Missione Goldfinger

il Sindaco del mio paese qui, sotto Roma, ha avuto una genialata : chiedere ai cittadini l'anticipo della Tari da pagare in un'unica soluzione per soccombere alle richieste di gente che chiede aiuto

fin qui uno direbbe : e perche' no, se serve?

pero'

il Comune ha fuori 8 milioni di euro di soldi di gente che non paga un capso

sa chi sono e non fa un capso

e ci ci sono 86 vigili che non fanno un capso

allora caro Sindaco, ma vai a cagare
 
non c'entra nulla la classe dirigente

vedi quello che sta succedendo con i 5 STELLE : le idee ed il programma c'erano e ci ci sono e' che devi dire allo Stato di farle le cose....

questi hanno paura...come tutti....

e' la paura che frega il nostro paese , la paura di far eseguire le leggi...

il Sud?..e' da mandare l'esercito ..punto

senza se e senza ma...e se qualcuno si lamenta, sono azzi suoi
Paura di cosa, i 5stars?
Avevano il vento in poppa...
È bastato prendere per le palle(cit) il cd leader...
O c’è altro?
Incapaci e ignoranti?
Profumo dei soldini nelle taschino della tuta, ora marchiata Gucci o Dior?
 
Paura di cosa, i 5stars?
Avevano il vento in poppa...
È bastato prendere per le palle(cit) il cd leader...
O c’è altro?
Incapaci e ignoranti?
Profumo dei soldini nelle taschino della tuta, ora marchiata Gucci o Dior?

un conto e' fare i teorici, un altro e' governare un paese dove come minimo dovresti costruire altri 10 carceri per le migliaia a piede libero che girano impunemente
 
brao ed allora che non rompino il capso e stiano alla canna del gas se non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena...ed oggi non e' figurativo, ma reale

e poi chiediamoci perche' i crucchi o gli olandesi dovrebbero sotto scrivere i nostri debiti....a che titolo

infatti non si fidano di un paese che non ha mai ridotto il debito pubblico.. neanche x sbaglio...nonostante gli avvertimenti da 20 anni a questa parte..Debiti alti e tassazione alta ...stiamo con le spalle al muro...solo un new deal ci potra' salvare...ma con un premier all'altezza della situazione ...Draghi? vedremo...ancora i tempi non sono maturi :confused:
 
infatti non si fidano di un paese che non ha mai ridotto il debito pubblico.. neanche x sbaglio...nonostante gli avvertimenti da 20 anni a questa parte..Debiti alti e tassazione alta ...stiamo con le spalle al muro...solo un new deal ci potra' salvare...ma con un premier all'altezza della ò vedremo...ancora i tempi non sono maturi :confused:

Sembravi rinsavito negli ultimi 2/3 post.........ma nun c'è stà un capzo da fà, hoibo', il corona in confronto a te impallidisce se non altro per partito preso....
manco una volta volta c'hai preso con i tuoi uomini forti.........figuriamoci poi con il tuo ultraeuropeismo

Questo che sembrava il meno peggio(gentilllloni)che siè dimostrato e palesato uno dei più grandi traditori della storia, senza considerare renzie,proprio perchè non merita nessuna considerazione, poi il tuo errroe morti i compagnia della fornaia molto ma molto responsabile della nostra situazione sanitaria contemporanea, mo' ci manca pure
il drachi che c'ha strozzato e mica poco con la crisi del debito. Ora mettitelo pure in casa (ti ricorda qualche cosa un certo cavallo di troia):maestro::taci::abbocca:

Vietato curarsi negli ospedali migliori
Stretta sui rimborsi alle Regioni virtuose contro il «turismo sanitario»: ci rimettono i pazienti


Stefano Zurlo - Gio, 22/03/2018 - 08:24

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Una bozza di poche pagine ma dai contenuti dirompenti. Un testo che, se approvato, assesterebbe un colpo gravissimo al diritto alla salute di migliaia di italiani e toglierebbe a uomini e donne del Centrosud la possibilità di curarsi nei più importanti ospedali del Nord.



Una rivoluzione silenziosa, che avanza inesorabile come una talpa sottoterra e che ora è arrivata al tavolo decisivo: quello della strategica ma defilata Conferenza Stato-Regioni. Qui, alla chetichella, si è arrivati, per strappi successivi, fino all'ordine del giorno della seduta di ieri: la mobilità sanitaria da una regione all'altra. Un servizio che vale circa 4,6 miliardi di euro e che coinvolge quasi 800mila italiani, pronti a partire in treno o in aereo da Napoli o da Reggio Calabria per farsi operare nei poli d'eccellenza in cui si ha la garanzia di standard più elevati e si corrono meno rischi. Le statistiche parlano chiaro: Lombardia ed Emilia Romagna attraggono malati come calamite, 14 regioni sono invece in rosso. I numeri, impietosi, registrano la migrazione, e in qualche caso la fuga, verso le cliniche all'avanguardia sull'asse Milano-Bologna.

