Obbligazioni valute high yield MESSICO, PEMEX e Obbligazioni in pesos (MXN)

Nei primi nove mesi della presidenza Trump, la moneta statunitense ha registrato uno dei maggiori deprezzamenti degli ultimi cinquant’anni. A differenza della tesi avanzata da molti analisti a ridosso del trumpiano liberation day e del connesso smantellamento dei già fragili assetti internazionali multilaterali, la debolezza del dollaro non è imputabile a una sua perdita di centralità nei mercati dei prodotti e in quelli finanziari.

Il deprezzamento​

I segnali, che si erano manifestati al riguardo nell’aprile scorso non si sono infatti riprodotti nel periodo più recente. Ne risulta che l’attuale deprezzamento della divisa statunitense (Us) rimane inspiegato. Per esaminare il problema, ci concentriamo sultasso di cambio fra dollaro ed euro. Nel luglio del 2022, il dollaro raggiunse la parità con l’euro. Dopo essere diminuita di valore rispetto a quel picco, la moneta Us registrò un parziale recupero in coincidenza con la vittoria di Trump (novembre 2024). Da allora il dollaro si è però deprezzato, nonostante la politica monetaria più restrittiva realizzata dalla Federal Reserve (Fed) rispetto alla Bce e nonostante la politica fiscale più espansiva che è stata attuata nell’economia Us rispetto alla media dell’Unione europea (Ue). Il recente taglio di 25 punti base nei tassi di interesse, attuato dalla Fed, non ha modificato il fatto che la politica monetaria statunitense resta restrittiva; questa politica diventerebbe neutrale solo con ulteriori riduzioni nei tassi di policy di 100 punti base.

Per contro, la Bce ha raggiunto un’intonazione neutrale della sua politica monetaria già a giugno scorso. Inoltre, nonostante le incoerenti iniziative di Trump, l’economia statunitense cresce più dell’economia europea; e il varo del pur distorsivo Big Beautiful Bill promette un sostegno ben superiore a quello della politica fiscale (nazionale e accentrata) nella Ue. La conclusione è che il dollaro non avrebbe dovuto continuare a deprezzarsi nei confronti dell’euro. Anzi, tenendo conto dei dazi fissati da Trump sulle importazioni statunitensi e del loro impatto sulla bilancia commerciale, un apprezzamento del dollaro oltre il livello di novembre 2024 non sarebbe stato sorprendente.

La spiegazione possibile​

Il realizzarsi di una tendenza opposta può trovare una spiegazione in aspettative negative degli investitori rispetto alla futura sostenibilità delle politiche monetarie e fiscali Us. Il timore è che il prossimo Presidente della Fed persegua una politica monetaria espansiva pur in presenza di serie minacce inflazionistiche e che vi siano incontrollati aumenti dei disavanzi nel bilancio federale. In tale quadro, aggravato dalla mancata regolamentazione degli stablecoin e criptovalute, i rischi di stagflazione sarebbero molto elevati e il deprezzamento del dollaro diventerebbe inevitabile. Anticipando la tendenza, gli investitori creano le condizioni perché le loro aspettative si autoavverino nell’immediato.

Questa spiegazione porta a riesaminare il ruolo del dollaro come moneta internazionale: vi sono fattori in grado di accelerare una ‘fuga’ degli investitori dai titoli pubblici Us e di compromettere, così, già nel breve termine la centralità del dollaro? Come uno di noi ha ricordato (Messori), la risposta negativa degli analisti è giustificata dall’incapacità dell’euro e dello yuan cinese di sostituire la moneta Us nei mercati internazionali. Eppure, i possibili punti di rottura sono molteplici. Bastino due esempi: primo, l’incombere di un presidente ombra della Fed che condanni Powell al ruolo di “anatra zoppa” nella fase finale del suo mandato e che anticipi il rafforzamento dei consiglieri fedeli a Trump e già presenti nel board della banca (in primis Steve Miran); secondo, il riaccendersi del conflitto commerciale con la Cina alla scadenza della tregua sui dazi (novembre prossimo).

Cosa può fare l’Europa​

A fronte di un tale scenario, quali sono le politiche economiche europee in grado di evitare che, sommandosi all’impatto dei dazi, il deprezzamento del dollaro rispetto all’euro abbia effetti negativi dirompenti sulla crescita della Ue? Come abbiamo più volte scritto su queste pagine, a prescindere dai tassi di cambio, il modello produttivo della Ue non può dipendere dalle esportazioni nette e deve recuperare i gravi ritardi tecnologici accumulati. Ciò richiede l’attuazione di investimenti innovativi, compatibili con la doppia transizione “verde” e digitale e con l’inclusione sociale, che si fondino su due gambe. Primo: una politica fiscale in grado di combinare la prudenza delle scelte nazionali, l’utilizzo (anche nel campo della difesa) degli spazi di spesa di alcuni stati membri e il rafforzamento della capacità fiscale europea. Secondo: la costruzione di mercati finanziari europei non frammentati, che possano sostenere con strumenti efficaci la componente privata degli investimenti innovativi.

Procedendo in tale direzione, l’euro rafforzerebbe anche il suo ruolo internazionale e diventerebbe un candidato credibile per appaiare il dollaro come moneta di riserva. Se gli esponenti politico-istituzionali non acquisiranno consapevolezza delle sfide e delle opportunità aperte, la Ue incorrerà in gravi rischi. Il ripiegamento sovranista, presente nei principali stati membri e nelle istituzioni centrali, avrà riflessi negativi anche sul policy mix europeo e comprometterà il ruolo dell’area nello scenario globale. La Ue si ridurrà così a un agglomerato confederale in stagnazione economica e in posizione marginale, che sarà esposto alle ingiurie della cronaca oltre che della storia.
 
Sono entrato con poco nel titolo AFDB zc 2032 in pesos mexicani. La rendita parla di 8,2% netti. Dovrebbe un po' proteggere da sorprese nel cambio, coprendo bene eventuali perdite.
Intendo aumentare l'esposizione con l'arrivo delle grasse cedole Ifis27 di metà mese 😜 . Diciamo che essendo io risparmioso/accumulatore, ora posso permettermi queste piccole scommesse, ma ho pure il dubbio che potrei espormi molto di più ...
 
Io quello lo spiego solo con un rientro dei capitali..o spostamento di investimenti. Basta guardare la borsa italiana quanto sia salita in questi ultimi anni

...gli USA fanno quello che vogliono.
Stampano,nom stampano,basta che facciano uscire 2 o 3 numeri come vogliono loro...e,chi glieli contesta?
L'euro non ha armi il mandato della BCE e' l'nflazione.Infatti ancora oggi non e' ritenuta una vera moneta di riserva.
 
Sono entrato con poco nel titolo AFDB zc 2032 in pesos mexicani. La rendita parla di 8,2% netti. Dovrebbe un po' proteggere da sorprese nel cambio, coprendo bene eventuali perdite.
Intendo aumentare l'esposizione con l'arrivo delle grasse cedole Ifis27 di metà mese 😜 . Diciamo che essendo io risparmioso/accumulatore, ora posso permettermi queste piccole scommesse, ma ho pure il dubbio che potrei espormi molto di più ...

...se ti piacciono le monete esotiche fai bene.Ognuno il suo.La piu' esotica rimane comunque il dollaro americano che sale e scende di 2-5 figure ,ma poiche' e' il dollaro americano va bene🤣🙈
 

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