La sindrome cinese di Letizia Moratti
La sindrome cinese ha colpito la Signora Letizia Moratti, attuale sindaco di Milano ed ex ministro del governo Berlusconi. Una sorta di stato febbrile diffuso, continua a provocare nella lady di ferro nostrana, sindromi demagogiche. Qualche giorno fa si trattava dell’emergenza ordine pubblico che le faceva apparire la città meneghina come la Chicago degli Anni Venti, oggi è il “pericolo” giallo. Questa condizione “morbosa”, deve anche pregiudicare i suoi centri della memoria. La signora Letizia sembra infatti aver dimenticato che la nostra povera città, sudicia e squallida, che ha perso se stessa e ogni gioia di vivere, è stata governata per quasi vent’anni dagli esponenti di centro-destra di cui lei è autorevolissima rappresentante.
[tontolina aggiunge: però neppure i sinistrossi hanno mai denunciato il disagio degli abitanti italiani... hanno sempre finto demagogicamente che l'integrazione era già avvenuta... cvd... ma la gente sta male sia quella di dx che quella di sx.... sarebbe ora che si cominciasse a calarsi nei pantaloni dei cittadini e risolvere i problemi... quelli che non vogliono sottostare ai regolamenti è bene che vengano rimpatriati in Cina in modo che i "pekinesi" li accolgano nei loro campi di lavoro... ma se stavano tanto bene là perchè sono venuti in Italia? qui c'è la mafia... però hanno saputo integrarsi bene in Sicilia... okkio cumpari che la mafia cinese vi sostituirà e non ci sarà più posto neppure per i vostri nipoti!]
Gli uomini della sedicente “casa della libertà”, fanno parte della giunta Moratti. Dov’erano mentre la città si trasformava e si degradava fino a conquistarsi uno degli ultimi posti negli indici di qualità della vita? Dov’erano mentre si trasformava il quartiere cinese e la sua emigrazione? Non si sono accorti di quello che è successo alla Cina negli ultimi tre lustri? Evidentemente no, erano troppo impegnati a dire che è tutta colpa dei comunisti che mangiano i bambini lessati. [mentre i sinistri hanno fatto come le tre scimmiette: non vedo, non parlo, non sento].
Comunque, noi cittadini milanesi non dobbiamo preoccuparci: la febbre della signora Moratti è “benigna”, le è venuta per lo stress da carriera politica.
Si sta impegnando per candidarsi a diventare il successore di Silvio Berlusconi alla guida della destra. Per conquistare consensi, si serve di un armamentario vetusto ma efficace: la sicurezza, un po’ di xenofobia, la legalità ad applicazione variabile, la tolleranza zero eccetera.
Ora, sia chiaro, nessuno vuole negare che vi siano problemi di legalità o di integrazione con le comunità straniere, ma in un paese come il nostro, in cui il tasso di illegalità è vergognoso, in una città come Milano che fece dell’illegalità un sistema politico e di governo, fà specie una campagna di accanimento contro la comunità cinese promossa da un politico che ha votato con passione le leggi ad personam varate per neutralizzare i problemi con la giustizia dell’ex premier e per riempire di inquisiti il parlamento repubblicano. [ e allora tutti i milanesi... devono stare male... anzi peggio perchè ha vinto il partito dello psiconano]
Ecco perché la signora Moratti non è credibile [Lei no ma i cittadini che stanno male sì]. Perché usa i problemi reali come strumenti di propaganda. La legalità, la sicurezza, la giustizia, sono prima di tutto questioni sociali e culturali. Il miglioramento della qualità della vita, il sostegno reale, e non demagogico, ai ceti deboli, la diffusione di cultura e di bellezza nel territorio cittadino favoriscono sicurezza e legalità. E se ci si vuole proprio concentrare sulla legalità strictu sensu, allora si parte dalla testa, da chi comanda. Le comunità straniere sono una grande ricchezza per una metropoli e oggi sono una delle principali energie per potere conquistare un futuro prospero.
La loro integrazione può creare problemi ma il tasso di civiltà di una democrazia, non mi stancherò mai di ripeterlo, si giudica da come affronta e risolve i problemi con l’altro, con le minoranze, con le diversità. Le vere democrazie utilizzano la saggezza e le mediazioni basate sulla reciproca conoscenza. Nella fattispecie, la Cina è un grande Paese ed ha istituzioni che possono essere coinvolte per dipanare le matasse più intricate. Non è civile, né sensato, menare fendenti e vessare ogni cinese che compia la minima irregolarità. È sacrosanto predicare che non ci debbano essere zone franche nella legalità, ma perché la predica sia efficace ed autorevole bisogna che il pulpito abbia tutte le credenziali in regola.
Moni Ovadia
da l'Unità del 14 aprile 2007
ma che @@@ nèèèèèèèèèèèèè
invece di fare della demagogia di sinstra ed argomantare capziosamente ...
sarebbe molto meglio concentrare le risorse intellettive a risolvere i problemi della gente
che soffre tutta
sia quella di destra che quella di sinistra
fare polemiche pseudoculturali non serve a niente ma fa dire:"come parla bene... però di noi nun gliene può fregare di meno"
nè compagna di merende!