caligola2005

Forumer attivo
scusate un informazioni sulle carige 2015,la conversione ordinaria è a 2.4 e la quantita di obbligazioni che si possono comprare sono a multipli di 12, quindi vuol dire che per ogni 12 obbligazioni mi danno 5 azioni? che con il premio possono diventare 5.5?
 

stefanog23

Forumer attivo
scusate un informazioni sulle carige 2015,la conversione ordinaria è a 2.4 e la quantita di obbligazioni che si possono comprare sono a multipli di 12, quindi vuol dire che per ogni 12 obbligazioni mi danno 5 azioni? che con il premio possono diventare 5.5?

Nelle obbligazioni quando inserisci la quantità da trattare, non stai trattando un numero di obbligazioni, ma il valore nominale, cioè per le carige15 se scrivi 12, non compri 12 obbligazioni, ma 12€ di valore nominale di obbligazioni, ovvero 5 obbligazioni da 2.4€ l'una.
Quindi se le dovessi esercitare te, per ogni 12€ di nominale che sono 5 obbligazioni da 2.40, ti darebbero 5 azioni.

Ma in caso di richiamo anticipato dell'emittente il concetto è molto diverso, il rimborso a questo punto diventa di 2.40€ +10% di premio per ogni obbligazione posseduta, e il numero di azioni che ti assegneranno dipenderà dal prezzo che queste avranno. A breve ci sarà un'assemblea per aumentare il numero massimo di azioni di compendio al servizio delle CV, questo per consentirgli di rimborsare il prestito tutto in azioni, cosa che adesso non sarebbe possibile.

Quindi supponendo che le azioni nelle 3 settimane di rilevamento prima del richiamo, fissino un prezzo medio di 1.50, il rimborso sarebbe pari a 2.40+10%=2.64€ composto da 2.64/1.5=1.76 azioni per ogni CV posseduta.

Quindi se avessii 12.000€ nominali di CV, ovvero 5000 cv, ti darebbero 5000*1.76=8800 azioni.

Sul sito di borsa italiana a questo indirizzo Informazione Finanziaria - Borsa Italiana trovi il regolamento, ti consiglio di leggerlo con particolare attenzione all'articolo 12 che è quello che riguarda il richiamo anticipato.
Tieni presenti che tale articolo verrà modificato a seguito dell'aumento delle azioni al servizio della CV e quindi il conguaglio in denaro di cui parla al punto II, sarà probabilemnte interamente pagato in azioni anche quello.
 
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caligola2005

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Nelle obbligazioni quando inserisci la quantità da trattare, non stai trattando un numero di obbligazioni, ma il valore nominale, cioè per le carige15 se scrivi 12, non compri 12 obbligazioni, ma 12€ di valore nominale di obbligazioni, ovvero 5 obbligazioni da 2.4€ l'una.
Quindi se le dovessi esercitare te, per ogni 12€ di nominale che sono 5 obbligazioni da 2.40, ti darebbero 5 azioni.

Ma in caso di richiamo anticipato dell'emittente il concetto è molto diverso, il rimborso a questo punto diventa di 2.40€ +10% di premio per ogni obbligazione posseduta, e il numero di azioni che ti assegneranno dipenderà dal prezzo che queste avranno. A breve ci sarà un'assemblea per aumentare il numero massimo di azioni di compendio al servizio delle CV, questo per consentirgli di rimborsare il prestito tutto in azioni, cosa che adesso non sarebbe possibile.

Quindi supponendo che le azioni nelle 3 settimane di rilevamento prima del richiamo, fissino un prezzo medio di 1.50, il rimborso sarebbe pari a 2.40+10%=2.64€ composto da 2.64/1.5=1.76 azioni per ogni CV posseduta.

Quindi se avessii 12.000€ nominali di CV, ovvero 5000 cv, ti darebbero 5000*1.76=8800 azioni.

Sul sito di borsa italiana a questo indirizzo Informazione Finanziaria - Borsa Italiana trovi il regolamento, ti consiglio di leggerlo con particolare attenzione all'articolo 12 che è quello che riguarda il richiamo anticipato.
Tieni presenti che tale articolo verrà modificato a seguito dell'aumento delle azioni al servizio della CV e quindi il conguaglio in denaro di cui parla al punto II, sarà probabilemnte interamente pagato in azioni anche quello.


