Mediobanca (MB) Mediobanca

Mediobanca e l'offerta indecente ai soci Generali​

Per ammissione stessa di Mediobanca, l’operazione è destinata a consumare capitale, ma probabilmente in misura assai più elevata rispetto alle prime indicazioni

Osvaldo De Paolini 7 Maggio 2025 - 10:00

Nonostante il coro di apprezzamenti levatosi a caldo sull’Offerta di scambio che Mediobanca intende lanciare su Banca Generali, una più attenta valutazione delle scarne informazioni fornite dall’istituto porta a concludere che i benefici per gli azionisti di Piazzetta Cuccia non sono poi tanto evidenti. Anzi, al più l’operazione si presenta neutra, se si considerano gli utili per azione post acquisizione pur con le sinergie stimate, che tra l’altro potrebbero tradursi in dissinergie nella prospettiva di una possibile cancellazione del brand Banca Generali.
Di sicuro, per ammissione stessa di Mediobanca, l’operazione è destinata a consumare capitale, ma probabilmente in misura assai più elevata (fino a 130 punti base contro gli 80 denunciati) rispetto alle prime indicazioni. Alla luce di ciò, sfuma non poco l’idea di un’operazione industrialmente valida come da molti viene definita. Naturalmente per un giudizio ultimo dovremo attendere che l’istituto guidato da Alberto Nagel faccia chiarezza sulle non poche informazioni che mancano. Allo stato possiamo però aggiungere che dal punto di vista finanziario, l’operazione non sembra essere particolarmente conveniente neppure per gli azionisti di minoranza di Banca Generali (cui fa capo il 49,8% del capitale), che tra l’altro non avrebbero alcuna influenza sull’esito dell’offerta.


Mps accelera su Mediobanca dopo il no al maxi-scambio Generali​


’assemblea di Mediobanca ha sancito una svolta decisiva: i soci hanno respinto il piano dell’amministratore delegato Alberto Nagel per acquisire Banca Generali. La proposta è stata bocciata con un verdetto limpido: 35 % di voti favorevoli, contro un fronte compatto composto dal 10 % di contrari e un pesante 32 % di astenuti — tra cui spiccavano i gruppi Delfin (20 %) e Caltagirone, oltre agli enti previdenziali, fondi istituzionali e Unicredit.

La partecipazione ha superato il 78 % del capitale sociale, sufficiente per rendere la decisione inequivocabile e far decadere ufficialmente l’offerta su Banca Generali. Nagel non l’ha mandata giù: ha accusato i grandi soci di agire per “conflitti di interesse”, facendo prevalere logiche legate ad altre attività italiane (Mps e Generali) rispetto agli interessi di Mediobanca, ha attaccato Nagel.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto