Psicologia e mercati pacco doppiopacco&contropaccotto..sig.e sig:il Bund-vm18 (2 lettori)

Fleursdumal

फूल की बुराई
rialzo di 0,25 come previsto, la paroletta measured è stata pronunciata e si son slanciati di nuovo sui 115 e i 112,3125 , rispettivamente T-Bond e 10y-
I giochi seri si faranno quindi sui payrolls di venerdì, che dire? ho un brutto presentimento, di solito iniziavano a scendere una settimana prima , invece qui probabilmente arriveremo a venerd'pom a contatto con i massimi, se non li superiamo domani.
Forza&coraggio e mutande d'acciaio sempre indosso

Bon nuit
 

gastronomo

Forumer storico
Buongiorno a tutti :) ,
livelli sul bund per oggi
r3 120.45
r2 120.18
r1 120.00
pivot 119.91
s1 119.73
s2 119.64
s3 119.37
stamattina asta in Francia di nuovo titolo a 10 anni in un ammontare compreso tra 5.5 e 6bn, ECB alle 13.45 (poi ci sarà conferenza stampa :-? ?), dati US alle 14.30 ed alle 16.00
 

f4f

翠鸟科
devo scappare
menù della mattina: iva e privacy :rolleyes:
ma spero che fino alle 1200 non ci sia gran movimento

un bel prrrrr al cuginaster che ha avuto più palle di me... :ops:
 

ditropan

Forumer storico
Giorno ... oggi sono stralunatissimo ed ho bisogno di un'autobotte di caffè ... svegliato all 1:00 di notte per andare poi a ricoverare in ospedale mio nonno. :(


G.Oteri (Tecnogest): Borse soggette all'andamento del dollaro. Che sia il momento della correzione ?

Di Gaetano Oteri , 02.02.2005 12:19


I mercati sono in attesa di nuovi sviluppi sui tassi, e sull'economia mentre aumentano le grosse operazioni di fusione per incorporazione. Tutte queste operazioni però non sono altro che acquisizioni del componente più debole da parte del componente più forte. L'abbiamo visto con la "Gillette" e poi ancora con la "Att" che sono destinate a scomparire dal mercato. Quindi l'economia americana prosegue il suo lavoro di auto aggiustamento favorita anche dal basso livello dei tassi attuali che è destinato però presto ad esaurirsi. Per cui chi deve fare un' acquisizione è bene che si affretti adesso. Infatti gli aggregati monetari evidenziano già una certa propensione al rialzo dei tassi avendo ritmi di crescita in eccesso all'attuale andamento economico. La massa monetaria sta crescendo ad un ritmo del 6% annuo a fronte di una crescita P.I.L. del 3.5 annuo. Quindi la Fed dovrà procedere ad un graduale rialzo del costo del denaro che rischia di diventare inflazionistico. Sempre osservando i suddetti aggregati monetari si può notare che il massimo incremento è avvenuto sul mercato obbligazionario a lungo, probabilmente per finanziare i due disavanzi crescenti, commerciale e federale. Si comincia a parlare di uno sganciamento della moneta cinese dal dollaro ma le autorità monetarie cinesi non sono assolutamente d'accordo, quindi il deficit commerciale è destinato a rimanere alto per anni. Questo presuppone che la Cina continuerà a comprare T. Bonds in cambio di beni di prima necessità prodotti in America. In tal caso non si presenterebbe nessun rischio aggiuntivo per il dollaro, in quanto le alternative monetarie non sono molte in questo momento. Infatti anche l'euro ha i suoi problemi ma vengono regolarmente ignorati dalla grossa stampa economica. Anche le borse sono soggette all'andamento del dollaro sul mercato dei cambi ed un suo indebolimento potrebbe provocare anche una forte correzione.
 

ditropan

Forumer storico
A.Giovannetti (Tradingnet): Mercati obbligazionari, la miglior strategia

di Andrea Giovannetti , 02.02.2005 16:46


Nelle ultime settimane molti utenti ci hanno richiesto valutazioni sui tassi e sul mercato obbligazionario. Non era mai successo nel corso di tutto il 2004 e già questo è un dato significativo.
Agli inizi di settembre dell'anno scorso abbiamo iniziato a suggerire ai nostri clienti un forte accorciamento di duration, portando la componente obbligazionaria in asset dai 5,5 anni, ad 1,5. Ex post, in termini di pura performance, questo si è rivelato un errore; i corsi hanno continuato a crescere ed i principali benchmark obbligazionari (euro) hanno concluso l'anno con risultati superiori ai 7 punti percentuali.
Si è trattato di uno di quegli errori che, tornando indietro, rifarei sicuramente, non solo perché la strategia adottata ha permesso comunque di realizzare un rendimento annuo di poco inferiore al 5%, ma anche perché rinunciando a quell'over performance messa a segno dai benchmark euro, abbiamo ridotto praticamente a zero il rischio. (Pensate che, per converso, negli ultimi 15 giorni dell'anno l'indice JPM bond Euro ha perso lo 0,87%!)
In sostanza la strategia per l'ultimo trimestre dell'anno era basata sul seguente ragionamento: le probabilità che i corsi obbligazionari continuino a salire si stanno riducendo fortemente (tralascio le motivazioni di tale assunto), risulta quindi più efficiente impostare il portafoglio affinché centri un obiettivo praticamente certo di rendimento, piuttosto di affrontare un possibile (probabile) storno che ridurrebbe in modo significativo la performance.
Che fare ora? Probabilmente questo è anche il motivo per cui solo in queste settimane sono comparse nelle Vostre mail domande su questo argomento. Oggi, con 11/12 di anno davanti, qual è il portafoglio obbligazionario migliore?
Sul fronte americano, autorevoli studi prevedono un aumento dei rendimenti sui titoli decennali di circa 80 punti base nei primi sei mesi dell'anno, con quello che può comportare sull'andamento dei corsi. Questo dato si somma ad altre valutazioni riguardanti Eurolandia, tra cui un'inflazione stimata in calo nel 2005 ed una crescita economica ancora modesta.
La considerazione sui bond americani è a nostro parere condivisibile e ha come unico neo il fatto che già nel corso del 2004 era stata fatta, ma il timing si è sicuramente rivelato errato, mentre riteniamo meno nette le valutazioni riguardanti l'area euro.
La stima sull'inflazione è principalmente basata sulla riduzione dei costi all'importazione conseguente alla forza dell'Euro, ma tale stima considera per il 2005 un cambio pressoché costante, cosa che non condividiamo, come già esposto la settimana scorsa. Inoltre i modelli sono molto più ottimisti per quanto riguarda la stima sui tassi di crescita dei principali paesi europei, di quanto non si legga nei vari report di analisi.
Morale: per quanto riguarda l'Euro, la duration suggerita si allunga abbastanza, da 1,5 a 2,2 - 2,5, ma pronti a ritornare indietro al primo segnale da parte dei modelli, mentre sugli USA (o per portafogli globali) manteniamo inalterato il valore.

*Intervento a cura di Tradingnet.it
 

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