ferdo

Utente Senior
edè previsto che allaq scadenza invece di cash ti diano azioni senza premio... questa credo è una delle spiegazioni del rendimento stratosferico

SAviotti ha ripetuto in cento occasioni (ultima la semestrale) che non ha alcuna intenzione di convertire ...
ke kap.zo se si rimangiano la parola in modo così plateale stiamo freschi
 

porchetto

la casa non fallisce
Che vantaggio avrebbe a convertire ora, pagherebbe il 10% di premio, sono delle obbligazioni comunque subordinate, e alla fine a scadenza le converte senza premio,
mi sembra più probabile semmai un altro aumento di capitale
 

stefanog23

Forumer attivo
Che vantaggio avrebbe a convertire ora, pagherebbe il 10% di premio, sono delle obbligazioni comunque subordinate, e alla fine a scadenza le converte senza premio,
mi sembra più probabile semmai un altro aumento di capitale

Come dice Fabbro le BP14 sono senior.

Il premio del 10% credo gli pesi fino ad un certo punto, consegnando azioni gli basta darne il 10% in più e hanno risolto. Tanto agli azionisti che hanno perso oltre il 90% in 4 anni, essere diluiti il 10% in più ormai gli fa come una pisciata in mare.

Comunque il mercato non pare fiutare ne un richiamo, ne un adc, altrimenti non quoterebbe queste CV con un rendimento nettamente superiore alle altre.

Va detto però che un adc adesso del banco popolare, staccherebbe un diritto ben più marginale della volta scorsa, fossi in loro però prima di fare un adc convertirei la CV, perchè un nuovo annuncio di adc, sarebbe ben più devastante per gli azionisti, della conversione delle CV.

Bisognerebbe capire se hanno bisogno di soldi o di migliorare i propri parametri, oppure entrambe le cose.
l'unica cosa certa che sappiamo è che i vecchi azionisti hanno perso come se BP fosse fallita, -93% in meno di 5 anni è come perdere tutto.
 
Ultima modifica:

sandrowind

Cogito,ergo sum
Azioni sì, ma col convertibile
Analisti e gestori sono convinti che sia arrivato il momento di mettere un piede in Borsa E per limitare il rischio volatilità consigliano di puntare sui bond «trasformabili» in equity

di Redazione - 10-09-2011

Scommettere sui (futuri) rialzi delle Borse, limitando il rischio. È l’opportunità offerta dalle obbligazioni convertibili, ovvero i bond che, a una data scadenza, possono essere trasformati in azioni della società emittente. Proprio per tale caratteristica, molti analisti e gestori delle case d’affari adesso guardano con grande interesse ai convertibili, considerandoli come un primo passo per tornare a posizionarsi gradualmente sull’equity, dopo i bruschi capitomboli estivi delle Borse. La pensa così, per esempio, Léonard Vinville, strategist del fondo M&G Global Convertibles: «L’attuale scenario dei mercati finanziari è particolarmente favorevole al segmento delle obbligazioni convertibili». Gli fa eco Dorian Carrell, product manager per il settore delle convertibili di Schroders: «Anche noi siamo ottimisti sulle prospettive di questa asset class perché le valutazioni di molti titoli sono abbastanza attraenti». In particolare, Vinville mette in evidenza un elemento importante che oggi può regalare nuovo appeal ai bond «trasformabili» in azioni: i mercati finanziari, sebbene all’interno di un complessivo trend ribassista, si stanno muovendo quasi quotidianamente tra consistenti alti e bassi. Non a caso l’indice Vix, il più importante parametro che misura la volatilità dei listini, ha superato di recente la soglia dei 45 punti, un livello che non si vedeva da marzo 2009, durante la crisi finanziaria successiva al crack di Lehman Brothers. In questo contesto, in cui prevedere la direzione delle Borse è quasi un terno al lotto, molti investitori potrebbero dunque indirizzarsi proprio verso le convertibili per riuscire a conciliare al meglio la protezione dal rischio con le opportunità di rendimento.

