Metals: Mini Gold (2 lettori)

ones^

Forumer attivo
L’oro ha recentemente superato la soglia psicologica dei $800 l’oncia. Pur
non essendo un massimo storico, rappresenta pur sempre il massimo degli
ultimi 28 anni, e occorre osservare che nel gennaio del 1980, quando l’oro
toccò il massimo storico di $850, le quotazioni rimasero sopra $800 per soli
due giorni. In quel periodo il mercato era in preda a una bolla speculativa che
dopo il suo scoppio generò un mercato orso durato fino al 2001. Da questo
punto di vista, il rally attuale trae supporto dal fatto che non ci troviamo
di fronte a un rialzo tipico di un mercato affetto da una bolla speculativa
(aumenti di prezzo parabolici). In termini di prezzo, è più utile guardare la
media annua, che ha toccato i massimi storici a $614,50, sempre nel 1980.
Sembra ormai fuori dubbio che il 2007 potrà segnare un nuovo massimo
storico della media annua, dato che ha passato la maggior parte dell’anno
sopra $640 l’oncia. Si può quindi essere ragionevolmente sicuri che l’oro
non si stia trovando in un momento di bolla speculativa. O meglio, la
speculazione c’è ma non ha raggiunto
un livello tale da far prevedere un crollo delle quotazioni e un nuovo mercato
orso, così come è avvenuto nel 1980.
Arrivati a questo punto, sarebbe utile ricapitolare i fattori che si celano dietro
l’attuale rialzo dell’oro per poter vedere se lo scenario stia in qualche modo
cambiando:
1>La debolezza del dollaro USA:
il prezzo dell’oro è quotato comunemente in dollari USA. L’andamento
del Dollar Index (un indice che rappresenta un paniere di valute contro il
dollaro) indica una debolezza del dollaro non solo nei confronti dell’oro, ma
anche contro le valute di altri paesi nel mondo. La Fed ha tagliato i tassi
dello 0,75% negli ultimi tempi per cercare di “raddrizzare” l’economia, che
si trova in difficoltà a causa della crisi nel mercato immobiliare. Nel lungo
termine, questo fenomeno dovrebbe continuare e sarà sicuramente una
fonte di supporto sia per l’oro che per tutte le altre commodity.
2>La domanda da investimenti:
la crisi dei mutui “sub-prime” ha aumentato la domanda per degli attivi
“sicuri” che non possono essere manipolati. L’oro ha queste caratteristiche
e la nascita di nuovi strumenti finanziari che permettono agli investitori di
avere un modo efficiente per investirci sta favorendo lo sviluppo di questa
domanda. Una stima recente di una grande banca d’investimento indica un
aumento del 32% dell’oro detenuto dagli Exchange Traded Funds durante
il corso del 2007. La giacenza totale è stimata in 824 tonnellate (2,9 milioni
di once circa).
3>L’aumento della domanda nei paesi emergenti:
l’India è già il consumatore principale nel mondo per quanto riguarda l’oro,
con una domanda legata alla fabbricazione di gioielleria che assorbe quasi
il 40% della produzione mineraria mondiale. Nonostante la riduzione della
domanda causata dall’aumento dei prezzi, l’India dovrebbe aumentare i suoi
consumi del 20 – 25% nel 2007, secondo le stime del World Gold Council.
L’aumento del benessere in molte economie asiatiche non potrà che portare
a un conseguente aumento della domanda di oro sia come investimento
che come gioielleria.
4>La produzione mineraria e il de-hedging:
secondo le stime della GFMS (una società di consulenza attiva nel settore),
la produzione mineraria è stata in aumento del 3% nel primo semestre del
2007 e per l’intero anno risulterà intorno alle 2.400 tonnellate, in leggero
aumento rispetto al 2006. La produzione mineraria però è in calo in molti dei
paesi che tradizionalmente producono l’oro come il Sud Africa, l’Australia, il
Canada e gli USA, e, nonostante il forte aumento del prezzo, la produzione
nel 2007 sarà sotto i massimi storici del 1999 e 2000 di 2.570 tonnellate.
I produttori sono stati molto attivi nel processo di “de-hedging” (cioè di
chiudere le coperture effettuate tramite vendite a termine), riducendo le
coperture del 13% tra il primo e il secondo trimestre del 2007 (stime della
GFMS). Le coperture totali adesso ammontano a 34,20 milioni d’once.
5>Il ruolo delle banche centrali:
uno dei “jolly” utilizzabili dal mercato potrebbe essere rappresentato dai
potenziali acquisti da parte delle banche centrali asiatiche, ma risulta però
difficile capire se e quando ciò potrà accadere. Una cosa è certa: in occidente
le banche centrali si sono limitate a vendite pari a 500 tonnellate l’anno,
mentre quelle asiatiche hanno riserve enormi, ma con una bassissima
percentuale in metalli preziosi.

Analisi Tecnica
Dopo una fase di andamento laterale durata fino al mese di settembre, il
mercato ha ripreso il rialzo. Sul grafico di lungo termine, esiste soltanto la
resistenza a $850 del 1980. La soglia di $800 rimane importante e potrebbe
essere un livello intorno al quale cercheranno di consolidarsi le quotazioni.


