MI SONO SEMPRE CHIESTA: MA CHI VA IN GIRO A COSTRUIRE QUADRATI SULL'IPOTENUSA?

DANY1969

Forumer storico
:mmmm::mumble::d:
Buona settimana a tutti :)
Oggi Vi propongo un altro giretto con il drone ;)

 
Ultima modifica:
Buongiorno Signori
questo vecchietto ha fatto un altro giretto....in montagna.

Senza alcuna esitazione, ha imboccato la pista da sci con il suo fuoristrada, dribblando gli sciatori che stavano godendosi la giornata di sole.

E a chi gli ha chiesto spiegazioni ha risposto - candido - che voleva solo raggiungere il ristorante in automobile.

Brutta disavventura e qualche momento di paura per gli sciatori che ieri, sabato 2 marzo 2019,
stavano passando una giornata rilassante sulle piste del Col Rodella, nella Val di Fassa, in Trentino

. A un certo punto, infatti, tra sci, snowboard e skilift in molti hanno visto spuntare una jeep Suzuki scura,
guidata da un anziano signore che, incurante del pericolo che poteva rappresentare per i tanti avventori dell’impianto sciistico,
continuava ad avanzare sulla neve come se nulla fosse.

Qualcuno ha deciso di immortalare il momento in un video col proprio telefonino,
mentre altri – soprattutto coloro che stavano percorrendo la pista nera,
quindi una delle più difficili e ripide, invasa dall’ingombrante mezzo di trasporto –
hanno vissuto uno spavento e hanno dovuto rallentare per evitare l’impatto con la jeep.


A fermare l’anziano signore sono stati gli agenti della polizia,
che hanno intercettato la jeep in mezzo agli sciatori, fermando il mezzo e poi scortandolo fuori dalle piste.

Davanti agli agenti, l’anziano, che ha dichiarato di avere 91 anni,
si è giustificato spiegando di avere avuto intenzione di raggiungere il ristorante che si trova all’interno dell’impianto.
 
Prima si legge....poi gli si crede..........

"Oggi farò il bravo cittadino".

Con un post ironico Vittorio Di Battista si fa beffe del Partito democratico
e racconta di aver votato tre volte alle primarie:
Giachetti a Civita Castellana,
Martina a Castelnuovo di Porto,
Zingaretti a Roma.

"Carta di identità, tessera elettorale e due euro, vado a votare alla sede del PD
(già gloriosa sezione del PCI) di Civita Castellana, in via San Gratiliano, senza numero civico",
"Malgrado i due euro falsi, sono riuscito ad indicare il mio "segretario" preferito, il più bello ed il più simpatico, Bobo Giachetti.
Soddisfatto, salgo in macchina e vado a Castelnuovo di Porto, presso la Sala Polivalente di via Renzo Gloria,
ad esprimere la mia preferenza per Maurizio Martina, mio candidato autentico, malgrado i due euro falsi.
L'operazione riesce senza intoppi ed allora risalgo in macchina e, dopo neanche venti minuti, a Roma,
vado al seggio numero 3 di Piazza Mazzini dove, per spirito caritatevole, il mio voto lo riservo per il fratello del commissario".
 
In quanti avendo letto ilprimo articolo hano pensato il vero ? ........io sì. Ahahahahah ....perchè - secondo me - l'ha fatto.

In realtà - come fanno notare in molti nei commenti - si tratta solo di una boutade, di una provocazione.

Per votare alle primarie Pd, infatti, è necessario recarsi nel gazebo corrispondente al proprio seggio
e, almeno sulla carta, gli attivisti dem che gestiscono la votazione controllano
se si è presenti nella lista elettorale di riferimento (o se ci si è iscritti a quel determinato seggio
in caso di elettori fuori sede, giovani tra i 16 e i 18 anni o stranieri senza tessera elettorale, ma con permesso di soggiorno).

Difficile quindi che Dibba senior sia davvero riuscito a votare in ben tre seggi diversi senza che nessuno intervenisse.

Più probabile - anzi, praticamente certo - che abbia voluto solo prendere in giro le modalita del Pd di consultare la propria base.
E lo conferma lui stesso in un post successivo in cui canzona persino il quotidiano più grillino
che ha creduto alla sua storia: "Alimentati all'uopo", scrive, "Mangiano tutti i giorni e tre volte al giorno, pane e volpe.

