Per il mio credo, per come sono stato educato, credo che quando un giornalista - ma veramente ha ancora un valore questo termine ? - fa questo tipo di dichiarazioni vuol dire che siamo veramente ridotti male.
Se prendessimo lezioni di democrazia da uno che passa per essere un “illuminato” della sinistra intellettuale, come il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, saremmo veramente alla frutta, dovremmo dire addio allo Stato di diritto così come lo conosciamo.
Leggere l’editoriale sul Fatto Quotidiano per credere, laddove il titolo, E ora un Presidente antiberlusconiano, è la parte meno inquietante di tutto il ragionamento.
Un delirio di estremismo e di massimalismo fazioso che più non si potrebbe.
È una notizia: per Flores l’uomo che dovrà salire al Colle non dovrà essere una garanzia di equilibrio tra le parti, figura di chiara fama, onesto, capace, competente, no, ma un ultrà di chiara fama antiberlusconiana.
«È doveroso che sul Colle più alto venga insediato un Presidente ostile a Berlusconi, visto che della nostra Costituzione Berlusconi è un nemico dichiarato e sfacciato: ha cercato di calpestarla e sopprimerla, l’ha aggirata infinite volte (senza trovare al Quirinale i necessari altolà».
Leggiamo infatti: Berlusconi «ha esaltato come eroi i suoi stallieri/capicosca, ha riempito il Parlamento per quasi un ventennio di lenoni e prostitute, trasformandolo in una Suburra…».
L’eletto al Quirinale, prosegue, «condizionerà almeno due legislature», quindi, avanti tutta, «nell’attuale Parlamento ci sono ampiamente i numeri per un Presidente di svolta, di restaurazione democratica». Se la democrazia è questa, vade retro, potremmo trovarci prima o poi anche la ghigliottina.