Matteo Renzi, il futuro pdc d'Italia

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Crisi: artigiani e commercianti oggi in piazza

Rete Imprese,e' prima volta, Pmi disperate,ora governo ci ascolti

18 febbraio, 13:22
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Artigiani e commercianti in piazza: 'Siamo 60mila'

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FOTO: la protesta degli 'invisibili'





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Artigiani e commercianti in piazza, con le cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia, per la prima volta insieme per una manifestazione, a Roma. "Siamo 60mila, arrivati da tutt'Italia", stima l'organizzazione. "Senza impresa non c'è l'Italia. Riprendiamoci il futuro", è lo slogan: "Vogliamo che il 2014 diventi l'anno di svolta".
Nuovo premier ci convochi - "Il prossimo governo ed il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza, dell'enorme malessere, delle difficoltà che vivono le nostre imprese e devono cambiare registro" dice il presidente di turno e portavoce di Rete Imprese Italia, Marco Venturi chiedendo "al nuovo presidente del Consiglio chiediamo di convocarci subito". "Noi non molleremo - aggiunge - saremo propositivi ma incalzanti. Saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte".
Confcommercio, chiediamo rispetto - "Siamo stanchi, chiediamo rispetto perché meritiamo più rispetto" dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dal palco. "Come dobbiamo dirlo che non c'è più tempo, non bastano le imprese che chiudono e le masse che perdono il lavoro?", ha detto. Per poi rivolgersi direttamente a Matteo Renzi: "Se non avremo risposte ci ritroveremo in piazza ancora più numerosi e più determinati". Tra le priorità il fisco: "senza riforma fiscale non c'è futuro".
Confartigianato, non ne possiamo più - "Basta, non ne possiamo più come imprenditori e come cittadini". E' l'allarme che il leader di Confartigianato, Giorgio Merletti, lancia dal palco della manifestazione di Rete Imprese. "Ci devono tenere in considerazione", ha sottolineato, rivolgendosi poi al futuro premier: "Matteo stai preoccupato. Abbassa le tasse". Il suo intervento ha scaldato la piazza con toni caldi. "Non ne possiamo più, ci hanno rotto i coglioni". Nell'intervento è stato ripetuto anche qualche "vaffa...".
Cna, abbiamo perso la pazienza - "Non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza: non siamo sereni, siamo incazzati, la politica ci ha deluso". Il leader della Cna, Daniele Baccarino, lo ha urlato dal palco della manifestazione di commercianti ed artigiani. "E' un evento storico di cui la politica deve tenere conto". Con la manifestazione di oggi "gli invisibili ora sono diventati visibili perché le ragioni dell'impresa diventino le ragioni dell'Italia".
Casartigiani, ora basta - "Basta, basta, basta". Il leader di Casartigiani, Giacomo Basso, lo ha ripetuto dal palco della manifestazione di Rete Imprese a Roma. "Piazza del Popolo è diventata oggi la piazza degli imprenditori italiani. Fate sentire il vostro urlo, fatevi sentire - ha detto alla folla di artigiani e commercianti - perché vale più un urlo della piazza che cento discorsi".
La mobilitazione nazionale, che segue di appena pochi giorni la 'marcia dei 40mila', iniziativa web accompagnata dai flash mob di Confindustria, segnala un fenomeno in atto, la rivolta 'pacifica delle imprese, dell'economia reale.
I numeri sono da brivido: negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa 1.000 aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dall'Italia e' diminuita del 9%, la disoccupazione e' raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in piu'. Nel frattempo la pressione fiscale ha raggiunto il 44,3% del Pil (e restera' sopra il 44% per molto tempo) mentre quella "legale" (su ogni euro di Pil dichiarato) si aggira intorno al 54%. La burocrazia costa alle Pmi 30 miliardi di euro l'anno e il credito e' in calo dal 2011. La piccola impresa, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell'Italia e ne e' il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede al governo ''subito un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che ha colpito duramente. Stavolta davvero la pazienza e' finita".



