percefal
Utente Old Style
E' sulla bocca di tutti, italiani e non solo: Banca Intesa e San Paolo Imi, "convolando a giuste nozze", costituiranno la più grande banca italiana.
I commenti sono pressochè unanimi.
Romano Prodi, presidente del Consiglio dei Ministri: "E' la risposta di italianità fondata sul territorio, è una bella cosa per il sistema bancario"
Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia: "Vedo positivamente la nascita di una grande banca italiana di dimensioni tali da svolgere un ruolo importante sul mercato europeo e internazionale"
Francesco Rutelli: "La fusione tra banche? E' l'Italia che vogliamo"
Berlusconi: "Il progetto d'integrazione è un'ottima cosa"
Grandi apprezzamenti sono arrivati anche dall'Europa, che esalta la regia del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi in questa operazione.
Ma, parlando dell'argomento con alcuni colleghi, è proprio quì che esce fuori qualche perplessità. Uno in particolare (grazie Federico) è andato a spulciare "Ricerche & Studi" del 2003 di Mediobanca. A pagina 1.149 sono riportati gli azionisti di Bankitalia:
27,20% Gruppo Intesa
17,23% Gruppo San Paolo Imi
11,15% Gruppo Capitalia
10,97% Gruppo Unicredit
6,33% Gruppo Assicurazioni Generali
5,00% INPS
3,96% Banca Carige
2,83% Banca Nazionale del Lavoro
2,50% Banca Monte Paschi di Siena
2,00% Gruppo Premafin-La Fondiaria
1,85% Cassa di Risparmio di Firenze
1,33% RAS
Tra i compiti della Banca d'Italia vi è quello di vigilare sugli Istituti di Credito.
Di fatto, la "Super Banca" Intesa/San Paolo controllerà la Banca d'Italia con una quota del 44,43%.
La domanda sorge spontanea: come cavolo farà la controllata (Bankitalia) a vigilare sulla controllante (Intesa/San Paolo)?
www.percefal.net
I commenti sono pressochè unanimi.
Romano Prodi, presidente del Consiglio dei Ministri: "E' la risposta di italianità fondata sul territorio, è una bella cosa per il sistema bancario"
Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia: "Vedo positivamente la nascita di una grande banca italiana di dimensioni tali da svolgere un ruolo importante sul mercato europeo e internazionale"
Francesco Rutelli: "La fusione tra banche? E' l'Italia che vogliamo"
Berlusconi: "Il progetto d'integrazione è un'ottima cosa"
Grandi apprezzamenti sono arrivati anche dall'Europa, che esalta la regia del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi in questa operazione.
Ma, parlando dell'argomento con alcuni colleghi, è proprio quì che esce fuori qualche perplessità. Uno in particolare (grazie Federico) è andato a spulciare "Ricerche & Studi" del 2003 di Mediobanca. A pagina 1.149 sono riportati gli azionisti di Bankitalia:
27,20% Gruppo Intesa
17,23% Gruppo San Paolo Imi
11,15% Gruppo Capitalia
10,97% Gruppo Unicredit
6,33% Gruppo Assicurazioni Generali
5,00% INPS
3,96% Banca Carige
2,83% Banca Nazionale del Lavoro
2,50% Banca Monte Paschi di Siena
2,00% Gruppo Premafin-La Fondiaria
1,85% Cassa di Risparmio di Firenze
1,33% RAS
Tra i compiti della Banca d'Italia vi è quello di vigilare sugli Istituti di Credito.
Di fatto, la "Super Banca" Intesa/San Paolo controllerà la Banca d'Italia con una quota del 44,43%.
La domanda sorge spontanea: come cavolo farà la controllata (Bankitalia) a vigilare sulla controllante (Intesa/San Paolo)?
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