Titoli di Stato paesi-emergenti Obbligazioni Brasile e Petrobras (1 Viewer)

tommy271

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Senado de Brasil desafía orden judicial para cesar a su presidente
martes 6 de diciembre de 2016 15:48 GYT




BRASILIA (Reuters) - El presidente del Senado de Brasil se negó el martes a aceptar una orden del Supremo Tribunal Federal (STF) que le aparta de su cargo, empujando al país a una crisis constitucional mientras lucha por poner fin al estancamiento político y una recesión económica.

Un juez del máximo tribunal ordenó el lunes la remoción de Renan Calheiros, quien fue imputado la semana pasada por malversación de fondos, profundizando el conflicto entre el poder judicial y el legislativo por el procesamiento de políticos corruptos.

No obstante, tras una reunión de tres horas, los líderes del Senado brasileño publicaron una carta en la que se negaban a aprobar la destitución de Calheiros hasta que el pleno del tribunal supremo adopte una decisión sobre el asunto el miércoles.


Senado de Brasil desafía orden judicial para cesar a su presidente | América Latina | Reuters
 

Fabrib

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Petrobras reaffirms plans to sell $4B in assets by year-end
Dec. 8, 2016 12:42 PM ET|About: Petrobras - Petroleo Brasil... (PBR)|By: Carl Surran, SA News Editor


Petrobras (PBR -0.1%) reiterates its goal of selling more than $4B in assets by the end of the year, despite a preliminary ruling by Brazil’s federal auditing court that suspended all but five asset sales that are already under way and another decision suspending the planned sale of a majority stake in its fuel distribution subsidiary.

PBR says it still expects to meet its target of selling $15.1B in assets during 2015-16, despite only having announced transactions worth ~$10.7B; PBR says the five unidentified assets could bring in ~$3.3B.

Both rulings could be reversed, but analysts said they highlight the unexpected roadblocks that PBR could face as it seeks to raise cash in a market already flooded with energy assets due to the downturn in oil prices.
 

Fabrib

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Brasile, verso la fine del carnevale pensionistico
Pubblicato il 13 dicembre 2016 in Economia & Mercato/Esteri


In Brasile, il presidente Michel Temer sta cercando di porre un freno alla vivace dinamica della spesa pubblica, che è praticamente incastonata nella costituzione del paese sotto forma di entitlements, quelli che noi italiani chiamiamo “diritti acquisiti”. La strategia ha preso corpo attraverso la modifica costituzionale che ha previsto per i prossimi vent’anni aumenti di spesa pubblica non superiori al tasso d’inflazione, cioè a crescita reale pari a zero. Ma dopo la cornice, servono tela e dipinto. Ecco quindi che Temer ha presentato una riforma del generoso sistema pensionistico brasiliano, che sta già provocando rabbia e tensioni.


L’età minima di pensionamento sarebbe innalzata a 65 anni per uomini e donne, con almeno 25 anni di contributi, rispetto agli attuali 15. Prevista una fase di transizione per gli uomini di almeno 50 anni e le donne di almeno 45. Il calcolo della retribuzione pensionabile sarebbe esteso all’intera vita lavorativa, ed un aumento di contributi per i lavoratori pubblici federali. In Brasile, l’età media di pensionamento è intorno ai 54 anni. Alcune categorie di dipendenti pubblici, quali militari e politici, sono in grado di incassare più assegni pensionistici pubblici. Inoltre, il sistema è estremamente generoso anche per le pensioni di reversibilità, che i coniugi superstiti possono incassare per il resto della loro vita, su base pressoché incondizionata. Nel paese è noto il cosiddetto “effetto Viagra”, cioè la pratica di matrimoni tra anziani pensionati e donne molto più giovani, che potranno continuare a percepire la reversibilità per il resto della loro vita. Tra i buchi aperti nel sistema della reversibilità c’era anche la norma, abrogata nel 2000, che consentiva alle figlie di ufficiali militari di incassare la pensione del padre, al decesso di quest’ultimo. Si calcola che questa misura abbia ancora 185 mila beneficiarie.

Anche i brasiliani invecchiano: nel 1980 l’aspettativa media di vita era di 62,5 anni, diventati 74,9 anni nel 2013. Nel frattempo, il miglioramento delle condizioni di vita ha abbattuto il tasso di fertilità a 1,7 figli per donna, sotto la soglia di sostituzione delle generazioni, da 4,3 figli nel 1980. In conseguenza di queste dinamiche demografiche, la quota di over 60 sulla popolazione è attesa raddoppiare, dal 7 al 14% entro due decenni. Associate questa demografia alla generosità del sistema previdenziale, ed avrete la misura del dissesto potenziale e l’ampiezza delle misure correttive necessarie ad un paese che già oggi spende in pensioni il 10% circa del Pil, un ordine di grandezza comparabile a quello dei paesi del Sud Europa, che tuttavia hanno popolazioni ben più anziane di quella brasiliana.

La strada è quindi segnata: il Brasile è in una delle recessioni più profonde e protratte della sua storia recente, i conti pubblici preoccupano. Serve stabilizzare le dinamiche di spesa e tornare ad avere un avanzo primario, attendendo che la crescita torni. Altrimenti, visto l’elevato livello dei tassi d’interesse, il risultato sarà un’esplosione del rapporto debito-Pil. Aver messo mano al principio di “decostituzionalizzazione” della spesa pubblica è solo il primo passo, pur se necessario. Ora serviranno misure fortemente impopolari, come quelle su un sistema pensionistico fuori controllo (e che ha sin qui svolto la funzione impropria di rete di welfare e di contrasto della povertà), che un presidente non eletto come Temer (subentrato a Dilma Rousseff dopo l’impeachment di quest’ultima) faticherà molto a far passare. La realtà è che faticherebbe anche se fosse eletto, e pure se fosse il Cristo del Corcovado in persona, a chiedere l’intervento.

La morale della favola triste è che, di fronte alla demografia ed alla spensieratezza fiscale, non c’è “moneta sovrana” che regga. Ma voi fingete pure che non sia così. E buon risveglio.
Brasile, verso la fine del carnevale pensionistico
 

Fabrib

Forumer storico
BRASÍLIA--Brazil's Senate delivered a victory for embattled President Michel Temer on Tuesday by passing, as expected, an unpopular measure curbing public spending for years to come, as the government struggles to reverse a prolonged recession amid public discontent.

The Senate voted 53 to 16 to limit annual spending growth to the previous year's inflation rate, a significant change in a centralized economy in which government outlays, according to the government, grew an average six percentage points faster than consumer prices over the past two decades,.

Once Mr. Temer signs the measure into law, as expected, it will be included in the Constitution.

Write to Paulo Trevisani at [email protected]
 

tommy271

Forumer storico
La economía brasileña sufre el lastre de la crisis de sus empresas líderes http://lat.wsj.com/articles/SB11397169702550354354004582495312468124638… via @WSJamericas

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