Non bisogna avere paura del passato.
Il passato - nel bene e nel mare - fa parte della nostra storia.
Prendersela poi per una maglietta ricamata dalla madre del miglior giocatore italiano....fa proprio piccoli piccoli insetti.
La maglietta col fascio littorio, simbolo del regime fascista, pur se abbinata al più importante calciatore italiano di tutti i tempi,
Silvio Piola,
non piace agli antifascisti in servizio permanente sul web, che si scatenano in un coro di critiche nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio,
“colpevole” del fatto che nel 1935 in Italia c’era il fascismo.
“Una maglia azzurra per raccontare la festa della mamma”
era l’iniziativa pensata dai vertici del calcio italiano per celebrare la figura materna,
ma a quelle parole è stata abbinata
una maglietta della Nazionale, datata 1935,
sulla quale c’era il fascio littorio sul petto abbinato al simbolo di casa Savoia:
una maglietta cucita a mano dalla mamma di
Piola per la partita Austria-Italia nella quale il centravanti aveva segnato due gol.
A
distanza di 82 anni da quella dedica di mamma Emilia al figlio, s’è scatenata la polemica,
con la richiesta alla Figc di rimuovere quell’immagine dal sito, come poi avvenuto.
Il festival dell’iporisia, la solita triste vetrina per chi, dopo tanti anni,va a caccia di un momento di gloria
perfino ai danni del più forte calciatore della storia italiana e della sua povera e incolpevole mamma Emilia.