NON CONOSCIAMO LE PERSONE PER CASO, TUTTE SONO DESTINATE AD INCROCIARE iL NOSTRO

DANY1969

Forumer storico
CAMMINO PER UNA RAGIONE :-o:)
Buona settimana a tutti :)
"Tra martedì e mercoledì arriverà la missiva di due pagine di Bruxelles. Ma Renzi ha convinto Juncker e Moscovici a non bocciare l'Italia. Procedura evitata in extremis":up::winner:
Per fortuna che martedì è anche la festa delle donne... così andremo tuuuuuutte a festeggiare in qualche locale di striptease e non pensiamo a queste sciocchezze :-o:V... tanto abbiamo il nostro boy scout che risolve ogni problema :up: (chissà cosa avrà promesso loro in cambio :brr::rolleyes:).
Voi maschietti, per festeggiare, sarete costretti a trovare un'alternativa visto che non è la Vostra festa :-o:d:
Caffettino e torno da Voi :-o:cool::daisy:

P.S.: :S non ditelo a nessuno che altrimenti mi rovino la reputazione (:d::jolly:)... ma l'8 marzo vado alla recita dei ragazzi di una scuola media dove insegna una mia amica :up:
 

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CAMMINO PER UNA RAGIONE :-o:)
Buona settimana a tutti :)
"Tra martedì e mercoledì arriverà la missiva di due pagine di Bruxelles. Ma Renzi ha convinto Juncker e Moscovici a non bocciare l'Italia. Procedura evitata in extremis":up::winner:
Per fortuna che martedì è anche la festa delle donne... così andremo tuuuuuutte a festeggiare in qualche locale di striptease e non pensiamo a queste sciocchezze :-o:V... tanto abbiamo il nostro boy scout che risolve ogni problema :up: (chissà cosa avrà promesso loro in cambio :brr::rolleyes:).
Voi maschietti, per festeggiare, sarete costretti a trovare un'alternativa visto che non è la Vostra festa :-o:d:
Caffettino e torno da Voi :-o:cool::daisy:

P.S.: :S non ditelo a nessuno che altrimenti mi rovino la reputazione (:d::jolly:)... ma l'8 marzo vado alla recita dei ragazzi di una scuola media dove insegna una mia amica :up:

:up: Magari che mettono su la festa del pirla così ho qualcosa da festeggiare pure io :D Ma poi alle donne piace lo spogliarello dei Maschi?:mmmm:
 
Dai ragazze non siate così insistenti......va bene ok mi avete convinto, per l'otto marzo mettero' la mia famosissima foto in mutande:eeh:
 
:up: Magari che mettono su la festa del pirla così ho qualcosa da festeggiare pure io :D Ma poi alle donne piace lo spogliarello dei Maschi?:mmmm:
Più che altro è raccapricciante assistere al comportamento di certe donne:rolleyes:
Dai ragazze non siate così insistenti......va bene ok mi avete convinto, per l'otto marzo mettero' la mia famosissima foto in mutande:eeh:
Non vedo l`ora :sbava::V

Sono coricata e non riesco ad alzarmi:rolleyes:... appena muovo la testa perdo l`equilibrio e cado come una pera perché ho le vertigini (e pure nausea)... adesso chiamo il dottore:sad::help:
 
Più che altro è raccapricciante assistere al comportamento di certe donne:rolleyes:

Non vedo l`ora :sbava::V

Sono coricata e non riesco ad alzarmi:rolleyes:... appena muovo la testa perdo l`equilibrio e cado come una pera perché ho le vertigini (e pure nausea)... adesso chiamo il dottore:sad::help:

Hai la labirintite :(
 
anche il mio figlio oggi non siè alzato dal letto e non è andato a scuola. boh! E dire che la gionata scolastica no prevedeva verifiche o interrogazioni.........
 
Abbiamo proprio una classe dirigente che fa pena .......

Addio bel suol d'amore. Dopo ottant'anni il nostro matrimonio con la Libia è finito.
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Ma non è stata lei a tradirci e a voltarci le spalle.

Siamo stati noi italiani, incapaci di curare i nostri interessi nazionali.

E ora la situazione è sempre più complicata.

Si allontana il fallimentare piano dell'Onu, a cui il governo Renzi si era aggrappato con le unghie, e diventa sempre più concreto il piano B, cioè l'alternativa che i nostri alleati hanno scelto per noi: dividere in tre la Libia e affidarne ognuna a un tutor europeo.



A poco servono gli appelli a preservare l'unità del Paese se non scendiamo in campo da protagonisti a difendere la nostra zona d'influenza.

