giuseppe.d'orta
Forumer storico
Come abbiamo gia’ scritto (si veda l’articolo: Modifiche agli schemi di prospetti informativi sui fondi comuni d’investimento - http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=85511 ) le autorita’ di vigilanza stanno approntando modifiche alla regolamentazione dei fondi comuni d’investimento spinte dalle altrettante modifiche gia’ introdotte a livello europeo.
Queste vanno nella direzione di aumentare la trasparenza di questi strumenti, ampliare i limiti operativi dei gestori ed eliminare una situazione che ormai era divenuta ridicola, legandoli alle cosiddette "commissioni di performance", che altro non sono che commissioni di gestione camuffate.
La maggior parte delle modifiche proposte e' da considerarsi positivamente, anche se non risolve la generalita’ dei problemi legati a questi strumenti. Proporremo alle autorita’ alcune integrazioni, ma e’ bene dire fin da subito una cosa che in pochi stanno sottolineando: ad oggi, la principale “macchina mangia-soldi” che hanno a disposizione gli istituti finanziari italiani, non sono i fondi comuni d’investimento, bensi’ le polizze cosiddette "a prevalente contenuto finanziario" (ovvero le Unit-linked, e simili) e le obbligazioni strutturate.
Mentre si sta, giustamente, alzando il livello di trasparenza e di correttezza dei fondi comuni d’investimento, le banche stanno operando in modo che i clienti vendano i fondi per comprare queste vere e proprie schifezze finanziarie che non sono affatto regolamentate.
Chi compra una unit-linked pensa di comprare dei fondi comuni d’investimento, ed in effetti, in pratica, lo fa. Giuridicamente, pero’, sta comprando un’assicurazione e quindi chi gli vende questi prodotti finanziari travestiti da polizze non e’ soggetto a tutto quel castello di regole alle quali invece e' soggetto chi gestisce e vende direttamente fondi comuni d’investimento.
Si tratta di una situazione vergognosa alla quale avrebbe potuto porre rimedio il DDL sul risparmio che si sta trascinando alle calende greche, grazie anche alla sapiente opera di lobbying delle assicurazioni e delle banche che gia’ aveva prodotto "eccellenti" frutti in sede di approvazione del Testo Unico della Finanza.
Riusciranno anche questa volta a garantirsi il favore della legge per continuare a gestire i soldi degli investitori nella piu’ completa impunita’?
Temiamo che abbiano ottime probabilita’ di riuscirci...
Giuseppe D'Orta
Queste vanno nella direzione di aumentare la trasparenza di questi strumenti, ampliare i limiti operativi dei gestori ed eliminare una situazione che ormai era divenuta ridicola, legandoli alle cosiddette "commissioni di performance", che altro non sono che commissioni di gestione camuffate.
La maggior parte delle modifiche proposte e' da considerarsi positivamente, anche se non risolve la generalita’ dei problemi legati a questi strumenti. Proporremo alle autorita’ alcune integrazioni, ma e’ bene dire fin da subito una cosa che in pochi stanno sottolineando: ad oggi, la principale “macchina mangia-soldi” che hanno a disposizione gli istituti finanziari italiani, non sono i fondi comuni d’investimento, bensi’ le polizze cosiddette "a prevalente contenuto finanziario" (ovvero le Unit-linked, e simili) e le obbligazioni strutturate.
Mentre si sta, giustamente, alzando il livello di trasparenza e di correttezza dei fondi comuni d’investimento, le banche stanno operando in modo che i clienti vendano i fondi per comprare queste vere e proprie schifezze finanziarie che non sono affatto regolamentate.
Chi compra una unit-linked pensa di comprare dei fondi comuni d’investimento, ed in effetti, in pratica, lo fa. Giuridicamente, pero’, sta comprando un’assicurazione e quindi chi gli vende questi prodotti finanziari travestiti da polizze non e’ soggetto a tutto quel castello di regole alle quali invece e' soggetto chi gestisce e vende direttamente fondi comuni d’investimento.
Si tratta di una situazione vergognosa alla quale avrebbe potuto porre rimedio il DDL sul risparmio che si sta trascinando alle calende greche, grazie anche alla sapiente opera di lobbying delle assicurazioni e delle banche che gia’ aveva prodotto "eccellenti" frutti in sede di approvazione del Testo Unico della Finanza.
Riusciranno anche questa volta a garantirsi il favore della legge per continuare a gestire i soldi degli investitori nella piu’ completa impunita’?
Temiamo che abbiano ottime probabilita’ di riuscirci...
Giuseppe D'Orta