IW Bank (IW) ma si può aprire il conto in germania da qui? (1 Viewer)

Sharnin 2

Forumer storico
emax ha scritto:
Io però a questo punto ti consiglio di aprirne uno in svizzera. E' facilissimo. Ad esempio contatti UBS prendi un appuntamento e in mezz'ora lo apri con soli 300 franchi.

Senza alcun prodotto che devi sottoscrivere o nessun'altra gabola. Senza essere milionaria e senza alcun chè.

ciao! e pensaci... è anche più vicina....
Da qualunque parte d'Italia?
 

matabo

Nuovo forumer
IWBank non consente l'apertura di uno dei suoi conti "esteri" dall'italia (gia' chiesto, molto tempo prima di report).
 

emax

Nuovo forumer
Non proprio da tutta l'Italia, ma quasi, almeno rispetto alla Germania penso che la maggior parte delle regioni sia più vicina!
 

tontolina

Forumer storico
matabo ha scritto:
IWBank non consente l'apertura di uno dei suoi conti "esteri" dall'italia (gia' chiesto, molto tempo prima di report).
Grazie

perchè?
avrebbero problemi con bankitalia suppongo
quindi
per aprire un conto in germania che si deve fare

trovare qualcuno che temporaneamente ti dà il domicilia là?
ma questo è contro la libera circolazione di mercato!
o sbaglio?
 

tontolina

Forumer storico
riporto dal blog http://hypertrader.investireoggi.it/ufficio-reclami-iwbank-831.html



Buonasera Blog’s People!
Ricevo questa mail da un lettore:

Egregio Dott, Moretti,
mi sono imbattuto nel vostro blog da poco : le sue considerazioni mi trovano sovente d’accordo e ne apprezzo l’equilibrio e la “neutralità” rispetto ai veri interessi del cittadino/consumatore/fruitore di servizi. Vorrei se è possibile un suo parere riguardo ad un evento del quale sono stato mio malgrado protagonista. Sono cliente di IWBANK da oltre 3 anni. Nello scorso mese di Gennaio ho effettuato un’operazione di acquisto per 100 titoli con la piattaforma on-line della banca ma al momento dell’esecuzione dell’operazione sul conto deposito titoli mi è stato accreditata una posizione per 200 titoli (me ne sono accorto dell’accaduto solo dopo la liquidazione dell’intera posizione alcuni mesi dopo) . In quel momento non mi sono reso conto di questa differenza fra la mia operatività e la visualizzazione sul portafoglio titoli visualizzatami dalla banca. Nel mese di Luglio ho liquidato l’intera posizione, 200 titoli, senza apparentemente problemi. Solo alcuni giorni dopo la banca mi ha imposto in modo coatto ad eseguire un’operazione short per il residuo fra quella che era stata la mia intenzione di acquisto e quella effettivamente visualizzata dalla piattaforma online. Pazientemente ho effettuato quanto la banca mi ha richiesto rimettendoci del denaro con la rassicurazione da parte del
back-office della banca, che nel frattempo aveva ammesso l’errore, che avrei potuto richiedere il rimborso di quanto indebitamente sostenuto.
Ho fatto regolarmente reclamo chiedendo un risarcimento : le allego la risposta della banca che mi risposto dopo 90 gg che nonostante l’errore la banca non è responsabile di nulla !
Vengo quindi alla domanda : ha senso che mi rivolga a questo punto all’ Ombudsman, il giurì bancario per far valere le mie ragioni oppure è tempo perso ?
Grazie in anticipo per l’eventuale risposta che vorrà concedermi.
Cordiali saluti
(mail firmata)

In allegato alla mail trovo sia il “reclamo” del lettore che la risposta di IWBank.
Per completezza la Banca ha risposto che:
“….non abbiamo riscontrato alcuna responsabilità per i danni da Lei indicati che possa essere direttamente imputata alla Banca. E’ onere del cliente, infatti, monitorare costantemente il proprio portafoglio titoli e la propria posizione”.

Io ho già comunicato le mie osservazioni al lettore.
A voi faccio una domanda: è giusto mandare in “short” un cliente (e chiedergli di rientrare) sapendo che, a monte, c’è stato, comunque, un errore?
La palla passa a voi e a IWBank, se vorrà rispondere.
Con affetto il vostro adorabile promotore di quartiere.
-------------
direi di NO

poichè la banca si rifiuta di risarcire il cliente
direi che potrebbe proporre denuncia penale alla Guardia di Finanza
e di inviare la comunicazione alla Consob e alla Banca D'Italia
che devono rispondere di mancata vigilanza
 

tontolina

Forumer storico
credo che IW sia l'unica banca italiana che paghi la liquidità sul CC banking decentemente... ma in futuro non sarà più singola
leggetevi questo
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...-00000e251029&DocRulesView=Libero&area=box04b

Banche, almeno fino al 2009 addio crescita utili a doppia cifra
di Francesco Di Marco 12 novembre 2007


Sono finiti gli anni dei progressi a doppia cifra per le banche italiane e il futuro non si preannuncia facile, almeno sino al 2009. Intanto, a fine anno, l'utile netto del settore dovrebbe aumentare di appena lo 0,2 per cento. Questa la stima contenuta nel rapporto previsionale sui bilanci bancari, diffuso da Prometeia. L'associazione, tra le maggiori società italiane di consulenza e ricerca economica e finanziaria, immagina un futuro prossimo in cui ci saranno meno mutui e più credito al consumo nel mix degli impieghi alle famiglie.