Ora, nel silenzio generale, si corre ai ripari con una logica da ragionieri e con una soluzione all'italiana: le regioni più arretrate invece di alzare l'asticella della qualità si sono coalizzate per chiudere le porte. I pendolari di oggi dovrebbero rassegnarsi, usiamo il condizionale, a rimanere a casa. E adattarsi ai reparti di Napoli, Bari, Foggia.

Sembra impossibile, ma l'Italia che si apre all'Europa sta ripristinando una sorta di linea gotica per arginare i viaggi dei pazienti che non si accontentano. Il tutto in una camera di compensazione, la Conferenza Stato-Regioni, che in questo momento è politicamente scaduta come una confezione di yogurt rimasta troppi giorni sugli scaffali.

Il governo Gentiloni è all'epilogo, due pesi massimi come Lombardia e Lazio sono in una delicata fase di transizione. Eppure il meccanismo non si è fermato: il primo passo è stato il taglio del 50 per cento sull'incremento di attività sui fuori regione successivo al 2014. Una formula burocratica e anodina che nasconde la volontà di ridurre trasferte e debiti delle regioni più deboli. Penalizzando cosi i sistemi più avanzati e aumentando il disagio di chi già soffre e alimenta i flussi inarrestabili del turismo sanitario: la Lombardia, in testa al ranking dei virtuosi, importa 161.000 pazienti l'anno e vanta un credito di 808,6 milioni di euro; all'opposto la Calabria è in rosso per 319 milioni. A seguire, in questa black list, la Campania che deve saldare prestazioni, tecnicamente Drg, per 302 milioni fuori dai propri confini, e il Lazio che la tallona a quota 289 milioni.

«Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l'allarme Gabriele Pelissero, presidente dell'Aiop, l'Associazione italiana ospedalità privata che mette insieme cinquecento esperienze -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all'avanguardia. E in questo modo, senza che l'opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all'anca o al ginocchio».

L'ortopedia, da sola, vale il 28 per cento di questo pendolarismo e la stretta ai rubinetti porterebbe al ridimensionamento o addirittura, in prospettiva, al crollo di questo fenomeno. Insomma, l'Italia che dice di andare avanti farebbe invece un salto all'indietro di vent'anni. Per di più a fari spenti. Lontano dai riflettori dei media. Trascinando nel baratro anche l'indotto sorto a ridosso delle cittadelle della salute: alberghi, negozi, appartamenti. Il copione oggi in discussione è già disegnato: i tagli costringerebbero le regioni a non pagare più gli ospedali che a loro volta finirebbero per non accogliere più i malati, divenuti un costo insostenibile. Uno scenario da incubo. Preparato da mesi, anzi da anni. Ora però la Conferenza Stato-Regioni vuole fare sul serio, impugnando la scure al posto del bisturi. Ai supplementari di questa legislatura.

EUC2MfYWoAEaalK



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#contanouncazzoipirlanelmomentodelbisogno

 
Sembravi rinsavito negli ultimi 2/3 post.........ma nun c'è stà un capzo da fà, hoibo', il corona in confronto a te impallidisce se non altro per partito preso....
manco una volta volta c'hai preso con i tuoi uomini forti.........figuriamoci poi con il tuo ultraeuropeismo

Questo che sembrava il meno peggio(gentilllloni)che siè dimostrato e palesato uno dei più grandi traditori della storia, senza considerare renzie,proprio perchè non merita nessuna considerazione, poi il tuo errroe morti i compagnia della fornaia molto ma molto responsabile della nostra situazione sanitaria contemporanea, mo' ci manca pure
il drachi che c'ha strozzato e mica poco con la crisi del debito. Ora mettitelo pure in casa (ti ricorda qualche cosa un certo cavallo di troia):maestro::taci::abbocca:

Vietato curarsi negli ospedali migliori
Stretta sui rimborsi alle Regioni virtuose contro il «turismo sanitario»: ci rimettono i pazienti


Stefano Zurlo - Gio, 22/03/2018 - 08:24

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Una bozza di poche pagine ma dai contenuti dirompenti. Un testo che, se approvato, assesterebbe un colpo gravissimo al diritto alla salute di migliaia di italiani e toglierebbe a uomini e donne del Centrosud la possibilità di curarsi nei più importanti ospedali del Nord.