Ciao :) Ones

www.consultingtrading.it
 

ones^

Forumer attivo
Il 2008 ha portato nuovi massimi storici per il
metallo giallo, superando il precedente massimo
segnato nel 1980 a $850 l’oncia e, dopo aver
oltrepassato la soglia di $900, la strada verso
$1.000 l’oncia sembra ormai essere a “portata di
mano”, incoraggiando l’ingresso degli speculatori
che scommettono sulla forza del mercato.
Nelle ultime settimane si è assistito a Shanghai
all’esordio dei future sull’oro, durante il quale gli
investitori e i trader hanno spinto il prezzo già
quasi all’equivalente di $1.000 l’oncia, con volumi
intorno a 350 mila once solo per il primo giorno
di contrattazione. Sul mercato COMEX negli
USA, i volumi sono generalmente nell’ordine
di 800 mila – 1 milione di once al giorno.
Per evidenziare l’importanza che questo fattore
ha sul mercato attuale, si veda il grafico del Cot
(Commitments of Traders) per i future quotati presso
la borsa COMEX (divisione del NYMEX di New York).
Essendo un gioco a somma zero, il grafico del
posizionamento dei vari trader nei future può
servire come “termometro” per valutare il
“sentiment” del mercato. È da notare come i Large
Speculator (barre blu) insistono da mesi sulle loro
posizioni lunghe da record, mentre i “Commercial”
(barre rosse) perdurano sulle posizioni corte.
Alcuni esperti hanno espresso pareri positivi sul
lungo periodo, ma non si sono voluti sbilanciare
sul breve, in quanto a causa del restringimento
del credito molti investitori istituzionali potrebbero
diventare venditori forzati delle posizioni in
oro, che presentano ora sostanziosi guadagni.
Ciò nonostante, il quadro fondamentale di lungo
termine per l’oro rimane molto buono e i fattori
positivi dovrebbero dare supporto alle quotazioni
durante un’eventuale correzione. Le aspettative per
un taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed,
e le decisioni delle altre banche centrali, sono tra i
fattori più importanti da tenere sotto osservazione
per capire il futuro andamento dell’oro; il metallo
giallo, infatti, giocherebbe sempre più il ruolo
di bene rifugio, dato che le riduzioni dei tassi
potrebbero favorire uno scenario inflazionistico.
La domanda dai mercati emergenti, soprattutto
l’India, non dá segni di rallentamento, a differenza
di quanto era avvenuto nel passato durante i
rialzi delle quotazioni, anzi, secondo la società
di consulenza GFMS, le prospettive di un
aumento del prezzo dell’oro, stanno spingendo
i compratori indiani ad acquistare anche a prezzi
da record, tendendo nel contempo a riciclare
meno oro (fattore importante per il mercato
fisico manifestatosi durante i rialzi passati).
Dal lato dell’offerta, le notizie provenienti dal
Sud Africa hanno recentemente evidenziato un
calo della produzione del 12,7% per il mese di
novembre 2007 rispetto allo stesso mese nel
2006, si tratta di un riflesso legato alle chiusure
di diverse miniere per motivi di sicurezza.
Malgrado una certa cautela nel breve
termine, di fronte ai recenti bruschi rialzi
di prezzo, si potrebbe cercare di utilizzare
un’eventuale correzione per stabilire delle
nuove posizioni lunghe a scopo di investimento.


Ones :)

www.consultingtrading.it
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quicksilver

Forumer storico
guardando velocemente il grafico direi che è evidentissimo nel rialzo delle ultime settimane una bella figura con pennant di continuazione che aveva target proprio a 940$
 

gipa69

collegio dei patafisici
The above analysis prompts the question: WHY has the average gold stock performed so poorly in the face of such a strong gold market over the past 6 months?

We don't think there is one all-encompassing reason; rather, a number of factors have probably contributed.

First, there are the well-publicised increases in mine-construction and operating costs. As a result of large cost increases the rise in the price of gold has not, as yet, translated into much higher profits for most gold-mining companies. This is probably yesterday's issue, though, because gold began trending higher in REAL terms about eight months ago, which should enable the gold mining industry to be much more profitable during 2008-2009 than it was during 2006-2007.

Second, stock-market participants have become more risk averse since last July, and even the lowest-risk gold stock is more risky than gold bullion. In this respect, the recent shut-down of South Africa's mines due to power shortages underlines the fact that a lot more things can go wrong with a gold stock investment than with a gold bullion investment.

Third, despite the large rise in the gold price and the low valuations of many gold-mining stocks there hasn't been much takeover activity in the gold sector over the past six months. A greater amount of takeover activity would boost the overall level of investment demand, although we have observed that takeover activity, like bullish sentiment, tends to follow price. In other words, the senior managers of mining companies tend to become more enthusiastic about making takeovers AFTER prices have already risen substantially from their lows.

The lack of takeover activity is probably also related to the first of the above-mentioned factors (the cost issue) in that takeovers will most likely increase in frequency after gold-mining companies have begun to report much higher profit margins.

The fourth factor of note primarily concerns exploration/development-stage gold miners. Companies that are years away from having any operating revenue have no choice other than to finance themselves by issuing more equity, giving rise to a relentless upward trend in the total supply of stock. Existing shareholders will not be diluted in cases where an equity financing is well timed and the proceeds are well spent, but such financings are not always well timed -- the timing of some equity financings has been atrocious, the recent Crystallex financing being a classic example -- and in many cases the work financed by the issuing of new shares will not add enough value to offset the increase in total share count.
 

giomf

Forumer storico
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Come vedete ... ( in lingua italiana ) .. Gold e Silver nelle prox. settimane .... ?


Perchè stranamente il Siver ha più forza ....?





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