Mps, conversione bond per 1 miliardo Ai soci ne verranno chiesti quattro
Mps raggiunge il suo primo obiettivo, quello di raccogliere almeno 1 miliardo dalla conversione volontaria dei bond subordinati. È il primo tassello che va a posto nella ricapitalizzazione da 5 miliardi, legata alla vendita di tutti i crediti in sofferenza, che l’istituto senese guidato da Marco Morelli deve portare a termine entro dicembre, come richiesto dalla Vigilanza unica della Bce.
Quello di venerdì, comunicato dalla banca, è un primo dato provvisorio delle adesioni, che terminavano ieri alle 16. A Siena lo considerano un successo anche perché le adesioni sono avvenute in appena cinque giorni. Le cifre finali verranno comunicate lunedì e si pensa che alla fine si possa arrivare anche a 1,2-1,4 miliardi grazie anche all’apporto di alcuni bondholder privati facoltosi. Dalla grande massa di clienti Mps che nel 2008 aveva sottoscritto 2,1 miliardi di bond non sarebbero invece arrivate grosse cifre: molte richieste sono state respinte da Mps perché gli obbligazionisti non avevano il profilo Mifid richiesto per comprare azioni.
Quel miliardo raccolto arriva in gran parte da investitori istituzionali,
che hanno aderito all’offerta per il 50% circa di bond in loro possesso, allettati da un premio rispetto ai valori dei titoli sul mercato. Di questi, 400 milioni sono di Generali, che convertendo diventerà azionista al 7-8% di Siena. In totale lo swap coinvolgeva 11 emissioni per 4,3 miliardi.
Dopo l’esito del referendum si capirà se potranno essere realizzate le altre due parti della ricapitalizzazione: l’arrivo dei soci stabili (anchor investor) che metterebbero 1-1,5 miliardi tra il fondo sovrano del Qatar, Qia, e alcuni fondi hedge (si parla di Paulson, Soros, Pimco) che avrebbero anche scambiato bond in azioni. E si capirà anche se le banche del consorzio guidato da Jp Morgan e Mediobanca confermeranno la garanzia sull’aumento per i circa 2 miliardi mancanti. Un board di Mps è già fissato per martedì. Se qualcosa andasse storto, sarà inevitabile pensare a un intervento pubblico, che il Tesoro starebbe già discutendo con la Commissione Ue e che ieri un portavoce del Commissario alla concorrenza, Margrethe Vestager, non ha voluto commentare. «Mps non deve assolutamente fallire», ha auspicato il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
A quanto pare
i conti fatti in tempo reale qui non erano così peregrini.