Una rivoluzione silenziosa, che avanza inesorabile come una talpa sottoterra e che ora è arrivata al tavolo decisivo: quello della strategica ma defilata Conferenza Stato-Regioni. Qui, alla chetichella, si è arrivati, per strappi successivi, fino all'ordine del giorno della seduta di ieri: la mobilità sanitaria da una regione all'altra. Un servizio che vale circa 4,6 miliardi di euro e che coinvolge quasi 800mila italiani, pronti a partire in treno o in aereo da Napoli o da Reggio Calabria per farsi operare nei poli d'eccellenza in cui si ha la garanzia di standard più elevati e si corrono meno rischi. Le statistiche parlano chiaro: Lombardia ed Emilia Romagna attraggono malati come calamite, 14 regioni sono invece in rosso. I numeri, impietosi, registrano la migrazione, e in qualche caso la fuga, verso le cliniche all'avanguardia sull'asse Milano-Bologna.

Ora, nel silenzio generale, si corre ai ripari con una logica da ragionieri e con una soluzione all'italiana: le regioni più arretrate invece di alzare l'asticella della qualità si sono coalizzate per chiudere le porte. I pendolari di oggi dovrebbero rassegnarsi, usiamo il condizionale, a rimanere a casa. E adattarsi ai reparti di Napoli, Bari, Foggia.

Sembra impossibile, ma l'Italia che si apre all'Europa sta ripristinando una sorta di linea gotica per arginare i viaggi dei pazienti che non si accontentano. Il tutto in una camera di compensazione, la Conferenza Stato-Regioni, che in questo momento è politicamente scaduta come una confezione di yogurt rimasta troppi giorni sugli scaffali.

Il governo Gentiloni è all'epilogo, due pesi massimi come Lombardia e Lazio sono in una delicata fase di transizione. Eppure il meccanismo non si è fermato: il primo passo è stato il taglio del 50 per cento sull'incremento di attività sui fuori regione successivo al 2014. Una formula burocratica e anodina che nasconde la volontà di ridurre trasferte e debiti delle regioni più deboli. Penalizzando cosi i sistemi più avanzati e aumentando il disagio di chi già soffre e alimenta i flussi inarrestabili del turismo sanitario: la Lombardia, in testa al ranking dei virtuosi, importa 161.000 pazienti l'anno e vanta un credito di 808,6 milioni di euro; all'opposto la Calabria è in rosso per 319 milioni. A seguire, in questa black list, la Campania che deve saldare prestazioni, tecnicamente Drg, per 302 milioni fuori dai propri confini, e il Lazio che la tallona a quota 289 milioni.

«Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l'allarme Gabriele Pelissero, presidente dell'Aiop, l'Associazione italiana ospedalità privata che mette insieme cinquecento esperienze -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all'avanguardia. E in questo modo, senza che l'opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all'anca o al ginocchio».

L'ortopedia, da sola, vale il 28 per cento di questo pendolarismo e la stretta ai rubinetti porterebbe al ridimensionamento o addirittura, in prospettiva, al crollo di questo fenomeno. Insomma, l'Italia che dice di andare avanti farebbe invece un salto all'indietro di vent'anni. Per di più a fari spenti. Lontano dai riflettori dei media. Trascinando nel baratro anche l'indotto sorto a ridosso delle cittadelle della salute: alberghi, negozi, appartamenti. Il copione oggi in discussione è già disegnato: i tagli costringerebbero le regioni a non pagare più gli ospedali che a loro volta finirebbero per non accogliere più i malati, divenuti un costo insostenibile. Uno scenario da incubo. Preparato da mesi, anzi da anni. Ora però la Conferenza Stato-Regioni vuole fare sul serio, impugnando la scure al posto del bisturi. Ai supplementari di questa legislatura.

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Vedi l'allegato 551695
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x un new deal ...ci vuole base parlamentare forte....l'altezza della situazione era riferito a questo .....intanto studia che è meglio x te!
 
la situescion is very dangerousa...adatta ai traders che gainano sempre....

per quelli che fanno i sordi ....o yes ( alla Iannacci)

01 aprile usa.JPG
 
I traditori della patria atto 1°, Mario Monti

Studia tu che io non sono avvezzo,ma non imparare tutto a memoria...............................................
cerca anche di capire
Enzo Jannacci - Vengo anch'io no tu no - Official Audio ...

ancora co sti traditori ...sei il genio dell'acqua calda....ma ringrazialo il prof. senno' stavamo peggio della Grecia....ricordati dello spread a 560 ....e chi ti ci ha portato al disastro....non solo non studi ..ma hai anche poca memoria :D
 

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