Di fondo, si intravede nel prossimo triennio un marcato rallentamento della crescita del risultato di gestione degli istituti (+5,6% medio atteso nel triennio 2007-2009 rispetto al +12% del 2004-2006). Attesa anche un'interruzione della tendenza alla crescita del Roe delle banche, stimato al 9,9% nel 2007 dopo l'11,6% nel 2006 e «con effetti di contenimento anche nel 2008». Solo nel 2009 si dovrebbe assistere a una crescita degli utili che riporterà il Roe al 9,8 per cento.

In futuro, osservano da Prometeia, per le banche conterà sempre più la capacità di aumentare le quantità in un contesto di riduzione dei margini. E la banca dovrà far ricorso meno alla leva e alla finanza e più all'intermediazione: un effetto neanche troppo indiretto del panico provocato in estate dai mutui subprime. Alla luce di questa osservazione, assumono ancora più senso le aggregazioni bancarie degli ultimo anno e mezzo, cui si è aggiunta, da ultima, Mps dopo Intesa-Sanpaolo e Unicredit-Capitalia. Che devono produrre, sempre più in fretta, vantaggi nella crescita delle masse e nella riduzione dei costi grazie alle economie di scala.

Il rapporto fotografa un settore sempre più alle prese con l'aumento dei costi di finanziamento (per effetto dell'aumento dei tassi sul mercato interbancario, quello in cui le banche si prestano soldi tra loro) e allo stesso tempo incalzato dalle pressioni concorrenziali e normative, Mifid in primis. Per citare un solo ma eclatante esempio, Prometeia stima che l'abolizione della commissione di massimo scoperto prevista dal Ddl sulle liberalizzazioni avrebbe un impatto negativo dell'ordine dei 3 miliardi sul margine di interesse (ricavi da raccolta più ricavi da impieghi) delle banche italiane, che potrebbero tuttavia attuare manovre compensative per recuperare circa 1,8 miliardi. Ma il deficit sarebbe sempre superiore al miliardo.

Se è vero che gli istituti italiani non sconteranno poi troppo l'onda lunga della "tempesta subprime", strumenti nei confronti dei quali erano poco esposti, la generale crisi di liquidità sui mercati interbancari innescata dai mutui a rischio e la maggior concorrenza a livello nazionale (per effetto delle liberalizzazioni) e comunitario (per effetto dell'applicazione della direttiva Ue sui mercati finanziari, la cosiddetta Mifid) sono destinate a modificare fortemente lo scenario italiano sino al 2009. Perché un'eredità la crisi dell'ultima estate l'ha comunque lasciata dappertutto: l'aumento del rischio.

Dopo anni in cui l'elevata concorrenza nel settore ha indotto gli istituti a ‘raschiare il fondo del barile' per reperire liquidità, nei prossimi anni le banche saranno costrette a finanziarsi pagando interessi più alti, con conseguenze sui bilanci. Se i banchieri storcono la bocca, le famiglie italiane possono sorridere, visto che dovrebbero sperimentare un aumento dei tassi attivi loro concessi su certificati di deposito e obbligazioni bancarie. C'è tuttavia molta strada da fare su questo fronte, visto che le banche italiane, osserva Chiara Fornasari di Prometeia, «pagano la raccolta dalla clientela meno della media europea». Ma, allo stesso tempo, per il mondo del credito i costi della raccolta e degli impieghi sono destinati a salire, con effetto immediato sulla dinamica degli impieghi, specialmente quelli verso le famiglie: dal +7,5% di crescita 2007 Prometeia prevede un +6,9% di fine 2008.

L'indebolimento del mercato immobiliare e il rialzo dei tassi comporterà il rallentamento dei mutui a lungo termine. Lo sviluppo di nuove strategie distributive si concretizzerà in una più intensa crescita del credito al consumo: è atteso un incremento più marcato dei prestiti personali rispetto ai finanziamenti finalizzati all'acquisto di beni.

