Il Governo ha appena incassato il primo via libera alla
legge di Stabilità che ora passerà al Senato per l’ultima approvazione. I deputati hanno lasciato invariata la struttura del testo di legge, che è stato piuttosto ritoccato dallo stesso Governo. Quest’ultimo, per allinearsi alle osservazioni formulate dall’Unione Europea, ha introdotto durante l’esame in Commissione Bilancio di Montecitorio
misure aggiuntive per circa 4,5 miliardi riducendo così dal 2,9 al 2,6% l’indebitamento netto per il 2015. Una manovra da oltre 32 miliardi che alla fine produrrà misure espansive con un peggioramento dei saldi per 5,9 miliardi.
Dicevamo che la Camera non ha modificato nulla rispetto all’originaria bozza. Così resta confermato l’
aumento dell’IVA che viene spinta fino al 25,5% con la famigerata
clausola di salvaguardia (ne avevamo parlato in “
L’aumento dell’Iva di 3,5 punti % e la clausola di salvaguardia” e in “
Aumento dell’IVA: un macigno che grava sull’Italia”).
Una spada di Damocle per il Paese
Su cittadini e imprese incombono più di una clausola di salvaguardia ossia previsioni già divenute norme di legge che, qualora i conti non dovessero tornare in corso di anno (così come sempre succede), senza bisogno di costringere l’esecutivo a un’impopolare “Manovra bis”, scatteranno in automatico. Si tratta, insomma, di misure lasciate, per ora, solo in “stand by” e che prenderanno vita se non verranno raggiunti gli interventi programmati di spending review.
Le suddette clausole di salvaguardia prevedono l’
aumento dell’IVA ordinaria (oggi al 22%) fino al 25,5% e l’aumento dell’
IVA ridotta di 2 punti (dal 10% passerà al 12%). Secondo queste scadenze:
NEL 2016
– l’
Iva ordinaria (che oggi è del 22%, ossia per gran parte dei beni di consumo) passerà al 24%;
– l’
Iva agevolata (che oggi è al 10%) salirà al 12%.
NEL 2017
– l’
Iva ordinaria salirà dal 24% al al 25%
– l’
Iva agevolata sfiorerà il 13%.
NEL 2018
– l’
Iva ordinaria arriverà dal 25% al 25,5%.
– l’
Iva agevolata resterà al 13%.
La tagliola sull’Iva garantirà maggior gettito di 12,8 miliardi
Con l’aumento dell’Iva, l’Esecutivo ritiene di poter assicurare maggior gettito per 12,8 miliardi nel 2016 e 19,2 per il 2017, oltre a 700 milioni di maggiori accise.
Le altre clausole di salvaguardia
Oltre all’IVA, nelle pieghe del ddl Stabilità si nascondono altre clausole di salvaguardia di cui, evidentemente, il Governo si guarda bene dal parlare.
Dal 30 giugno potrebbe scattare l’aumento delle accise su benzina e gasolio (1,7 miliardi di aumenti) che dovrebbe garantire un incasso di 700 milioni di euro.
A tali clausole si aggiungono poi quelle sulla lotta all’evasione e in particolare sullo
split payment e il
reverse charge esteso anche alla grande distribuzione (oltre 1,7 miliardi di maggiori accise se i due regimi non saranno autorizzati da Bruxelles).
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La Camera approva l?aumento dell?IVA al 25,5% con la clausola di salvaguardia