..lo ritrovo subito , senza andare in giro a cercare gli scritti fatti.
una comodita'
si comincia con alcune proposte per dare un colpo all'economia ( non mie) :
- Made in italy, riaprire le vecchie piccole fabbriche artigianali a conduzione familiare: ad esempio tessili, produttrici di oggetti d’arte e d’arredamento puntando sulla qualità italiana e incentivando con seri sgravi fiscali.
- Tassare al rientro in Italia le merci di chi delocalizza all’estero usufruendo del costo bassissimo e criminale della mano d’opera locale per rivendere poi a costi altissimi sul mercato italiano: se produci all’estero vendi in Italia al costo del mercato dove produci, previa tassazione al rientro (disincentivare la delocalizzazione).
- Investire nel recupero delle opere d’arte
italiane, castelli abbandonati e in rovina, restauro, ecc. luoghi d’arte aperti tutto l’anno, puntare sul turismo, l’Italia ha tutto: sole, mare, cucina, arte, clima, montagna...
- Ogni regione valorizzi e ottimizzi da sé produzioni proprie nei vari settori e secondo la morfologia del proprio territorio, la fantasia non manca.
- Scuola – istruzione, cultura e soprattutto corsi professionali di qualificazione e formazione nei vari settori per entrare da subito nel mondo del lavoro.
- Lotta al precariato, con sgravi fiscali e incentivi sulle nuove assunzioni.
- Investire nella ricerca delle energie rinnovabili.
- Incentivi alle aziende agricole e di allevamento a conduzione familiare e locali per ridurre costi e inquinamento da trasporto.
- Raccolta differenziata spinta, recupero delle materie prime da riciclare e riutilizzare = posti di lavoro e riduzione alla fonte dei rifiuti (imballaggi inutili).
..lo ritrovo subito , senza andare in giro a cercare gli scritti fatti.
una comodita'
si comincia con alcune proposte per dare un colpo all'economia ( non mie) :
- Made in italy, riaprire le vecchie piccole fabbriche artigianali a conduzione familiare: ad esempio tessili, produttrici di oggetti d’arte e d’arredamento puntando sulla qualità italiana e incentivando con seri sgravi fiscali.
- Tassare al rientro in Italia le merci di chi delocalizza all’estero usufruendo del costo bassissimo e criminale della mano d’opera locale per rivendere poi a costi altissimi sul mercato italiano: se produci all’estero vendi in Italia al costo del mercato dove produci, previa tassazione al rientro (disincentivare la delocalizzazione).
- Investire nel recupero delle opere d’arte
italiane, castelli abbandonati e in rovina, restauro, ecc. luoghi d’arte aperti tutto l’anno, puntare sul turismo, l’Italia ha tutto: sole, mare, cucina, arte, clima, montagna...
- Ogni regione valorizzi e ottimizzi da sé produzioni proprie nei vari settori e secondo la morfologia del proprio territorio, la fantasia non manca.
- Scuola – istruzione, cultura e soprattutto corsi professionali di qualificazione e formazione nei vari settori per entrare da subito nel mondo del lavoro.
- Lotta al precariato, con sgravi fiscali e incentivi sulle nuove assunzioni.
- Investire nella ricerca delle energie rinnovabili.
- Incentivi alle aziende agricole e di allevamento a conduzione familiare e locali per ridurre costi e inquinamento da trasporto.
- Raccolta differenziata spinta, recupero delle materie prime da riciclare e riutilizzare = posti di lavoro e riduzione alla fonte dei rifiuti (imballaggi inutili).
aggiungo:
- eliminazione della moneta cartacea (tutti i pagamenti con cartadi credito/debito) cosi' le tasse verranno pagate da tutti
- tasse al 20% unica percentuale
- stampaggio della moneta al governo e non alle banche.
tutto sta qui..che poi, tradotto per i politicanti significa ...CINESI BASTA!!!
- il marchio Made in Italy deve essere utilizzato solo dalle aziende che producono in Italia, il marchio vale spesso quanto il prodotto, oltre ai capitali devono rientrare gli stipendi dei lavoratori
- le aziende che producono utili e li reinvestono in ricerca e sviluppo devono essere detassate