’Italia lo ha preso in quel posto. Inizia la manovra diplomatica di Macron. Parla con la Merkel e la convince di mettere nel documento finale dell’Eurogruppo l’idea di Breton-Gentiloni, ma in maniera “sfocata”, blanda, molto blanda.
Questo accenno a un fondo sostenuto dall’Unione Europea e non dai singoli stati, è una carta che Macron si è giocato alla fine, una volta che Breton l’ha consegnata al ministro dell’Economia Bruno Le Maire. Tanto la Merkel sa benissimo che per approntare un fondo finanziato dal budget europeo i negoziati saranno lunghi, molto lunghi. Nel documento finale non viene accennato nemmeno come sarà finanziato questo fondo per la ripresa. E la Francia di Macron non ha un urgente bisogno di un Recovery Fund come l’Italia; se arriverà anche fra 5 o 6 mesi per Parigi non cambia granché.

Altro cazzo che è entrato nel sederino italiano appartiene alla Spagna, da sempre suddita ai tedeschi perché la Merkel ha dato sempre una mano agli spagnoli. Il partito della Merkel, la CDU, ha sempre avuto al guinzaglio il partito popolare spagnolo. Tant’è che ieri il partito popolare spagnolo, che è all’opposizione, si è astenuto su un Ordine del giorno del premier socialista Sanchez. Una mano lava l’altra e l’Italia è stata tradita.

Così quando “Er Moviola” Gentiloni, che ha al fianco due euroburocrati filo franco-tedeschi come Buti e Piantini, ha cercato di incontrare la ministra spagnola dell’economia Nadia Calvino, questa ha fatto orecchie da mercante. Insomma, ha fatto finta di non sentire.

E il nostro ministro dell’Economia Gualtieri che ha combinato davanti a questa disfatta? Dato che non ha mai creduto alla linea massimalista dell'”Eurobond o niente” di Conte, davanti al tradimento di Francia e Spagna, si è cagato sotto e ha firmato il patto-dèbacle. Quindi il prode Gualtieri ha girato la patata bollente, meglio: il cetriolo a tre punte, allo schiavo di Rocco Casalino: Caro Giuseppe, per tirare fuori i Recovery Fund dall’anonimato aleatorio del patto dell’Eurogruppo, si fa affidamento nella tua abilità al prossimo Consiglio dei premier europei che dovranno firmare il patto…

A quel punto, se Conte non vuole essere massacrato dalla sua maggioranza, come promesso, ed evitare una figuraccia di merda, al Consiglio dei premier europei non resta che alzarsi, dichiarare che non è d’accordo e girare i tacchi.
A quel punto, l’Europa che fa?

In caso contrario, se Conte non se ne va e firma questo cazzo di patto, dove il MES senza troika vale solo per le spese sanitarie di aghi e mascherine (sic!) mentre la BEI mette a disposizione di tutti i 27 stati la miseria di 200 miliardi, è finito. Non solo i 5Stelle lo ammazzano, abbandonando il governo, ma anche Italia Viva di Renzi gli toglie la fiducia. Mentre metà deputati del PD sono anche loro contrari al “MES sanitario”.

Intanto Mattarella è attaccato al telefono cercando di riannodare i fili di questo cataclisma. Prima che sia troppo tardi.
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politica

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L’accordo all’Eurogruppo? Una sconfitta politica per Conte e Gualtieri


Il bilancio definitivo dopo l’Eurogruppo deve essere ancora redatto, sulla base di quanto deciderà il prossimo Consiglio Ue. Ma dal punto di vista politico per il governo italiano è il fallimento di una strategia. L’analisi di Gianfranco Polillo

’analisi di Gianfranco Polillo

E’ stata una Caporetto. Non tanto dal punto di vista economico. Il bilancio definitivo deve essere ancora redatto, sulla base di quanto deciderà il prossimo Consiglio europeo. Ma dal punto di vista politico. Non la sconfitta in una battaglia, che ci può sempre stare. Pearl Harbor insegna. Ma il crollo di una strategia.
Con una differenza, tuttavia, allora il Generale Cadorna fu immediatamente rimosso. Il comando passò al generale Diaz che sarà poi l’artefice di Vittorio Veneto e della definitiva sconfitta degli austroungarici.
Oggi cambiamenti di questa natura non sono all’orizzonte. Almeno nel breve periodo. Aumentano le tossine destinate ad avvelenare l’atmosfera, ma un possibile sbocco è reso quanto mai difficile dalla pandemia. Che impedisce le stesse elezioni regionali.
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L'accordo all'Eurogruppo? Una sconfitta politica per Conte e Gualtieri
 
CLAUDIO BORGHI: TRADITORI


Grazie a Inriverente vi presentiamo un video notturno di Borghi quando si è saputo l’accordo sull’Eurogruppo, concluso da Gualtieri, Conti e Gentiloni. Accordo concluso dopo una telefonata della Merkel. Un paese che ormai è distrutto, senza soldi, senza i 600 euro, senza un centesimo a fondo perduto, si ha l’ottima idea di INDEBITARSI DIRETTAMENTE CON L’EUROPA, con questi fondi maledetti come il SURE , la BEI, tutto quello che NON doveva essere fatto. Alla fine Rivera, il dirigente, del MEF, alla fine ha fatto il suo lavoro al servizio del vero traditore, Gualtieri.

TRADITORE
 

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