Infatti questo aumento di capitale è un fallimento già in partenza. Ma lo faranno ingoiare a forza ai taxpayers tramite Eni e Cdp. Poi ci sono le banche in consorzio che sanno bene come spalmare i costi sulla propria clientela. Dico bene?
Voglio essere draconiano come sempre.
In questo momento un aumento di capitale è la cosa meno sensata dal punto di vista economico, sociale e finanziario che si possa fare.
Quindi lo faranno. Siamo in Italia.
Saipem è peggio di Alitalia, c’è un’azienda che brucia soldi, che non sta in piedi, che aveva il Ceo che ricopriva il ruolo di consigliere indipendente in una sgr che la shortava senza pietà, che vive di fatturato riveniente da commesse in perdita solo per pagare gli stipendi, che deve mettere pale eoliche nel mar di Scozia e sbagliano i calcoli sulla profondità dei fondali, che va a picco per il ribasso del petrolio e non è capace di beneficiare del rialzo dello stesso, incapace di convertirsi ai nuovi business della transizione energetica.
In una parola sola: una merda.
Cosa ci vorrebbe ? Chiuderla. Ma non si può fare quindi:
1) drastica riduzione dell’organico, dagli attuali 32mila a 10mila dipendenti non di più
2) chiusura immediata e scorporo delle business unit non profittevoli (ad oggi tutte), impegnando Eni a dare ancora più lavoro a questo cancro -e non buttarci soldi
3) azione di responsabilità e siluramento immediato di Cao e Paccioretti
4) nominare un nuovo AD ma possibilmente una forte figura di spicco, del settore, DALL’ESTERO
5) liability management alla transocean style che generi benefici immediati sul conto economico
Fatto tutto questo, poi la vendi a Technip o qualche azienda estera, non a Maire Tecnimont assolutamente no. Renzi e Montezemolo sono in fase calante, tra un po’ li senti che botto, queste so caramelle.