Grazie, mi era venuto il dubbio sulla divisione iniziale: 12000 nominali sono, come hai scritto tu, 5000 cv!! il resto è simile a bper.Io sto incrementando convinto che dopo le modifiche delle assemblee il richiamo ci sarà...ma se non permetteranno lo short nei 20 giorni in cui il prezzo si formerà o se il mercato non cambia direzione dubito che alla fine si riuscirà a mettere in tasca il premio (bper docet). Oggi le ho comprato quasi tutte io ( 60mila) ad un prezzo di quasi 93.5, senza premio sono comunque 6.5 punti più quota rateo.Se dopo l'annuncio dovessero andare a 104/105 e non mi sarà permesso fare lo short venderò tutto con un buon gain. Sono fiducioso penso che Carige sia più corretta di Bp e che faccia tutto entro questo semestre:D..se il mio ragionamento è sbagliato mi rimarranno buone cedole :(
 

Fernando'S

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qualcuno puo' fare un check ?
vi allego un confronto sui BTPi........ quelli legati all'inflazione
qui per confrontarli rapidamente li tratto come semplici Btp
il confronto è lecito dato che l'inflazione sarà uguale per tutti
e i rendimenti saranno maggiori comunque, dato che l'inflazione non sarà zero ( io penso )
Aggiungo per chiarezza:
nel post ci sono due fogli excel;
quello sopra mi serve per aggiornare i prezzi dei BTPi elencati; e quello sotto serve per calcolare il rendimento netto annuo degli stessi BTPi prelevando dal primo foglio la data di scadenza, la cedola che paga, e il prezzo del momento.

aggiungo che le celle da guardare sono quelle della colonna K nel foglio sotto; si vede che rende di piu' comperare i BTPi delle celle K7 e K9 rispetto a gli altri, notare anche che la colonna I è quelli con i rendimenti di ieri e quella K con i rendimenti attuali ottenuti comperando al prezzo del momento.
 

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dagoweb

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http://www.ilsole24ore.com/art/fina...io-buffer-capitale-160335.shtml?uuid=AaUaiscE
Enria: rinvio buffer capitale? Sarebbe sbagliato, nessuna richiesta di proroga da autorità nazionali

di Celestina DominelliCronologia articolo12 gennaio 2012
In questo articolo

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http://www.investireoggi.it/forum/?articoli&uuid=AaUaiscEArgomenti: Andrea Enria | Eba | Federico Ghizzoni | Camera dei deputati | Bene Ghizzoni | Europa | Abi


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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 16:13.







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Andrea Enria (Imagoeconomica)


Nessuna marcia indietro dell'Eba, l'Autorità bancaria europea, dopo la richiesta di fabbisogno aggiuntivo alle banche del Vecchio Continente. La conferma arriva dal numero uno dell'Authority, l'italiano Andrea Enria, nel corso di un'audizione in commissione Finanze alla Camera. «L'industria bancaria ha sostenuto la necessità di ritardare, o addirittura ritirare, le richieste di ricapitalizzazione. L'argomento è che, in questa fase, le banche avrebbero grande difficoltà a ricorrere con successo al mercato privato. Credo che sarebbe sbagliato assecondare queste richieste». Enria ha poi aggiunto di non aver ricevuto alcuna richiesta di proroga da parte delle Autorità nazionali di vigilanza. «Non è arrivato nulla alla nostra attenzione».
UniCredit?Bene Ghizzoni, dopo aumento avrà passato guado
Il presidente dell'Eba plaude poi alle parole di Federico Ghizzoni, numero uno di UniCredit, che, in una intervista a Il Sole 24 Ore; aveva sostenuto la bontà della ricapitalizzazione da 7,5 miliardi. «Era molto positiva. C'è sforzo notevole di UniCredit e Ghizzoni dice, giustamente, che dopo avrà passato il guado. Questo è il messaggio da passare al mercato e agli investitori».