PRUDENTI CON UN PIEDE NELL’EQUITY. Il perché non è difficile da capire: come tutti i bond, infatti, le obbligazioni di questa categoria permettono di ottenere la restituzione del capitale alla scadenza e, in più, offrono anche un rendimento sicuro ogni anno, sotto forma di cedole distribuite. Allo stesso tempo, inoltre, le convertibili consentono anche di beneficiare dei rialzi delle Borse (o almeno dei rialzi di alcune azioni), in quanto possono essere trasformate (attraverso un’opzione sottostante) nei titoli della società emittente. Non bisogna illudersi, tuttavia, che questa loro caratteristica metta completamente al riparo dalle perdite. Dall’inizio del 2011, infatti, anche i fondi specializzati nel segmento delle convertibili hanno collezionato delle performance non proprio da incorniciare, con una perdita media (secondo i dati di Morningstar aggiornati al 5 settembre) di circa il 7 per cento. Sempre meglio, però, di quanto hanno fatto i prodotti azionari internazionali ed europei, che hanno bruciato in 8 mesi tra i 13 e i 20 punti percentuali di rendimento. Chi ha scelto i bond trasformabili in azioni, dunque, è riuscito almeno a limitare i danni. E ora può sperare con maggiore fiducia di tornare a guadagnare se, nei prossimi mesi, dovesse arrivare il tanto atteso rimbalzo dei mercati. Del resto, è successo così anche nel 2009, quando i fondi investiti nelle obbligazioni convertibili hanno messo a segno un rendimento positivo medio del 25% dopo una perdita di circa 20 punti percentuali nei 12 mesi precedenti. Rispetto a 3 anni fa, però, oggi il mercato presenta alcune differenze importanti, che spingono i gestori a essere ancor più ottimisti. In particolare, come sottolinea Jabre Capital, manager del fondo Pictet Convertibles Bonds, «negli ultimi mesi i collocamenti di nuove obbligazioni convertibili sono inaspettatamente diminuiti». Il che, secondo Capital, spinge gli investitori a spostare le proprie attenzioni verso i titoli già collocati sul mercato, che potrebbero così beneficiare di nuovi flussi di acquisti. A detta dei gestori, poi, rispetto al biennio 2008-2009 le piazze finanziarie internazionali presentano un’ulteriore differenza, tutt’altro che trascurabile: il tasso di indebitamento delle aziende quotate, compresi gli emittenti di convertibili, oggi non è particolarmente elevato e rende improbabile il mancato rimborso alla scadenza di molti bond. «Il rapporto medio tra l’esposizione finanziaria delle società europee e il loro ebitda (il margine operativo lordo, ndr) atteso nel 2012 - dice Vinville - è attorno a 0,8, un livello che non si vedeva dal 1996». I conti delle aziende quotate sono dunque abbastanza in salute e, a detta del gestore di M&G, i recenti ribassi delle Borse non sono stati determinati dalle delusioni sui dati di bilancio delle società, ma piuttosto da fattori macroeconomici, a cominciare dai timori sulla sostenibilità dei debiti sovrani.


LA SELEZIONE È D’OBBLIGO. Ciò non significa, ovviamente, che si debba rinunciare a un’attenta selezione. Tra i nomi preferiti da Vinville ci sono quelli di società non molto conosciute al grande pubblico degli investitori italiani come la francese CggVeritas, che realizza sistemi di rilevazione degli eventi sismici, oppure il gruppo russo Petropavlosk, specializzato nelle attività di estrazione dell’oro. Secondo gli esperti delle case d’affari, però, le opportunità maggiori oggi si trovano tra i bond convertibili emessi sui mercati asiatici «dove - dice Carrell di Schroders - il livello di indebitamento e il tasso di default delle aziende risultano molto bassi, mentre i rendimenti medi delle obbligazioni sono interessanti». Per l’investitore italiano, tuttavia, non è facile accedere direttamente a queste piazze. Meglio scegliere un fondo specializzato, che offre anche il vantaggio della diversificazione. Chi nel 2008 avesse investito nei migliori prodotti di questa categoria (vedere tabella a pag. 23), oggi avrebbe realizzato un guadagno medio annualizzato tra il 3 e l’8,5 per cento. Non male, se si considera che, nello stesso periodo, i fondi azionari globali ed europei hanno collezionato mediamente una perdita annualizzata tra l’1,5 e il 5 per cento.
STRATEGIE OBBLIGAZIONARIE/1
 

MC10

Nuovo forumer
Risposta facile : non convertire.

Se lo facessi trasformeresti le tue obbligazioni in azioni bper valorizzate a 10 euro, tieni conto che quest'ultime oggi le compreresti sul mercato a 7,3 euro.

Ma nel regolamento non era previsto qualcosa che valutasse la media del prezzo della azione bper nel mese precedente il richiamo forzato della convertibile e la conseguente consegna del numero delle azioni ??

Grazie e saluti.
 

stefanog23

Forumer attivo
Ma nel regolamento non era previsto qualcosa che valutasse la media del prezzo della azione bper nel mese precedente il richiamo forzato della convertibile e la conseguente consegna del numero delle azioni ??

Grazie e saluti.

Confondi il richiamo con la conversione facoltativa.

Adesso se vuoi puoi convertire le obbligazioni in azioni, infatti sono appena passati 18 mesi dall'emissione, chiaramente non conviene perchè le CV le hai pagate 10€ l'una di nominale e la conversione ti darebbe 1 azioni per ogni CV.

Se le richiameranno, allora calcoleranno il prezzo medio, poi faranno la conversione dando un numero di azioni tale in modo da valutare le conevrtibili 110.
 

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