Sono ancora in molti a ricordarsi di una stupenda performance durante la XILVCV Biennale di Venezia.
L'artista rumeno aveva scavato in mezzo a un vialetto una profonda buca , poi ricoperta per mascherarla.
Ogni tanto un passante ci cascava dentro: allora dai cespugli sbucavano quattro tipacci che lo tiravano fuori ma poi, come ricompensa per l'intervento, lo svuotavano di tutti i soldi tenendolo per le gambe e scuotendolo forte.
In effetti si trattava di una novità rivoluzionaria nel campo del mercato dell'arte. Non più il borghese che si compra il quadro, ma i proletari che lo costringono a pagare una performance secondo criteri di equità (più soldi teneva in tasca e più doveva pagare l'azione artistica)
Titolo dell'opera : Riscatto Sociale. Premio Coppa Volpi e Lupi per la migliore arte concettuale.
L'intervento della Squadra Mobile, che mise in galera l' autore e i suoi quattro "aiutanti", fu ferocemente osteggiato dalla comunità dei critici. Secondo loro l'ottusità della polizia aveva raggiunto il suo colmo distruggendo un'opera d'arte come quella.
In seguito la buca fu ripristinata dal comune, che la mimetizzò ancor meglio. Non solo. Pensando ai poveretti che, piombativi dentro, faticavano ad uscirne, l'amministrazione, opportunamente, pose nel fondo un pratico parchimetro.