... dalla rivista soldi sette ....
Reddito fisso
INVESTIMENTI IN EURO
· Il periodo natalizio ha fatto bene all'economia statunitense, durante il quale i consumatori americani hanno continuato a spendere, sostenendo così la loro economia. Al di là dell'oceano, le attese per il futuro sono quindi positive – anche la fiducia dei consumatori ha registrato un incremento, balzando a dicembre a 102,3 da 92,6 del mese precedente – e i tassi, in linea con l’operato fino ad oggi seguito dalla Fed, dovrebbero continuare a salire. Che i tassi Usa saliranno, lo ha fatto intendere anche la stessa Fed, quando ha dichiarato che il loro attuale livello è inferiore a quello ritenuto necessario per mantenere l'inflazione americana – minacciata dal caro petrolio e dalla debolezza del dollaro – sotto controllo.
· Se le cose vanno bene nel Nuovo continente, l'economia del Vecchio continua invece a vivacchiare, penalizzata anche da un euro forte che rende i nostri prodotti meno competitivi di quelli denominati in dollari. In Germania – la principale economia dell'area euro – il numero di disoccupati è inoltre cresciuto più del previsto, alimentando i timori che ciò possa riflettersi in minori consumi e frenare la già debole crescita economica. I tassi, riflettendo i timori del mercato, hanno quindi chiuso la settimana su livelli inferiori di quelli rilevati a fine dicembre.
· Se l'economia dell'area euro non brilla, le cose, nel giro di qualche mese, dovrebbero però migliorare e quantomeno i tassi a lunga scadenza, trainati anche dalla correlazione esistente con quelli statunitensi, riprendere a salire. Una nota di ottimismo, fra i diversi dati poco incoraggianti, giunge, per esempio, dagli industriali europei: l'indice Pmi, a dicembre è salito a quota 51,4 da 50,4 del mese precedente.
Le nostre aspettative sono dunque per una risalita dei tassi su entrambe le sponde dell’oceano, al più ci aspettiamo una stabilità dei tassi a breve europei. Viste le aspettative e l’attuale livello dei tassi euro, vi consigliamo di impiegare buona parte dei vostri soldi in titoli a medio termine e di evitare i titoli a lunga scadenza. Destinate comunque qualcosina all'investimento in euro a breve, per dare equilibrio al vostro portafoglio. Anche per l’investimento in dollari privilegiate le medie scadenze.
· Dopo la pausa natalizia, troviamo il biglietto verde a quota 1,32 dollari per un euro (1,36 dollari per un euro il cambio di fine dicembre). La valuta americana ha beneficiato del dato positivo – migliore delle attese – dell'indice Ism manifatturiero, che, salito a quota 58,6 contro 57,8 di novembre, lascia sperare in un miglioramento delle condizioni dell'industria Usa e dei buoni dati occupazionali: invariata al 5,4% la disoccupazione a dicembre. Per contro, l'euro ha sofferto per i dati occupazionali tedeschi, tutt'altro che brillanti.
· L’euro resta un’ottima scelta per investire i propri risparmi, ma l'atteso apprezzamento del biglietto verde sulla moneta unica ci porta ancora una volta a consigliarvi di acquistare obbligazioni denominate in dollari per approfittare del loro recupero. In base all'attuale quotazione, il dollaro è infatti penalizzato nei confronti dell'euro e chi dovesse acquistare obbligazioni in valuta americana, nel medio periodo dovrebbe veder crescere il rendimento complessivo del proprio investimento. Non escludiamo però che, a breve, il dollaro possa ancora soffrire: gli speculatori, maggiormente propensi al rischio, possono quindi attendere prima di acquistare, nella speranza di realizzare maggiori guadagni. Vi ricordiamo che investire in una valuta diversa dalla propria – oggi, domani o dopodomani – comporta sempre un grado di rischio: siatene consci.
· Se la valuta americana, dopo i ribassi degli ultimi mesi, è diventata più appetibile, non meno interessanti sono il dollaro australiano, canadese e la corona svedese – questa più che altro per ragioni di diversificazione. Nel giro di qualche anno dovrebbero apprezzarsi. Per approfittarne, investite qualcosa in titoli denominati in queste valute. Oggi ci vogliono 1,73 dollari australiani, 1,62 dollari canadesi e 9,03 corone svedesi per acquistare un euro, contro 1,76 dollari australiani, 1,67 dollari canadesi e 9,03 corone di fine dicembre.
· Interessanti anche le obbligazioni in sterline inglesi a tasso variabile. L'interesse è, in questo caso, per i tassi d'oltremanica nettamente superiori a quelli dell'area euro.