Anche Claudio Descalzi, amministratore delegato dell'Eni, unico soggetto che ancora si occupa di politica estera in Italia, ha ribadito che «la Libia è un Paese unito e unito deve rimanere. L'unità è importante anzitutto per i libici, ma anche per la stabilità della regione. Uno smembramento sarebbe devastante».



Ed è un intervento militare senza un governo libico di unità nazionale che preoccupa maggiormente, soprattutto perché significherebbe la spartizione della Libia e la fine della nostra posizione privilegiata.

Un governo però che ancora non esiste.

Il parlamento di Tobruk non ha ancora votato la fiducia al premier incaricato, il voto viene rimandato da settimane e il governo di Tripoli ha già detto che non accetterà mai alcun intervento militare straniero.

E tutto questo non fa che accelerare il piano alternativo, il più indigesto e dannoso per il nostro Paese.


L'Italia è politicamente passiva da quando è caduto Gheddafi e cerca di galleggiare per non andare a fondo.

Eppure fino a pochi anni fa le idee erano chiare.

Poco importava se si doveva scendere a patti con un dittatore (i nostri amici e alleati fanno di peggio), avevamo garanzie sulle risorse strategiche, sull'immigrazione, sulla stabilità della sponda sud del Mediterraneo.

Oggi sembriamo smarriti, rintronati, pendiamo dalle labbra degli altri e aspettiamo che ci dicano cosa fare.

In poche parole, non abbiamo alcuna cura dei nostri interessi nazionali.

A differenza degli alleati, il cui scopo prioritario è invece fare i propri interessi nazionali.


E dopo aver perso credibilità internazionale un mese dopo l'altro, dal caso marò all'immigrazione, dalla Siria al terrorismo jihadista, ora perdiamo una delle poche zone d'influenza alle porte di casa.

Siamo consapevoli della pochezza della nostra classe politica, ma oggi rimpiangiamo gli Andreotti e i Craxi, dei giganti a confronto.

Avevano una visione strategica e politica.

Adesso ci ritroviamo il caos a pochi chilometri da casa, in una regione in cui abbiamo avuto voce in capitolo, sotto tutti i profili, per 80 anni.



Ma il governo ha deciso di buttarsi a mare senza saper nuotare, sperando che l'amico di turno gli lanci un salvagente. Lo farà. Lo farà di sicuro.

Ma il prezzo da pagare sarà alto.

Ci ritroveremo una Libia divisa in zone d'influenza, un Paese spacchettato dove all'Italia verrà assegnata la Tripolitania, alla Gran Bretagna la Cirenaica e alla Francia il Fezzan.



Insomma, avremo le briciole e dovremo pure elemosinarle.

E pensare che un tempo era Roma a condizionare la politica nel Mediterraneo.



Ma ormai siamo solo dei maggiordomi, utili per servire senza mai mettere in discussione il padrone.

Che può metterci alla porta senza neppure il preavviso.
 
Il problema, ancora una volta, è tutto italiano.

Il pirotecnico fiorentino e la sua corte dei miracoli (lo scadente Gentiloni in testa…) hanno paura, tanta paura.

Nel loro scarso bagaglio culturale la parola guerra non è prevista, l’idea di sovranità non è contemplata e la Grande politica internazionale è materia a loro ignota.



Da qui un atteggiamento schizofrenico: in segreto si preparono a Centocelle i centri di comando, si allertano le truppe e si attrezzano i bunker di Pantelleria e Trapani, pubblicamente ci si appella ai libici, alle Nazioni Unite, a papa Francesco.


Ma non solo.

Trasformando la tragedia in farsa, il governo naviga a vista e, sebbene da decenni l’Italia faccia politica estera attraverso gli affari, non vi è una chiara idea dei poderosi interessi nazionali in gioco — non sempre coincidenti, come avverte l’ENI, con quelli degli alleati —; manca poi del tutto una strategia autonoma e credibile per il Mediterraneo e non s’intravede un’abbozzo di politica araba.

Meglio perciò trimpellare e rimandare ogni decisione possibilmente a dopo le amministrative e, intanto, lisciare il pelo al pacifismo catto-comunista.

Del resto anche gli ignavi arcobaleno votano…


Nel frattempo la Libia brucia, il Medio Oriente implode nella guerra inter-musulmana, le frontiere fissate dai anglo-francesi a Versailles nel 1919, sulle macerie dell’impero ottomano, si frantumano.

La Storia corre veloce e ingorda, ma lo Stivale preferisce un’altra volta rifugiarsi nell’insignificanza.


Nulla sembra esser cambiato da quando il buon Machiavelli lamentava come l’Italia sia «senza capo, senza ordine, battuta, spogliata, lacera, corsa», sempre pronta e disposta «a seguir una bandiera, pur che ci sia uno che la pigli».
 

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