MENTRE iL GOVERNO VI FREGA, L'OPPOSIZIONE VI DA L'ILLUSIONE DI SALVAGUARDARE I VOSTRI (1 Viewer)

giorao

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Trasparenza siti PA: il Comune di Parma il migliore in Italia

La Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano ha analizzato i siti di tutti gli Enti Locali italiani (Comuni, Province, Regioni, Ministeri) e di altri Enti Pubblici per misurare il rispetto dei contenuti e degli adempimenti previsti D.lgs. n.33/2013 sulla trasparenza dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni. I dati sono aggiornati al 02/10/2013.

Per quanto riguarda i Comuni la normativa ha definito il rispetto di 65 indicatori che debbano riportare tutte informazioni sulle Pubbliche Amministrazioni relative all'organizzazione dell'Ente, consulenti, incarichi amministrativi, assenteismo, documenti di bilancio, pagamenti, servizi erogati, performance, società partecipate... Orbene, il Comune di Parma si trova nella fascia più alta (insieme ad altri) della classifica dei Comuni italiani rispettando 65 indicatori su 65 (100%).

Per quanto riguarda i principali Comuni della nostra provincia, Fidenza non brilla per trasparenza non soddisfacendo alcun indicatore (0/65, ovvero 0%), Salsomaggiore Terme 44/65 (67,69%), Noceto 22/65 (33,85%). Per quanto riguarda i Comuni capoluogo in Regione Ravenna 51/65 (78,46%), Rimini 64/65 (98,46%) Forlì 50/65 (76,92%), Bologna 48/65 (73,85%), Modena 64/65 (98,46%) Reggio Emilia 36/65 (55,38%) Piacenza 65/65 (100%). L'Ente Provincia di Parma è 52/66 (78,79%), la Regione Emilia Romagna 29/67 (43,28%).

Rilevati anche la Camera di Commercio di Parma 38/66 (57,58%), l'Università degli studi di Parma 64/66 (96,97%) e l'Azienda Usl Parma 45/67 (67,16%)
 

PILU

STATE SERENI
Trasparenza siti PA: il Comune di Parma il migliore in Italia

La Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano ha analizzato i siti di tutti gli Enti Locali italiani (Comuni, Province, Regioni, Ministeri) e di altri Enti Pubblici per misurare il rispetto dei contenuti e degli adempimenti previsti D.lgs. n.33/2013 sulla trasparenza dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni. I dati sono aggiornati al 02/10/2013.

Per quanto riguarda i Comuni la normativa ha definito il rispetto di 65 indicatori che debbano riportare tutte informazioni sulle Pubbliche Amministrazioni relative all'organizzazione dell'Ente, consulenti, incarichi amministrativi, assenteismo, documenti di bilancio, pagamenti, servizi erogati, performance, società partecipate... Orbene, il Comune di Parma si trova nella fascia più alta (insieme ad altri) della classifica dei Comuni italiani rispettando 65 indicatori su 65 (100%).

Per quanto riguarda i principali Comuni della nostra provincia, Fidenza non brilla per trasparenza non soddisfacendo alcun indicatore (0/65, ovvero 0%), Salsomaggiore Terme 44/65 (67,69%), Noceto 22/65 (33,85%). Per quanto riguarda i Comuni capoluogo in Regione Ravenna 51/65 (78,46%), Rimini 64/65 (98,46%) Forlì 50/65 (76,92%), Bologna 48/65 (73,85%), Modena 64/65 (98,46%) Reggio Emilia 36/65 (55,38%) Piacenza 65/65 (100%). L'Ente Provincia di Parma è 52/66 (78,79%), la Regione Emilia Romagna 29/67 (43,28%).

Rilevati anche la Camera di Commercio di Parma 38/66 (57,58%), l'Università degli studi di Parma 64/66 (96,97%) e l'Azienda Usl Parma 45/67 (67,16%)


Komunista :D:-o:eek::D

qs società non è male ..un esempio di made in italy che ha nel mondo sempre brillato...

NEW YORK (WSI) - Stavolta non è prodotta in Cina ma in Italia. La prima turbina sommersa ad asse orizzontale economica e facilmente installabile porta la firma del gruppo Frendy Energy .

Le energie eolica e idroelettrica sono state quelle più popolari in Europa tra il 2011 e il 2012. Le moderne tecniche di turbine a disposizione consentono tassi di efficienza molto alti e costi contenuti. E il vento e l'acqua sono fonti di energie inesauribili.

La turbina in questione è dotata di un generatore a 24 poli a magneti permanenti asincrono, con regolazione del flusso grazie alla rotazione delle pale gestita da inverter di ultima generazione.

SOMMERSA, la cui tecnologia è completamente made in Italy, ha la peculiarità di essere una turbina economica e facilmente installabile con una performance superiore rispetto alle turbine Kaplan ad asse verticale tradizionali.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Buongiorno cari. Batto ancora lì.....

