sharnin
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"Movimenti invernali:
spostamenti più o meno lunghi non sono esclusivi del periodo delle migrazioni. Come è stato dimostrato con certezza, molte specie compiono dei movimenti, a volte molto lunghi, anche durante l’inverno. In effetti, anche dopo essere giunti nei quartieri di svernamento, alcuni individui possono successivamente spostarsene percorrendo distanze da poche decine di chilometri sino a diverse centinaia. Questi spostamenti avvengono in genere per cause ambientali, climatiche, di cibo. Ci sono due motivi principali. Innanzitutto se la temperatura di un’area, di una regione, cala repentinamente e drasticamente per motivi climatici, se si verificano delle ghiacciate o forti tempeste di neve, molti uccelli saranno costretti a spostarsi improvvisamente alla ricerca di ambienti più favorevoli, dove poter trovare cibo e sopravvivere al freddo. Questo è il motivo principale che in alcuni inverni spinge in Italia centinaia di Cigni reali dall’Europa settentrionale e orientale. Lo stesso vale per le oche, incluse quelle in genere rare in Italia come l’Oca collorosso, l’Oca colombaccio e facciabianca, l’Oca zamperosee e l’Oca lombardella minore. Tra i passeriformi tipico è l’esempio delle Zigolo delle nevi [Fig. 3]. Un altro motivo è che se il livello idrico di una zona umida si abbassa sino al prosciugamento o comunque sino a condizioni non ideali, molti uccelli acquatici abbandoneranno l’area alla ricerca di siti più idonei. Di norma gli spostamenti per questa causa rientrano nel raggio di poche decine, al massimo un centinaio di chilometri. Ma spesso possono interessare invece lunghe distanze come indicato più avanti.
Deviazione da vento/Wind drifting:
influisce spesso e concorre col fenomeno dell’over-shooting. Può influire però non solo spingendo eccessivamente in avanti un migratore ma deviando a est o ovest la sua rotta. La deviazione è di norma limitata e facilmente corretta per cui può essere la causa di arrivo di un accidentale la cui rotta normale è comunque vicina. Ad ogni modo, a volte può capitare che alcuni individui (magari debilitati, feriti o malati) spostino l’asse lungo il quale stanno migrando anche di molti chilometri (es. Damigelle di Numidia nel maggio 2002 sullo Stretto di Messina - NB una delle 3 del gruppo aveva la zampa spezzata) e quindi tale fenomeno rientra anche tra quello dell’erratismo a lungo-raggio descritto in seguito."
L'articolo completo qui
http://www.ebnitalia.it/QB/QB009/accidentali.htm
spostamenti più o meno lunghi non sono esclusivi del periodo delle migrazioni. Come è stato dimostrato con certezza, molte specie compiono dei movimenti, a volte molto lunghi, anche durante l’inverno. In effetti, anche dopo essere giunti nei quartieri di svernamento, alcuni individui possono successivamente spostarsene percorrendo distanze da poche decine di chilometri sino a diverse centinaia. Questi spostamenti avvengono in genere per cause ambientali, climatiche, di cibo. Ci sono due motivi principali. Innanzitutto se la temperatura di un’area, di una regione, cala repentinamente e drasticamente per motivi climatici, se si verificano delle ghiacciate o forti tempeste di neve, molti uccelli saranno costretti a spostarsi improvvisamente alla ricerca di ambienti più favorevoli, dove poter trovare cibo e sopravvivere al freddo. Questo è il motivo principale che in alcuni inverni spinge in Italia centinaia di Cigni reali dall’Europa settentrionale e orientale. Lo stesso vale per le oche, incluse quelle in genere rare in Italia come l’Oca collorosso, l’Oca colombaccio e facciabianca, l’Oca zamperosee e l’Oca lombardella minore. Tra i passeriformi tipico è l’esempio delle Zigolo delle nevi [Fig. 3]. Un altro motivo è che se il livello idrico di una zona umida si abbassa sino al prosciugamento o comunque sino a condizioni non ideali, molti uccelli acquatici abbandoneranno l’area alla ricerca di siti più idonei. Di norma gli spostamenti per questa causa rientrano nel raggio di poche decine, al massimo un centinaio di chilometri. Ma spesso possono interessare invece lunghe distanze come indicato più avanti.
Deviazione da vento/Wind drifting:
influisce spesso e concorre col fenomeno dell’over-shooting. Può influire però non solo spingendo eccessivamente in avanti un migratore ma deviando a est o ovest la sua rotta. La deviazione è di norma limitata e facilmente corretta per cui può essere la causa di arrivo di un accidentale la cui rotta normale è comunque vicina. Ad ogni modo, a volte può capitare che alcuni individui (magari debilitati, feriti o malati) spostino l’asse lungo il quale stanno migrando anche di molti chilometri (es. Damigelle di Numidia nel maggio 2002 sullo Stretto di Messina - NB una delle 3 del gruppo aveva la zampa spezzata) e quindi tale fenomeno rientra anche tra quello dell’erratismo a lungo-raggio descritto in seguito."
L'articolo completo qui
http://www.ebnitalia.it/QB/QB009/accidentali.htm