Perfetto.
Dovremmo ambire ad essere un Paese che incentiva settori ad alto valore aggiunto (moda, design, progettazione), per i quali un po' di studi non fanno certo male. E invece cosa facciamo? Incentiviamo chi si è fermato al massimo alla terza media.
Gli "studiati" non fanno fatica a trovare lavoro? Credo di no, ma magari sbaglio.
Forse la motivazione alla base di ciò è "etica"
: i disoccupati diplomati o, peggio ancòra, laureati s'impicchino: essi hanno voluto ambire a fare una carriera sfrenatamente rampante, come minimo da
Gordon Jekko o da
J.R. Ewing, e questo atteggiamento va punìto, in un'ottica katto-paupero-komunista.
Il massimo sarebbe stato se avessero finanziato gli incentivi per i non-diplomati inventandosi nuove tasse mirate sulle aziende innovative.
Ma... forse l'hanno fatto, dopo tutto: la tassa sulle sigarette elettroniche va nella direzione giusta: visto che, a fronte di tante chiusure di esercizi commerciali, qualche timido negozio di sigarette elettroniche apriva, era giusto abbatere queste velleità di spudorato arricchimento sul nascere. Tanto, in quel settore, semmai il mercato lo farà il contrabbando o l'importazione parallela.
Che questo provvedimento sia stato pensato dal malvagio Mario Monti in persona?