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Enria: senza ricapitalizzazione non sparirebbero problemi banche
Gli istituti europei dovranno dunque rispondere al diktat di Londra entro il 30 giugno. «In questo momento le banche hanno bisogno di più liquidità e di più capitale, per potere garantire il sostegno dell'economia». Enria si dice convinto che i problemi del sistema bancario del Vecchio Continente non verrebbero meno se si provasse a bypassare lo snodo fissato dall'Eba. «Se la ricapitalizzazione venisse cancellata - prosegue Enria - non sparirebbero i problemi delle banche, che erano emersi ben prima che l'Eba annunciasse le proprie misure. Gli investitori continuerebbero a percepire le banche come deboli e maggiore incertezza circonderebbe il sistema bancario europeo. I problemi sul lato della raccolta, che dipendono anche dai livelli di capitale considerati inadeguati rispetto ai rischi, resterebbero inalterati. La conseguenza sarebbe un deleveraging ancora più forte di quello che si è già manifestato finora».
Eba: nostro impegno è evitare che si arrivi a contrazione del credito
Enria ricorda, poi, l'altra scadenza importante indicata a dicembre: entro il 20 gennaio, infatti, le banche dovranno dovranno presentare i piani per aumentare la dotazione di capitale. L'8-9 febbraio, poi, si dovrebbe riunire il board dell'Eba per esaminare i piani degli istituti. «Non abbiamo ancora deciso se ci sarà una diffusione pubblica di questi piani - prosegue -. Il nostro impegno è quello di evitare che l'esercizio di ricapitalizzazione sia causa di un ulteriore impulso alla contrazione del credito». Il numero uno dell'Eba ribadisce che i «Governi si sono peraltro impegnati ad offrire il proprio sostegno finanziario alle banche che non dovessero essere in grado di accedere ai capitali privati, eventualmente ricorrendo all'Efsf».
Il piccolo spiraglio concesso agli istituti
Sull'altra deadline, quella della ricapitalizzazione, l'Eba apre comunque un piccolo spiraglio. «Solo limitate azioni di riduzione degli attivi saranno consentite per soddisfare il nostro requisito: ad esempio, sarà consentita la cessione di società o linee di attività a terzi, perché questo non riduce il grado di leverage del sistema nel suo complesso; non sarà invece contata la riduzione del credito erogato alla clientela». Ad ogni modo, rammenta ancora il presidente dell'Eba, i buffer di capitale aggiuntivi richiesti dall'Eba alle banche (oltre 14 miliardi alle italiane, ndr) «non mirano a coprire una sola fonte di rischio. Certamente il rischio sovrano è causa di forte preoccupazione, ma l'esercizio di ricapitalizzazione non si limita al rischio sovrano».
La replica all'Abi: critica su iniquità misure è mal posta
Davanti ai deputati italiani, Enria non manca poi di ricordare la «discussione accesa» alludendo alle osservazioni puntute mosse dall'Abi l'Authority. «Trovo mal posta la critica circa l'iniquità delle misure che abbiamo adottato alla luce delle diversità delle prassi di vigilanza esistenti in Europa», afferma riprendendo un punto sollevato dall'associazione di Palazzo Altieri. «Non c'è dubbio - prosegue quindi Enria - che all'interno dell'Unione europea ci sia ancora molto da fare per rendere la normativa più omogenea e, soprattutto, le pratiche di vigilanza più coerenti. Siamo stati tra i primi a segnalarlo. Ma l'esercizio di ricapitalizzazione non è la causa della mancata convergenza. È al contrario uno strumento importante per effettuare una diagnosi delle differenze più rilevanti e avviarne il superamento».
 

benchemai

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Italia: Consob, prorogato fino al 24 febbraio divieto di vendite allo scoperto
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Aggiornato 11.1.12 19:56[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]La Consob ha annunciato di aver prorogato fino al 24 febbraio 2012 “il provvedimento restrittivo in materia di posizioni nette corte sulle azioni del comparto finanziario, adottato il 12 agosto scorso e successivamente prorogato fino al 15 gennaio 2012”. “Resta quindi in vigore –continua la nota- il divieto di assumere o incrementare le posizioni nette corte, ossia le posizioni ribassiste, calcolate come differenza fra le attività in vendita e quelle in acquisto, tenuto conto di tutti gli strumenti finanziari, compresi quelli derivati e su indici”. Il divieto si applica ai titoli azionari del settore bancario-assicurativo[/FONT]
 

stefanog23

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Italia: Consob, prorogato fino al 24 febbraio divieto di vendite allo scoperto
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Aggiornato 11.1.12 19:56[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]La Consob ha annunciato di aver prorogato fino al 24 febbraio 2012 “il provvedimento restrittivo in materia di posizioni nette corte sulle azioni del comparto finanziario, adottato il 12 agosto scorso e successivamente prorogato fino al 15 gennaio 2012”. “Resta quindi in vigore –continua la nota- il divieto di assumere o incrementare le posizioni nette corte, ossia le posizioni ribassiste, calcolate come differenza fra le attività in vendita e quelle in acquisto, tenuto conto di tutti gli strumenti finanziari, compresi quelli derivati e su indici”. Il divieto si applica ai titoli azionari del settore bancario-assicurativo[/FONT]

e che palle!
 

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