La bocciatura arriva da Enrico Marzaduri, professore ordinario presso il Dipartimento di Diritto Pubblico dell'università di Pisa, e Antonio Iorio, docente di Economia dei tributi presso l'università della Tuscia, a Viterbo, per mezzo di due lunghi e dettagliati articoli comparsi su Guida al diritto, la rivista giuridica del Sole 24 Ore.

L'esito della sentenza pronunciata dalla sezione feriale, presieduta dal giudice Antonio Esposito, non convince i due giuristi sotto diversi profili.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Marzaduri evidenzia come i supremi giudici si siano limitati a riportare integralmente le conclusioni dei colleghi di primo e secondo grado affermando che erano corrette e senza preoccuparsi di valutare se la Corte d'Appello di Milano avesse raggiunto la prova della partecipazione di Berlusconi al contestato reato di frode fiscale.
Non ci sarebbe stata, insomma, alcuna verifica della fondatezza dei motivi del ricorso presentato dal Cavaliere.

Ma c'è un capitolo sul quale ai giudici preme invece soffermarsi di più, quello sulle asserite prove di un rapporto stretto tra Berlusconi, i manager Mediaset e il mediatore Frank Agrama, nonostante quest'ultimo abbia testimoniato sotto giuramento non solo di aver incontrato una sola volta il Cavaliere negli anni '80 ma anche che l'ex premier non ha mai partecipato a nessuna trattativa di compravendita di diritti televisivi.

Tanto che mai i pm milanesi hanno trovato traccia di passaggi di denaro tra i due presunti soci.

Per cercare di dimostrare il contrario i giudici si inoltrano in una disamina che, a detta di Marzaduri, «pare più espressione di un nuovo vaglio di merito che una verifica di fondatezza di censure mosse alla decisione della Corte territoriale».

La condanna sarebbe dunque basata su una «presunzione di responsabilità», che vede Berlusconi coinvolto anche nella scelta di effettuare gli ammortamenti per le dichiarazioni fiscali del 2002 e del 2003, che si riferiscono a fatture del '98. «Presunzione - si legge nell'articolo - ritenuta sufficiente a giustificare il rigetto dei ricorsi nella misura in cui non si sono acquisiti dati probatori contrastanti».
 

Val

Torniamo alla LIRA
Altro articolo, altra censura «tecnica».

Antonio Iorio parte dalla differenza tra fatture soggettivamente inesistenti, quelle cioè utilizzate per gli ammortamenti ed emesse non dal soggetto che ha affettivamente ceduto i diritti ma da un'altra impresa estera priva di effettiva autonomia decisionale, e quelle oggettivamente inesistenti, in cui viene riportato un importo maggiore di quello reale, per concludere che in questo processo non ci sono fatture false e non è configurabile il reato di frode fiscale, come il professor Franco Coppi ha ampiamente argomentato davanti ai giudici della Cassazione durante la discussione del ricorso.

Perché è vero che Mediaset ha acquisito i diritti Tv a prezzi superiori, ma quei soldi li ha effettivamente pagati e non c'è prova che il denaro sia rientrato per altri canali nella disponibilità della società.
Il costo, dunque, non è fittizio.

Un argomento forte, che infatti le motivazioni della sentenza non riescono a superare.

Nel processo Mediaset, osserva Iorio, «il costo è stato effettivamente sostenuto, il bene o il servizio realmente acquistato, per cui di norma l'amministrazione fiscale non ha alcun problema a riconoscere la deducibilità del costo».

E la Cassazione stessa in passato, in due diverse pronunce, ha negato che in medesime ipotesi di costi gonfiati ma realmente sostenuti fosse configurabile la frode fiscale.
 

PILU

STATE SERENI
Io a qs punto denuncerei i giudici :-o:-o

ma prima deve uscire da un posto chiamato parlamento italiano che rappresenta il popolo italiano.

Nel parlamento non ci devono essere condannati.

Poi nel caso si riuscisse a dimostrare l'innocenza di una persona si riammette. In caso contrario fuori dalla porta.

Il parlamento non deve essere un porto franco che mette al riparo dalla giustizia i condannati, è una questione prima di tutto di moralità.

Poi fuori dai palazzi si ha maggior spazio di manovra.. è orribile, moralmente parlando, che un rappresentante del parlamento, denunci lo stato italiano di cui egli è parte, in sede europea.

Sono concetti così semplici ed elementari che anche i bambini comprendono.

Aggrapparsi sulle palle della gente con la storiella della retroattività è stomachevole...un condannato deve rimanere fuori dalla porta. altro non c'è da dire.

se poi riesce a dimostrare che è innocente ben venga. tutto il resto so chiacchere da bar.

questo in un paese normale. E io desidero e voglio che l'italia diventi un paese normale.
 
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