Chi? I redattori de 'Il Fatto.it'. Hanno capito tutto del mio post. Gomez, dagli pesce, hanno bisogno di fosforo, poveretti".

Una sorta di "favoletta" con tanto di morale:

"Sono felice, felice di avere esercitato un diritto democratico, felice della cortesia degli addetti ai seggi
e felice di non aver dovuto superare nessun controllo", ha concluso infatti Di Battista,

"Settanta quattro anni di Repubblica Democratica ed antifascista mi hanno insegnato i valori fondanti di questa nuova Italia.
Con un documento valido, la tessera elettorale e qualche euro falso, puoi comportarti da bravo cittadino
e far contenti tutti e tre i candidati, far gioire i commentatori e triplicare il numero dei "votanti".

E pensare che il buon Benito definiva le elezioni "ludi cartacei"...

A 'mbecilli!"
 
Bel faccione romano .......

Come previsto Nicola Zingaretti si prende il Partito democratico.
A scrutinio ancora in corso, infatti, il governatore del Lazio ha ottenuto circa il 65% di voti alle primarie del partito,
con Maurizio Martina a poco più del 20% e Roberto Giachetti sotto al 15%.
 
Sempre più lontani dal popolo ......

La settimana della moda migranti milanese aperta sabato con la sfilata/corteo dell'accoglienza del salotto è la festa dei soliti radical chic.

«Siamo l'Italia migliore», si sentiva ripetere qua e là, a Milano,
tra i capannelli di gente tanto compiaciuta di farsi vedere in piazza.

Via con i selfoni dietro le bandiere delle varie associazioni, e quando capita un'altra occasione così social(ista)?

Archiviata la settimana della moda, cioè la celeberrima e chicchissima Mfw, Milano fashion week,
alla Milano dei salotti bene non poteva sfuggire un red carpet (proprio red, nel senso di rosso) così succulento.

È la Mrcw, la Milano radical chic week.
Così sotto l'hashtag primalepersone è sfilata la passerella dei sedicenti ottimati,
cioè quelli che fingono di stare dalla parte degli ultimi perché pensano di essere i migliori
e quindi manifestare per i poveri è un vezzo a cui non sanno rinunciare.

Una pochette vistosa e voluttuosa da imbucare nella tasca della giacca in velluto.
Un gesto di regale liberalità, un lavacro in cui sciacquare tutte le proprie ipocrisie.
Amano il loro prossimo, purché la pensi esattamente come loro e gli stia a una certa distanza.
Puntualmente però si dimenticano, snobbano o sputacchiano, quelli che stanno in mezzo tra gli ottimati e i disgraziati.

Cioè la maggioranza. Cioè gli italiani.

Perché gli italiani per loro sono un po' troppo italiani, hanno troppi casini,
devono addirittura sporcarsi le mani nel tentativo di sbarcare il lunario.

Sono così volgarmente indaffarati nel tentativo di mettere insieme il pranzo con la cena
che non hanno tempo di firmare petizioni per il Saharawi o per il Venezuela (ovviamente di Maduro).

Così da una parte c'era la riserva indiana dei vecchi arnesi dei centri sociali,
quelli che pensano ancora che fumarsi un cannone in centro città e boicottare le docce sia un atto rivoluzionario.
Anarchici in disarmo, con i ciuffi bianchi di capelli che gli spuntano tra un dreadlock e l'altro.
Rivoluzionari senza rivoluzione, antirazzisti in mancanza di razzisti, antifascisti in assenza di camicie nere,
che si eccitano a cantare Bella Ciao sotto la Madonnina con quasi 80 anni di ritardo.

E poi la Milano con il cuore, quella che pensa che l'altra Milano -
quella che non fa sit in e non va in giro con le biciclette con la targa «no oil» -
scarseggi di cervello, ma che non si accorge quanto dalle loro parti scarseggino gli attributi.
Che ha approfittato per abbandonare i propri salotti (rigorosamente foderati di buone e politicamente corrette letture)
per scendere in piazza e, riflettendosi nei propri simili come in un gigantesco specchio, potersi dire:
quanto siamo buoni e giusti, noi sì che siamo l'Italia migliore.

