Retail in forte aumento sugli ETF: quota ai massimi storici
Il grafico mostra la quota di volumi in cash trading sugli ETF attribuibile agli investitori retail.
La crescita è stata graduale negli ultimi dieci anni ma ha subito un’accelerazione significativa nel 2025, con la quota che ha superato il 16% e ha raggiunto i massimi storici.
I dati di dettaglio evidenziano come l’attività retail, che sembrava destinata a chiudere la settimana ai minimi da due mesi, abbia invece registrato una forte inversione, con il secondo giorno più intenso di acquisti dal 30 giugno.
L’interesse non si è concentrato su un singolo tema, ma ha coinvolto sia ETF sia singole azioni, con un ritorno in posizione net long sulle azioni dopo sei giorni consecutivi di vendite.
Particolarmente rilevante il flusso verso gli
ETF obbligazionari e legati ai metalli preziosi (SGOV, GLD, BIL, LQD, IBIT), riflesso delle tensioni legate al rischio di government shutdown.
Parallelamente, la rotazione tematica ha visto acquisti su ETF legati al reshoring e beneficiari del CHIPS Act, mentre s
ono proseguiti i deflussi dai temi “green” e dall’AI/data centers.
In aggregato, gli investitori retail hanno acquistato circa 4,6 miliardi di dollari nella settimana, sotto la media a due mesi (5,2 miliardi) e quella YTD (6,4 miliardi), confermando però la preferenza strutturale per gli ETF (+4,6 miliardi) rispetto alle singole azioni (+31 milioni).
Questa dinamica è significativa perché segnala come il retail stia diventando un attore sempre più centrale nella domanda di ETF, sia su asset tradizionali che su segmenti tematici e obbligazionari, influenzando la microstruttura di mercato e rafforzando il peso delle strategie passive nella formazione dei prezzi.
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