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Crisi: artigiani e commercianti oggi in piazza18 febbraio, 13:22
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Una riforma al mese fino al 2018???:eek:

Ma nel 2018 il nostro Paese si chiamerà ancora Italia?:mmmm: ... oppure no perchè sarà fallita?;)
 
Matteo Renzi, il babypuffo

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"Stando a quanto sta accadendo, più che il nuovo che avanza, Matteo Renzi sembra il ridicolo che galoppa...".
Così un post di Paolo Tinti su Facebook, che prosegue: "Intanto ricordiamoci di quanto spaccia in queste ore il Babypuffo: entro febbraio, legge elettorale e riforme istituzionali.... a marzo, il lavoro... ad aprile, riforma della Pubblica Amministrazione e a maggio (non a caso in vista delle elezioni europee...) il Fisco...".
"Stampiamoci bene - conclude il post - in mente questa road map di promesse... non dimentichiamo... Poi chissà... a giugno camminerà sulle acque, a luglio moltiplicherà pani e pesci, ad agosto guarirà gli ammalati. A settembre che farà? Ascenderà al cielo...".



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Le storie parallele: cosa accomuna la ”compagnona” Camusso al ”cucciolo massonico” Renzi?
Con parole d`omertà è formata società

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Sono entrambi servitori, insieme a milioni di italiani, del sistema finanziario che governa la nostra nazione, ma "il sistema" li ha premiati e promossi nella ristretta cerchia dei suoi 1000 pretoriani.
Le "buone conoscenze" nelle logge massoniche, nelle comunità ebraiche e tra i pretoriani in pensione, sono referenze utili per essere presi in considerazione, ma per essere accolti nel cerchio magico del potere occorre superare un esame, dando prova sul campo di fedeltà al sistema e di possedere i requisiti necessari.

Susanna Camusso

Nel 1995 viene defenestrata dalla FIOM per aver fatto accordi sottobanco con la Fiat.
Di sindacalisti "sensibilizzati" più agli interessi dei datori di lavoro che da quelli dei propri colleghi tutti ne sanno qualcosa, ma a quel livello non era ancora accaduto.
Ciononostante la Camusso non venne radiata , ma "passata ad altro incarico", e più gli ex comunisti si inoltrano nel pantano del sistema, più la Camusso sale...fino ad essere incoronata segretaria della CGIL. (1)

Matteo Renzi

Cresciuto alla corte di De Mita e Andreotti, il pargolo Dc di buona famiglia massonica, viene successivamente folgorato sulla via dei banchieri di Tel Aviv. (2)
Quanto alla iniziazione/ammissione.. Matteo ne ha addirittura superate due!
Nella prima lo troviamo alle prese con i fondi rubati da Lusi alla Margherita; (3)
con le assunzioni e contratti distribuiti alla propria clientela. (4)
Nella seconda si è invece guadagnato la condanna della Corte dei Conti per un danno erariale di 6 milioni di euro. (5)


Chi meglio della Camusso può guidare/pigliare per i fondelli i lavoratori ancora occupati, che dovranno ulteriormente ridursi di numero, di salario e di diritti?

Chi meglio di Renzi può guidare/pigliare per i fondelli un popolo ingannato con la moneta debito e con la cassa di tutto lo Stato affidata proprio a colui che è già stato condannato per danni ingenti causati ad una piccola cassa di provincia?

Fonte:
(1) (http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/12/Scoppia_guerra_alla_Fiom_Cgil_
co_0_9512129779.shtml
(2) (Primarie centrosinistra, appelli sul web ed sms tra gli ebrei romani: "Fatelo per Israele, votate Renzi")
(3) (Lusi alla Giunta: "Tutelavo Rutelli Ho dato 70mila euro anche a Renzi" - Repubblica.it)
(4) (10 sfumature di Renzi - Firenze)
(5) (Firenze, "danno erariale da 6 milioni nella gestione di Renzi in Provincia" - Il Fatto Quotidiano)

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