Enel (ENEL) opa E.ON

ENEL
applicando il ratio di EV/Ebitda pari a 4,5 come le altre società europee
RISULTA MOLTO sopravvalutata

proprio a causa dell'eccessivo debito accumulato per l'acquisto di Endesa
 
13/03/2008 08:46 - Enel: approvato piano 2008-2012, confermato dividendo di 49 cents

Enel ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha approvato il piano industriale 2008-2012.
Nel periodo preso in esame il gruppo prevede di generare un cash flow operativo di 63 miliardi di euro, grazie ad un ebitda cumulato nei 5 anni di piano stimato in 74,5 miliardi di euro, prodotto dallo sviluppo su scala internazionale, dai programmi di eccellenza operativa, così come dalla crescita organica delle attività in Italia e all’estero.
Il gruppo ha inoltre avviato un programma di valorizzazione del portafoglio partecipazioni che, al netto di eventuali acquisizioni mirate di asset nei paesi core dovrebbe determinare un flusso di cassa positivo nel periodo del piano stimabile, su basi prudenziali, in un range tra 11 e 15 miliardi di euro (compresi gli asset di Enel e di Endesa destinati a essere ceduti a E.on).
Il cash flow operativo e i fondi derivanti dall’ottimizzazione del portafoglio partecipazioni dovrebbero consentire di finanziare investimenti per la crescita organica per 37 miliardi di euro, in particolare nel campo delle energie rinnovabili e dell’innovazione, nei quali Enel vuol confermarsi ai primi posti nel mondo. Nel periodo del piano, Enel prevede di sostenere oneri finanziari per 14 miliardi di euro, e di garantire agli azionisti un dividendo complessivo di 15 miliardi di euro, come risultato di una politica dei dividendi di 49 centesimi di euro per azione (pagati in due tranches l’anno) stabile in ciascuno dei cinque anni di piano.

Tale scenario dovrebbe consentire di disporre di circa 8/12 miliardi di euro per la riduzione del debito, al fine di conservare un rating “A” e al contempo raggiungere un livello di indebitamento finanziario netto compreso tra 45 e 49 miliardi di euro nel 2012, pari a circa 3 volte l’ebitda, stimato per quell’anno in 16,6 miliardi di euro (di cui 7 miliardi di euro derivanti dalle attività domestiche e 9,6 miliardi di euro dalle attività internazionali).
L’utile per azione (earning per share), sempre nel 2012, dovrebbe attestarsi a circa 83 centesimi di euro per azione.
 

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