E le imprese? La domanda di finanziamenti attesa nel 2008 e, soprattutto, nel 2009 si dovrebbe mantenere su buoni livelli, anche se la debole crescita attesa in Italia nel 2008 (Bruxelles stima +1,4%) avrà un impatto sulla domanda di capitali da parte del mondo produttivo. Che, tuttavia, dovrebbe garantire una crescita comunque vivace dei finanziamenti (+8,6% e +8,7% nei prossimi anni) anche se lontana dai tassi 2006 (12,8%) e 2007 (11,5%). Un ruolo importante lo avranno anche le strategie di ristrutturazione societaria, che spingeranno le aziende a chiedere fondi al sistema bancario per aumentare la propria dimensione e/o acquisire una dimensione sempre più internazionale.
 

IL SENNO DEL POI

Forumer attivo
tontolina ha scritto:
non hai capito...
dopo la trasmissione di report... vorrei mettere al sicuro i denari

e vorrei aprire un conto corrente... non in un paradiso fiscale...le tasse le voglio sempre pagare... ma una nazione europea....

1 visione CATASTROFSTA la tua..... siamo stati + vicini al DEFAULT negli anni 70 che ora, basta guardare i tassi di interesse dei titoli di stato di allora e di oggi.

ma se proprio vuoi cercare 1 banca estera prova con S.Marino....... ;))
 

tontolina

Forumer storico
Seganlo
http://mercato-libero.investireoggi.it/comprare-comprarecomprare-443.html

COMPRARE SI….LA FRUTTA AL MERCATO!!!!
In america segnalo Citigroup (dopo il report di Goldman Sachs) perde oltre il 5%.
General Motors lascia l’8% e il rischio di charter 11 si avvicina (occhio alle obbligazioni). A Londra, Northern Rock precipita, a rischio ci sono le obbligazioni subordinate di cui vi ho parlato in precedenti articoli.

In Italia assistiamo alla tenuta di Telecom (ma che strano per lei la recessione non esiste) e di Alitalia (veramente buffo vedere un titolo che vale 0,25 euro dimenarsi intorno a 0,85). Occhi a non farvi male con la compagnia aerea, se discesa ci sarà …sarà schianto senza sopravvissuti!

Anche su Fastweb la saga continua. Swisscom si frega le mani, più scende il titolo meno soldi tirerà fuori per l’opa residuale. La rottura dei 25 diventa importante.

Prysmian crolla e Goldman Sachs accende un cero per il tempismo nell’aver ridotto la sua posizione appena in tempo.

Autogrill doveva essere un titolo solido…il cosiddetto cash cow…beh…di cash (fra debiti e erosione dei margini) ne rimane poco, in quanto alla cow….occhio che non sia mad!

Sono curioso su Banca Italease. La rottura dei 10 euro dovrebbe essere questione di
ore. Ma il titolo non vale più di nove euro.

Anche le IPO mi divertono.

RCS e L’Espresso crollano …che fine può fare il 24 ore che fra l’altro emette azioni di serie B? occhio a non fare flop caro Montezemolo.

Mi era sembrato di aver esagerato quando ho segnalato le Seat Pagine Gialle come investimento interessante intorno a 0,30 euro. Beh…oggi si è avvicinata.

Voglio sottoporvi una domanda: Ma secondo voi…nel 2008 la vostra banca vi addebiterà più commissioni o vi venderà prodotti finanziari strani, o raccoglierà denaro a tassi più bassi di quelli odierni, e ancora, finanzierà più aziende di oggi e a tassi più alti, guadagnerà commissioni sui collocamenti di borsa?
La domanda ha una risposta facile : NO. Il sistema bancario italiano nel 2008 guadagnerà meno che nel 2007! E forse dovrà svalutare gli sportelli….quelli che oggi si dice che valgano 10 o 12 milioni di euro.


Parmalat…occhio ai vecchi azionisti…la probabilità che i soldi dei risarcimenti spetti a loro esiste. A Londra qualcuno sta cercando di acquistare i vecchi titoli! A noi non resta che stare alla larga dal titolo.

Pirelli gronda di liquidità ma le attività principali (pneumatici e immobiliare perdono i pezzi tutti i giorni).

STM sta per rompere importanti minimi, rischia di andare a navigare fra i 9 e i 10 euro.

Bulgari soffre e rompe i 10 euro. Se la crescita economica frena anche i beni di lusso rallenteranno. Possibile una discesa sotto i 9.

Soffre l’oro e il dollaro…se poi i cinesi rallentassero…

Enel occhio ai 7 euro. I debiti per pagare Endesa si pagano!!!

MPS: Il nostro caro Mussari forse comincia a preoccuparsi….l’acquisto di Antonveneta forse metterà a rischio la banca stessa…..anche se può sempre ritirarsi dall’operazione con la scusa che la banca d’Italia non gli da l’ok per inadeguatezza dei ratios. Se il titolo andasse a 2,90…

Lottomatica…è da un pezzo che non vince più. Neppure l’arrivo di Pelliccioli potrà evitare discese negli inferi.

E via via coi ribassi…….forse esageriamo…ma non abbiamo ancora visto il peggio.

In caso di crolli da panic selling abbiamo elaborato livelli di acquisto su 10 titoli dal futuro brillante.
 

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