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Presidente Parlamento lancia SOS all'Ue: aiutateci
Ma richiesta prestito "è competenza del governo, non mia"
Bruxelles, 10 feb. (Apcom - Nuova Europa) - L'Unione europea "dovrebbe compiere tutti i passi possibili" per aiutare l'Ucraina, sommersa dalla crisi economica e alle prese con un'instabilità politica ormai cronica. E' quanto ha dichiarato il presidente del parlamento di Kiev, Volodymyr Lytvyn, nel corso di una visita a Bruxelles in cui sono previsti incontri con il Rappresentante Ue per la politica estera, Javier Solana, e i leader politici dell'Europarlamento.
Tuttavia, Lytvyn si è rifiutato di entrare nei dettagli, sostenendo che "per quanto riguarda il prestito, è un affare di competenza del governo". Sabato scorso il primo ministro Yulia Tymoshenko ha lanciato una richiesta di aiuto a Russia, Usa, Cina, Giappone e all'Unione europea. Per ora ha risposto solo Mosca, che sta trattando per una linea di credito di 5 miliardi di dollari.
Secondo Lytvyn gli aiuti Ue potrebbero essere canalizzati all'Ucraina nell'ambito del 'Partenariato per l'Est' (ancora in fase di gestazione) oppure potrebbero essere concretizzati nel campo della modernizzazione della rete del gas ucraina, sui cui è già prevista una conferenza dei donatori il 23 marzo a Bruxelles. In aggiunta, i Ventisette potrebbero decidere di firmare l'Accordo di associazione con Kiev e di fare qualche passo in avanti sul fronte dell'integrazione economica. "Sarebbe un grande contributo alla stabilizzazione dell'Ucraina", ha osservato il capo della 'Rada', riconoscendo però che difficilmente il nuovo accordo di partenariato tra Bruxelles e Kiev potrà essere firmato prima delle prossime elezioni presidenziali, attese a gennaio 2010.
Lytvyn si è concentrato molto sul bisogno di stabilità politica. "L'Ue è preoccupata degli sviluppi negativi in Ucraina, forse ancora di più degli stessi politici ucraini", ha riferito dopo il colloquio con Solana. Il presidente dell'assemblea di Kiev ha definito "impossibile" interrompere la lotta politico tra Tymoshenko e il presidente Vitkor Yuschenko, suo eterno rivale. Ma ha proposto un "Piano d'azione" che indichi le priorità urgenti da affrontare "almeno fino alle elezioni presidenziali del gennaio 2010".
Il presidente della Rada è una vecchia conoscenza della scena politica ucraina. Prima della 'Rivoluzione arancione' di Yushchenko e Tymoshenko, è stato capo di gabinetto dell'ex presidente Leonid Kuchma. In quella veste è stato accusato di essere stato implicato nel rapimento del giornalista d'inchiesta Georgi Gongadze, ritrovato decapitato nel 2000. Il caso - nonostante l'interessamento di numerose Ong occidentali e del Consiglio d'Europa - è tuttora irrisolto.
Ma richiesta prestito "è competenza del governo, non mia"
Bruxelles, 10 feb. (Apcom - Nuova Europa) - L'Unione europea "dovrebbe compiere tutti i passi possibili" per aiutare l'Ucraina, sommersa dalla crisi economica e alle prese con un'instabilità politica ormai cronica. E' quanto ha dichiarato il presidente del parlamento di Kiev, Volodymyr Lytvyn, nel corso di una visita a Bruxelles in cui sono previsti incontri con il Rappresentante Ue per la politica estera, Javier Solana, e i leader politici dell'Europarlamento.
Tuttavia, Lytvyn si è rifiutato di entrare nei dettagli, sostenendo che "per quanto riguarda il prestito, è un affare di competenza del governo". Sabato scorso il primo ministro Yulia Tymoshenko ha lanciato una richiesta di aiuto a Russia, Usa, Cina, Giappone e all'Unione europea. Per ora ha risposto solo Mosca, che sta trattando per una linea di credito di 5 miliardi di dollari.
Secondo Lytvyn gli aiuti Ue potrebbero essere canalizzati all'Ucraina nell'ambito del 'Partenariato per l'Est' (ancora in fase di gestazione) oppure potrebbero essere concretizzati nel campo della modernizzazione della rete del gas ucraina, sui cui è già prevista una conferenza dei donatori il 23 marzo a Bruxelles. In aggiunta, i Ventisette potrebbero decidere di firmare l'Accordo di associazione con Kiev e di fare qualche passo in avanti sul fronte dell'integrazione economica. "Sarebbe un grande contributo alla stabilizzazione dell'Ucraina", ha osservato il capo della 'Rada', riconoscendo però che difficilmente il nuovo accordo di partenariato tra Bruxelles e Kiev potrà essere firmato prima delle prossime elezioni presidenziali, attese a gennaio 2010.
Lytvyn si è concentrato molto sul bisogno di stabilità politica. "L'Ue è preoccupata degli sviluppi negativi in Ucraina, forse ancora di più degli stessi politici ucraini", ha riferito dopo il colloquio con Solana. Il presidente dell'assemblea di Kiev ha definito "impossibile" interrompere la lotta politico tra Tymoshenko e il presidente Vitkor Yuschenko, suo eterno rivale. Ma ha proposto un "Piano d'azione" che indichi le priorità urgenti da affrontare "almeno fino alle elezioni presidenziali del gennaio 2010".
Il presidente della Rada è una vecchia conoscenza della scena politica ucraina. Prima della 'Rivoluzione arancione' di Yushchenko e Tymoshenko, è stato capo di gabinetto dell'ex presidente Leonid Kuchma. In quella veste è stato accusato di essere stato implicato nel rapimento del giornalista d'inchiesta Georgi Gongadze, ritrovato decapitato nel 2000. Il caso - nonostante l'interessamento di numerose Ong occidentali e del Consiglio d'Europa - è tuttora irrisolto.