Mps: "Converto a patto che..." (6 lettori)

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Nel caso in cui il governo rassegni le proprie dimissioni al presidente della Repubblica (dimissioni che possono essere respinte e che quando vengono accolte sono accettate con riserva), lo stesso governo dimissionario rimane comunque in carica.

L'attività del governo dimissionario è circoscritta all'ordinaria amministrazione: il governo dimissionario può compiere gli atti di esecuzione delle leggi vigenti, ma deve astenersi da tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali, possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo governo.

La nozione di ordinaria amministrazione ha comunque confini molto elastici e a volte il governo stesso si pone degli autolimiti, talora contenuti in direttive del presidente del Consiglio.

Il governo dimissionario rimane in carica fin tanto che il successivo nuovo governo non presti giuramento (la procedura prevede che l'incaricato di formare il nuovo governo possa rinunciare all'incarico oppure sciogliere la riserva accettando l'incarico); in questo caso viene nominato il presidente del Consiglio con la firma e la controfirma dei decreti di nomina del capo del governo e dei ministri; la procedura prevede tre decreti: quello di accettazione delle dimissioni del governo uscente (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato); quello di nomina del presidente del Consiglio (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato, per attestare l'accettazione); quello di nomina dei singoli ministri (controfirmato dal presidente del Consiglio). Entro dieci giorni dal decreto di nomina il nuovo governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

La formalizzazione dell'apertura della crisi di governo determina l'arresto, alla Camera e al Senato di ogni attività parlamentare legata al rapporto con l'esecutivo: possono essere esaminati i soli progetti di legge connessi ad adempimenti costituzionalmente dovuti, ovvero urgenti e indifferibili. Si tratta, in particolare dei disegni di legge di conversione di decreti-legge; dei disegni di legge di sanatoria degli effetti di decreti-legge non convertiti; dei disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali e il disegno di legge comunitaria, quando dalla loro mancata tempestiva approvazione possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari.
 

NoWay

It's time to play the game
Nel caso in cui il governo rassegni le proprie dimissioni al presidente della Repubblica (dimissioni che possono essere respinte e che quando vengono accolte sono accettate con riserva), lo stesso governo dimissionario rimane comunque in carica.

L'attività del governo dimissionario è circoscritta all'ordinaria amministrazione: il governo dimissionario può compiere gli atti di esecuzione delle leggi vigenti, ma deve astenersi da tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali, possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo governo.

La nozione di ordinaria amministrazione ha comunque confini molto elastici e a volte il governo stesso si pone degli autolimiti, talora contenuti in direttive del presidente del Consiglio.

Il governo dimissionario rimane in carica fin tanto che il successivo nuovo governo non presti giuramento (la procedura prevede che l'incaricato di formare il nuovo governo possa rinunciare all'incarico oppure sciogliere la riserva accettando l'incarico); in questo caso viene nominato il presidente del Consiglio con la firma e la controfirma dei decreti di nomina del capo del governo e dei ministri; la procedura prevede tre decreti: quello di accettazione delle dimissioni del governo uscente (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato); quello di nomina del presidente del Consiglio (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato, per attestare l'accettazione); quello di nomina dei singoli ministri (controfirmato dal presidente del Consiglio). Entro dieci giorni dal decreto di nomina il nuovo governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

La formalizzazione dell'apertura della crisi di governo determina l'arresto, alla Camera e al Senato di ogni attività parlamentare legata al rapporto con l'esecutivo: possono essere esaminati i soli progetti di legge connessi ad adempimenti costituzionalmente dovuti, ovvero urgenti e indifferibili. Si tratta, in particolare dei disegni di legge di conversione di decreti-legge; dei disegni di legge di sanatoria degli effetti di decreti-legge non convertiti; dei disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali e il disegno di legge comunitaria, quando dalla loro mancata tempestiva approvazione possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari.

Appunto...
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ragionate sempre ipotizzando uno scenario penalizzante.

La Vestager, dopo la pagliacciata della sostituzione di Viola un giorno prima la presentazione dettagliata del piano questa volta nn concede dilazioni.

In serata esce il rifiuto (tutti speriamo che escano le migliori notizie ma per gestire il rischio purtroppo dobbiamo pensare al peggio)

Cosa si fa? Si nicchia fino a lunedì?

E' già tutto pronto. Si intervene, e di corsa (tutto quanto sopra è mia esclusiva opinione.)
 

NoWay

It's time to play the game
Ragionate sempre ipotizzando uno scenario penalizzante.

La Vestager, dopo la pagliacciata della sostituzione di Viola un giorno prima la presentazione dettagliata del piano questa volta nn concede dilazioni.

In serata esce il rifiuto (tutti speriamo che escano le migliori notizie ma per gestire il rischio purtroppo dobbiamo pensare al peggio)

Cosa si fa? Si nicchia fino a lunedì?

E' già tutto pronto. Si intervene, e di corsa (tutto quanto sopra è mia esclusiva opinione.)

Non considereresti una scelta su MPS come "atto discrezionale e politico"?
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Dipende...hanno scritto ovunque che ora "la palla" è passata alla BCE...lo faranno passare come una mera esecuzione atta a garantire etc..etc..etc...

Ripeto, io ragiono sempre con "il peggio" in testa..
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Questo lo sa solo il nucleo ispettivo che staa rivoltando il prtafoglio crediti.

Che abbiano ridotto il capitale sociale da 9 a 7 miliardi per pagare perdite d'eserczio non è confortante a mio avviso. :)
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
B.Mps: verso piano B, ok decreto salvataggio entro domenica (Rep)
ROMA (MF-DJ)--Il lavoro per definire il piano B volto a mettere in sicurezza il sistema bancario italiano, partendo da B.Mps, prosegue. La banca senese aspetta la decisione della Bce sulla proroga da 20 gennaio richiesta per realizzare il piano di ricapitalizzazione da 5 mld entro il 20 gennaio e non entro il 31 dicembre, come previsto attualmente. Se il piano di mercato non dovesse essere ritenuto realizzabile, per salvare Siena rimarra' soltanto l'opzione del salvataggio pubblico. Il provvedimento allo studio del Tesoro potrebbe vedere la luce entro il fine settimana, al massimo entro domenica. Il decreto, scrive Repubblica, e' infatti ormai pronto e contiene anche altri nodi bancari da sciogliere: la riscrittura della riforma delle Popolari, congelata dal Consiglio di Stato e che tiene in bilico le trasformazioni in spa di Banca Popolare di Bari e B.P.Sondrio in calendario nei prossimi giorni; le questioni fiscali legate ai crediti fiscali differiti; la ricapitalizzazione del Fondo di risoluzione. Il solo capitolo del Monte dei Paschi e' il piu' importante, anche politicamente: il premier dimissionario, Matteo Renzi, si e' imposto nei mesi scorsi per evitare il passo dell'intervento pubblico, che ora rischia di diventare inevitabile. La via tecnica e' la "ricapitalizzazione precauzionale" nell'ambito della direttiva europea sul bail-in: lo Stato subentra al consorzio di garanzia, si passa attraverso l'azzeramento dei bond subordinati ma con il ristoro della clientela retail esposta per circa 2 mld. Nel caso in cui la Bce rigettasse la richiesta di proroga avanzata dall'a.d. di Mps, Marco Morelli, gia' entro lunedi' il piano B dovra' essere in campo per non destabilizzare i mercati che finora hanno reagito con la massima calma all'esito del voto sul referendum costituzionale.

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NON VEDO AZZERAMENTO...nel piano E

Ma sono solo un barbiere... :)
 

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