Ignatius
sfumature di grigio
La percezione dell'osservatore medio occidentale (io) è che:
Mi chiedo, facendo appello agli Studiosi di Sociologia ed Antropologia comparata che notoriamente frequentano questo forum:
Che ne dite?
1) le imprese europee (e USA) delocalizzano perché la manodopera cinese costa meno, ha orari più intensi e meno diritti accessori (ferie, malattie) rispetto a quella locale, e non perché siano dei lavoratori particolarmente geniali e/o creativi
2) anche negli scantinati milanesi popolàti da decine di cinesi che lavorano 14 ore al giorno (in nero) per produrre borsette, la produttività è incomparabilmente più alta di quella occidentale, ma sempre nell'àmbito di lavori manuali e ripetitivi
2) anche negli scantinati milanesi popolàti da decine di cinesi che lavorano 14 ore al giorno (in nero) per produrre borsette, la produttività è incomparabilmente più alta di quella occidentale, ma sempre nell'àmbito di lavori manuali e ripetitivi
Mi chiedo, facendo appello agli Studiosi di Sociologia ed Antropologia comparata che notoriamente frequentano questo forum:
- è pensabile che, un giorno, le fabbriche cinesi inizino a generare autonomamente innovazioni tecnologiche e/o di prodotto [un po' come accadde ai giapponesi che, dalla mera clonazione di prodotti occidentali nel dopo-guerra, in alcuni decenni raggiunsero la leadership in qualche settore industriale]?
- oppure, le capacità creative e di pianificazione elastica e attenta al Mercato [escluso quindi quella comunista quinquennale "alla russa"] cinese un giorno emergeranno prepotentemente?
- oppure, le capacità creative e di pianificazione elastica e attenta al Mercato [escluso quindi quella comunista quinquennale "alla russa"] cinese un giorno emergeranno prepotentemente?
Che ne dite?
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