giuseppe.d'orta
Forumer storico
Le vittime del Nuovo Mercato
Gandalf, Chl ed ePlanet a rischio fallimento
18 dicembre 2002
ePlanet? “Non ci si deve stupire dell’eventualità del fallimento”. Gandalf? “Se non se ne va da Orio al Serio non ci saranno alternative”. Chl? “E’ già,sull’orlo del fallimento”. Vitaminic? “Mi domando perché abbiano permesso di quotarla”. D-Mail? “In grave difficoltà”.
Il Numtel miete vittime. Gli analisti non hanno mezze misure nel bocciare certe, queste società. “D’altro canto il mercato punisce chi sbaglia. Anzi, neppure quanto dovrebbe”. Un bagno di sangue.
L’ultimo esempio? Il Cda della compagnia aerea andato deserto l'altro ieri. “Non aver raggiunto il quorum è sintomatico di seri problemi”. L’unica soluzione possibile per non “sparire” è l’aumento di capitale: 25-30 milioni di euro. Anche se “ce ne vorrebbero molti di più”, per sanare una società che capitalizza solamente 13 milioni. “La società deve produrre un piano industriale credibile. Tutto fermo alle intenzioni. Nessuno lo ha visto”.
Ma questo intervento straordinario - il secondo aumento di capitale - sarà la cura giusta? “Se ne parlerà non prima di due o tre mesi. Il problema è che il 91% del capitale è sul mercato. Chi investe o chi punterà alla ricapitalizzazione?”. C’è una sola via di fuga per Gandalf. La rotta da seguire è quella della “fuga da Orio al Serio”. “Deve al più presto spostare le rotte, concentrarsi in pochi aeroporti”. L’hub ideale per il rilancio? “Malpensa, sicuramente. Al Centro dovrebbero puntare su Firenze piuttosto che su Pisa, mentre all’Est devono lasciare al più presto Trieste (che sta chiudendo) e ‘volare’ a Venezia”. Gandalf è vittima della crisi del settore. Air France “non compra più” pacchetti di posti prenotati sui voli in territorio italiano. E la Fairchild Dornier che fornisce i velivoli “è in amministrazione controllata”.
Prospettive pressoché nulle per ePlanet. Il titolo in Borsa vale 0.60 centesimi di euro (per azione). L’analista, che chiede l’anonimato, sconsiglia vivamente l’acquisto: “Mai la fare comprare da un investitore.
Meglio star lontani”. ePlanet ha “più debiti commerciali che cassa disponibile”. Il problema è quella della “massa critica che, a differenza di Atlanet e Albacom, non c’è”. Sono saltati accordi - “con Elitel ed e.Via” - e con Nodalis, non è stato rinnovato. L’alternativa plausibile è “l’aggregazione industriale”. Ma all’orizzonte “non ci sono compratori”.
I guai per Chl, invece, secondo gli analisti, sono legati al fatto che “il suo è un mercato che non c’è, non esiste”. Per tal ragione, anche l’intervento straordinario previsto non salverà la società. “Chl è nata (ed è stata quotata) troppo presto. Non crediamo più in questa società che, ora, può fallire perché il mercato dell’e-commerce, in Italia, ha prospettive poco rosee”.
Gandalf, Chl ed ePlanet a rischio fallimento
18 dicembre 2002
ePlanet? “Non ci si deve stupire dell’eventualità del fallimento”. Gandalf? “Se non se ne va da Orio al Serio non ci saranno alternative”. Chl? “E’ già,sull’orlo del fallimento”. Vitaminic? “Mi domando perché abbiano permesso di quotarla”. D-Mail? “In grave difficoltà”.
Il Numtel miete vittime. Gli analisti non hanno mezze misure nel bocciare certe, queste società. “D’altro canto il mercato punisce chi sbaglia. Anzi, neppure quanto dovrebbe”. Un bagno di sangue.
L’ultimo esempio? Il Cda della compagnia aerea andato deserto l'altro ieri. “Non aver raggiunto il quorum è sintomatico di seri problemi”. L’unica soluzione possibile per non “sparire” è l’aumento di capitale: 25-30 milioni di euro. Anche se “ce ne vorrebbero molti di più”, per sanare una società che capitalizza solamente 13 milioni. “La società deve produrre un piano industriale credibile. Tutto fermo alle intenzioni. Nessuno lo ha visto”.
Ma questo intervento straordinario - il secondo aumento di capitale - sarà la cura giusta? “Se ne parlerà non prima di due o tre mesi. Il problema è che il 91% del capitale è sul mercato. Chi investe o chi punterà alla ricapitalizzazione?”. C’è una sola via di fuga per Gandalf. La rotta da seguire è quella della “fuga da Orio al Serio”. “Deve al più presto spostare le rotte, concentrarsi in pochi aeroporti”. L’hub ideale per il rilancio? “Malpensa, sicuramente. Al Centro dovrebbero puntare su Firenze piuttosto che su Pisa, mentre all’Est devono lasciare al più presto Trieste (che sta chiudendo) e ‘volare’ a Venezia”. Gandalf è vittima della crisi del settore. Air France “non compra più” pacchetti di posti prenotati sui voli in territorio italiano. E la Fairchild Dornier che fornisce i velivoli “è in amministrazione controllata”.
Prospettive pressoché nulle per ePlanet. Il titolo in Borsa vale 0.60 centesimi di euro (per azione). L’analista, che chiede l’anonimato, sconsiglia vivamente l’acquisto: “Mai la fare comprare da un investitore.
Meglio star lontani”. ePlanet ha “più debiti commerciali che cassa disponibile”. Il problema è quella della “massa critica che, a differenza di Atlanet e Albacom, non c’è”. Sono saltati accordi - “con Elitel ed e.Via” - e con Nodalis, non è stato rinnovato. L’alternativa plausibile è “l’aggregazione industriale”. Ma all’orizzonte “non ci sono compratori”.
I guai per Chl, invece, secondo gli analisti, sono legati al fatto che “il suo è un mercato che non c’è, non esiste”. Per tal ragione, anche l’intervento straordinario previsto non salverà la società. “Chl è nata (ed è stata quotata) troppo presto. Non crediamo più in questa società che, ora, può fallire perché il mercato dell’e-commerce, in Italia, ha prospettive poco rosee”.