Che poi sono quelli con quattro dogsitter (ovviamente neri e rigorosamente in nero)
che fanno pascolare il loro cane a Brera imbozzolato in tre fili di cachemire.

E #primalepersone, piuttosto che #primaiquadrupedi, forse dovrebbe essere un monito per loro stessi.
Sono quelli che non vedono il pericolo immigrazione, semplicemente perché non vedono l'immigrazione.
Non la incontrano, non la toccano, non la vivono.

Gli unici flussi migratori nella loro vita li hanno visti scorrere su National Geographic.

D'altronde i centri di accoglienza non li aprono mica nel quadrilatero della moda.
Ed è facile e bello fare gli «accoglienti» con la sicurezza degli altri. #primalepersone, sempre, a patto che siano di sinistra.

Altrimenti meglio un chihuahua col trench. Merita più diritti. Hasta l'ipocrisia siempre.
 
Vorrei vedere in faccia quel signor giudice che l'ha lasciato libero

Marouane Farah, al volante della Audi A6 che procedeva contromano
e che ora si trova piantonato dai carabinieri all’ospedale di Civitanova a causa di ferite di lieve entità,
era già finito nel mirino delle forze dell’ordine nell’aprile dello scorso anno

. Il magrebino fu infatti allora coinvolto in una vasta operazione antidroga
che portò all’individuazione ed al sequestro di oltre 225 chilogrammi di hashish,
tra le località di Monte San Giusto e Montegranaro.

All’interno della stessa abitazione in cui lo straniero risiedeva fu rinvenuto almeno un chilo di droga.

“Il dolore per la tragedia si frappone alla rabbia per le circostanze che hanno strappato la vita di Gianluca ed Elisa.
Dalle notizie che arrivano sembra che il peggiore dei balordi abbia ucciso il meglio della nostra comunità.
Due genitori splendidi, sempre pronti ad aiutare gli altri e a sorridere alla vita stanotte ci hanno lasciato.
Non certo per fatalità. Dichiaro il lutto cittadino in segno di vicinanza ai familiari e ai tanti amici coinvolti”.
 
Non è il solito ritornello. Sono le notize....giornaliere......e sono sempre a spasso. Grazie

Un passante aggredito, due agenti della polizia municipale contusi e un immigrato extracomunitario arrestato.

Questo è il bilancio di un pomeriggio di follia vissuto in piazza della Stazione a Firenze.

La vicenda è iniziata quando alcuni testimoni hanno notato lo straniero girare in strada con i pantaloni abbassati.
L’uomo, un giovane di colore, non si è accontentato di dare “spettacolo” ma, per motivi da chiarire,
si è improvvisamente avventato contro un passante colpendolo con calci e pugni.

Dagli accertamenti è emerso che lo straniero, maggiorenne, già lo scorso gennaio
era stato trovato in possesso di droga mentre passeggiava nei pressi della stazione di Firenze
e denunciato per violenza a Pubblico ufficiale.
 
Personalmente introdurrei un nuovo articolo nel codice penale.
La pena la sconti nel tuo paese di origine.

Ha commesso ben 32 furti in soli 2 anni il 32enne che è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di detenzione dal tribunale di Torino.

I suoi crimini si sono concentrati in un arco cronologico compreso tra 2015 e 2016,
periodo durante il quale lo straniero, con l’appoggio di una banda organizzata
composta da membri della medesima etnia, ha colpito in appartamenti ed attività commerciali del Torinese,
della zona del Canavese e di quella di Moncalieri.

Sono stati i carabinieri del comando di San Damiano d’Asti ad aver dato esecuzione
all’ordine della pena detentiva per il sinti, pari a 3 anni ed 8 mesi.

Pena che dovrà, tuttavia, scontare non dietro le sbarre di un carcere ma agli arresti domiciliari.

I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, furto, rapina e ricettazione.

Nel momento del suo arresto, tra l’altro, il 32enne era personaggio già ben noto alle forze dell’ordine,
almeno fin dal compimento dei 15 anni. Nel suo curriculum criminale, infatti,
il sinti poteva già da allora vantare reati contro la persona e contro il patrimonio.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto